Sono circa 800, al momento, gli accessi abusivi a banche dati per spiare politici e vip: tra di loro anche politici e imprenditori pontini
È questa l’accusa mossa nei confronti dell’ufficiale della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, sotto indagine insieme con altre 14 persone nell’ambito del processo sul dossieraggio di numerose personalità politiche e imprenditoriali.
L’inchiesta partita da Roma è ora affidata alla Procura di Perugia per competenza. Tra gli indagati figura anche il magistrato antimafia Antonio Laudati.
Stando a quanto emerge dalle indagini, le informazioni giungevano attraverso un altro indagato e altri ufficiali delle Fiamme Gialle. Tra le vittime pontine ci sarebbero anche il senatore e sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon, l’europarlamentare Matteo Adinolfi, l’altro europarlamentare Nicola Procaccini, l’ex Capogruppo della Lega alla Regione Lazio, ora in Forza Italia, Angelo Tripodi e l’ex candidato a Sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo. I dati sarebbero stati passati da Striano alla stampa e in particolare ad alcuni giornalisti del “Domani”, tra cui Giovanni Tizian e Nello Trocchia.
Intanto, il Procuratore Aggiunto di Roma, Giuseppe Cascini, ha avviato un’indagine in merito alle accuse rivolte al Presidente della Figc, Gabriele Gravina. L’indagine è partita da una segnalazione della Dna secondo cui Gravina avrebbe commesso atti illeciti, ma le accuse sono tutte da verificare.
Diverse le reazioni della politica, tra le poche che danno la solidarietà ai giornalisti indagati c’è quella del Movimento Cinque Stelle. “Dopo l’esposto del Ministro della Difesa Guido Crosetto tre giornalisti del quotidiano Domani sono finiti sotto inchiesta a Perugia per accesso abusivo e rivelazione di segreto. Ai tre cronisti e all’intera redazione del quotidiano va Ia nostra solidarietà. La loro unica colpa è quella di aver raccontato Ia verita”, scrive, in una nota, l’europarlamentare del M5S, Sabrina Pignedoli.
Tra i file scaricati attraverso l’accesso abusivo ai sistemi nella disponibilità del finanziere infedele ci sono anche i file legati a Fabio Altissimi, patrone della Rida Ambiente, la società che gestisce l’impianto di trattamento meccanico biologico di Aprilia e che riceve i rifiuti indifferenziata di gran parte dei Comuni della provincia di Latina.
Il luogotenente della Finanza avrebbe condiviso con uno dei cronisti coinvolti nell’indagine perugina anche una serie di report sull’imprenditore pontino Luciano Iannotta, ex patron del Terracina calcio ed ex presidente della Confartigianato provinciale di Latina, coinvolto nel processo derivante dall’inchiesta della DDA “Dirty Glass” dove, peraltro, emergevano rapporto tra il sonninese e alcuni appartenenti ai servizi segreti italiani.