INCHIESTA BARDELLINO, “UN’ALTRA CITTÀ”: “DEPLOREVOLE IL TENTATIVO DI SPOSTARE L’ATTENZIONE”

“La puntata trasmessa lunedì 12 maggio su La7 per il programma “100 minuti” è stata un’inchiesta giornalistica che ha ricostruito, attraverso dati e dinamiche, una triste e preoccupante realtà della nostra città e del Golfo di Gaeta.

È una realtà che la nostra consigliera di riferimento, Paola Villa, denuncia da anni ed è per questa sua denuncia che spesso è stata accusata di “non voler bene” alla città; spesso, è stata tacciata di essere una visionaria; spesso ha subito e minacce e insulti e intimidazioni per la sua lotta alla criminalità organizzata.

Al di là delle strumentalizzazioni di parte, corre doveroso precisare che non sembra in discussione l’aspetto religioso, prescinde e resta indiscutibile il sentimento di appartenenza alla comunità.

Nell’inchiesta non sembra si metta in discussione il sentimento spirituale e religioso, mentre resta deplorevole e riprovevole il tentativo di trasformare una inchiesta giornalistica in un attacco a cittadini, a politici locali nonché a sacerdoti.

Volendo soffermarci un istante sull’episodio della processione che, in maniera pretestuosa, sta sviando l’attenzione della cittadinanza da quella che è la problematica principale evidenziata nell’inchiesta giornalistica che è e rimane altra, ben più grave sarebbe stato l’impatto sulla nostra storia e sulle nostre tradizioni religiose se la trasmissione si fosse soffermata sula pubblicità che campeggiava all’ingresso della parrocchia.

Non tutti ricordano che l’anno scorso, sulla facciata della parrocchia, per la prima volta, vi erano esposti cartelloni pubblicitari di notevoli dimensioni.

Il momento del ritiro della processione è un momento ad alto impatto emotivo, spirituale e religioso. Leggenda e credenza affermano che la statua del Santo cambi colore nelle gote quando rientra in chiesa guardando direttamente i fedeli; in quel momento, la statua sosta per diversi minuti sul sagrato, per tutto il tempo dell’ultima batteria di fuochi d’artificio.

E sullo sfondo, ai lati dell’ingresso della Chiesa, campeggiavano (in maniera inopportuna) i cartelloni su cui era riprodotto il Santo vicino allo sponsor.

Forse è un bene che il servizio non si sia soffermato su questo dettaglio che per Noi Formiani ha un alto valore religioso e di appartenenza.

Occorre, pertanto, ricondurre l’inchiesta giornalistica alla propria denuncia, unita al messaggio del santo patrono che invitava nel deserto “a fare penitenza”.

Ed è il messaggio che Un’Altra Città intende far proprio nel deserto del silenzio assordante di una città, Formia, che da troppi anni paga pegno, futuro e sviluppo in termini di legalità e bene comune.

Perché la lotta alla criminalità, criminalità che uccide, violenta, annichilisce la vita economica, sociale, culturale della nostra città, continuerà a impegnarci per la certezza, unita a speranza, di un avvenire leale e legale alla vita del territorio”.

Così, in una nota, il movimento politico di Formia, “Un’Altra Città”.

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