INCHIESTA “PORTA NAPOLETANA”, SINISTRA ITALIANA: “GIANNETTI SI DIMETTA”

Francesco Giannetti
Francesco Giannetti

Sulle vicende di Terracina ormai rimbalzate anche sulla cronaca nazionale, interviene  il Segretario Regionale di Sinistra Italiana Danilo Cosentino: “Il voto di scambio politico mafioso che viene contestato al consigliere comunale della lista del sindaco di Terracina, se confermato, sarebbe il segnale più grave per una comunità, le cui cronache giudiziarie negli anni hanno spesso raccontato come infiltrata da interessi criminali.

Difficilmente può essere dimenticato l’assassinio di qualche anno fa,  in pieno giorno sul lungomare della città sempre ad opera di famiglie legate alla camorra campana o la più recente vicenda della gara d’appalto sui rifiuti, in cui figura una ditta già in odore di criminalità che aspetta solo di essere nominata. È chiaro come il perpetuarsi di dinamiche, presenze ed affari, non può più passare come spesso qualcuno tenta di fare, come un episodio circoscritto. Ritengo invece necessario che alla città vengano forniti gli strumenti  per sviluppare gli anticorpi e contrastare un fenomeno ormai quasi fuori controllo e che solo grazie all’intervento della DDA di Roma si è riusciti a  inquadrare nuovamente.”

Sull’episodio, dopo un messaggio social già pubblicato ieri, torna ad interviene anche la consigliera comunale di Sinistra Italiana  Gaia Pernarella: “Le 118 pagine dell’inchiesta “Porta Napoletana” sono un pugno alla stomaco dopo l’altro. Nomi, persone, luoghi, strade tutto parla della nostra città, ma lo fa con una coltre così oscura e pesante che si stenta a riconoscerla, eppure é in questa comunità che la camorra agisce e muove i suoi interessi, sulle nostre strade incontra le sue vittime e nei nostri uffici giacciono le sue pratiche. Aste giudiziarie, pareri paesaggistici, occupazioni di suolo pubblico. Ecco perchè fa ancora più paura la reazione di un Sindaco che si dice  sereno di continuare ad agire in legalità e trasparenza, quando non ha neanche contezza degli interessi che muovono i membri della sua stessa lista, né tantomeno la provenienza dei voti che lo hanno portato su quello scranno. Un atto serio di legalità e trasparenza dovrebbe invece portarlo a dimettersi.”

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