Il Latina Calcio sarebbe coinvolto nello scandalo dei crediti d’imposta. Il club, però, con una nota, smentisce e nega
Dietro alle penalizzazioni che hanno colpito i club di Brescia (retrocesso in Serie C) e Trapani, ci sarebbe una truffa legata all’uso illecito di crediti fiscali inesistenti, connessi anche al mondo delle criptovalute.
Il protagonista della vicenda è Gianluca Alfieri, un 25enne presentatosi con referenze false (tra cui una sede fittizia in via Monte Napoleone a Milano e presunti legami con Bankitalia). Alfieri avrebbe venduto crediti fiscali fasulli incassando i pagamenti su un conto presso Finom, istituto di moneta elettronica con sede a Cipro, fondato da ex dirigenti russi di Sberbank.
Tra i truffati c’è Massimo Cellino, presidente del Brescia, che si è affidato ad Alfieri per acquistare circa 2 milioni di euro in crediti per coprire imposte Irpef e Inps. Tuttavia, quei crediti si sono rivelati falsi, emessi da società riconducibili allo stesso Alfieri. Una parte dei pagamenti è stata effettuata anche tramite un notaio della provincia di Rovigo. Il Brescia ha subito due penalizzazioni per il mancato pagamento delle imposte.
Anche Valerio Antonini, imprenditore vicino a Claudio Lotito e patron del Trapani (calcio e basket), è incappato nella rete di Alfieri, ricevendo penalizzazioni che hanno coinvolto entrambe le sue squadre.
Secondo L’Espresso, nove squadre professionistiche italiane si sarebbero rivolte ai crediti fiscali nella stagione 2024/25. Tre di queste (Brescia, Trapani e Taranto) sono finite nei guai. Altre società, come Pescara, Ascoli e Latina, hanno invece utilizzato tali strumenti in misura minore o regolare.
La vicenda, che ha evidenziato gravi falle nei controlli interni al sistema calcio, sarà ora oggetto di indagini più approfondite da parte della giustizia ordinaria e della Guardia di Finanza. Intanto, la FIGC ha già applicato ieri, le sanzioni sul piano sportivo: Brescia retrocesso in virtù del -4 da scontare in questa stagione, con un’ulteriore penalizzazione di 4 punti da scontare nella prossima annata. Trapani che invece partirà nel prossimo campionato con il fardello del -8.
A stretto giro, dopo la pubblicazione dell’articolo de “L’Espresso”, è arrivata la nota della società pontina. “La società Latina Calcio, in merito alle notizie apparse sulla stampa specializzata, in cui si ipotizza che la società abbia potuto utilizzare crediti di imposta inesistenti, per il pagamento dei debiti tributari di cui alle scadenze federali del 16/2 e 16/4, smentisce che ciò sia accaduto e precisa che Il Latina Calcio 1932: 1) non ha mai acquistato a titolo oneroso crediti di imposta fiscali, ma ha solo acquisito in passato crediti fiscali a titolo di corrispettivo relativo al pagamento di contratti di sponsorizzazione. 2) che tali crediti risultano essere stati acquisiti solo a seguito della certificazione eseguita ed asseverata da una importante società di revisione, che ne ha accertato l’origine e l’autenticità così come previsto dalle norme. Inoltre, a seguito dell’utilizzo di tali crediti effettuato in passato, sia la Covisoc, sia l’Agenzia delle Entrate hanno eseguito le verifiche di rito, non riscontrando alcuna irregolarità in merito agli stessi, ne tampoco emesso rilievi con riguardo all’operato della società, che ha pertanto, come sempre, agito nel pieno rispetto della normativa NOIF, Fiscale e Tributaria”.