Inchiesta Bardelllino, il sindaco di Formia commenta in consiglio comunale il servizio giornalistico, nega la camorra e attacca l’ex sindaco Villa
“Da Sindaco di questa meravigliosa Città, sento di dover esprimere parole di solidarietà ad una Comunità gravemente offesa e denigrata ad opera di personaggi ed ex amministratori che da questo territorio hanno avuto molto, avendo qui ricoperto la più alta carica istituzionale.
In questi giorni la nostra Città è stata duramente colpita da una parte politica che si è avvalsa di una trasmissione giornalistica, gestita in modo politico con uso di immagini e brevi spezzoni di interviste volutamente montate a sistema, con riferimenti a situazioni malavitose che hanno interessato il passato di questo territorio e che oggi vengono proposte, nell’immaginario dell’intera Nazione, come fatti e situazioni viventi ed attuali.
Con un unico scopo: quello di denigrare e gettare discredito sull’immagine del sottoscritto. Gli attacchi e le subdole allusioni alla mia persona mi lasciano del tutto indifferente perché in alcun modo intaccano il mio vissuto e quello della mia famiglia, il mio percorso personale, professionale e politico. Quando però, nel tentativo di colpire me, si arriva a gettare fango sulla nostra Comunità, non posso non intervenire.
La camorra e la criminalità organizzata sappiamo bene essere un fenomeno di triste rilevanza nazionale e sovranazionale. La nostra città – apprendo soprattutto dalle narrazioni considerata la mia non avanzata età – ha vissuto vicende e situazioni gravi negli anni ’80, ’90 e dei primi anni 2000. So però che l’azione continua di presidio e di lotta alla criminalità, portata coraggiosamente avanti dalle nostre Forze dell’Ordine è riuscita a ridimensionare notevolmente la presenza sul nostro territorio.
Formia non è una città di camorra, come qualcuno continuamente afferma e tenta di far apparire con artifizi, con l’ausilio di un certo giornalismo. Un giornalismo probabilmente sempre più proteso a fare audience, piuttosto che raccontare la realtà.
La campagna denigratoria condotta a danno di Formia ha creato indignazione nella nostra Comunità, dipinta come un coacervo di criminalità e di omertà; abbiamo visto proiettare su rete nazionale immagini che nulla hanno a che vedere con il nostro bellissimo mare, con la purezza della nostra aria e delle nostre montagne e con la poesia dei nostri scorci. Immagini e parole, montate e concatenate ad arte per oscurare la bellezza dei nostri luoghi, l’allegria del nostro turismo, la profondità delle nostre radici storiche e la fierezza delle nostre tradizioni religiose e culturali.
Su rete nazionale ex Sindaci di questa Città hanno fatto in modo che venisse dipinta una città intrisa di camorra senza però spiegare che i fatti si riferivano a tanti anni fa.
Arrivare a far passare una tradizionale sosta della processione patronale come una sorta di “inchino” alla malavita significa non solo fare informazione non veritiera, ma significa soprattutto volere il male della nostra Comunità; una Comunità di persone perbene che merita rispetto e verità, non menzogne e illazioni da show televisivo, per pubblicità personale e politica di qualcuno.
Chi è andato a mostrarsi in televisione sa benissimo che quelle “fermate” della processione in punti ben precisi sono sempre le stesse da tempo immemorabile, quelle “soste” non le ha certo stabilite questa Amministrazione comunale per rendere omaggio a qualcuno; chi è andato in televisione a mostrare la propria faccia aveva anche il dovere di dire che da sindaco, in passato, aveva seguito lo stesso percorso della processione fermandosi negli stessi punti che noi formiani sappiamo bene avere un valore simbolico, di tradizione religiosa.
Siamo rimasti tutti esterrefatti nel vedere in televisione volti di noti ex amministratori formiani parlare di camorra in questa Città, senza che tuttavia nulla abbiano fatto per combattere e scardinare certi sistemi di cui, con tanta sicurezza, hanno affermato l’esistenza e la operatività.
E’ stato sconvolgente ascoltare l’ex sindaco Paola Villa affermare placidamente e seraficamente di aver ricevuto i voti della camorra e di aver vinto il ballottaggio grazie ai voti della camorra…accusando però gli altri di intrattenere legami e connivenze! Quegli “altri” le elezioni (che per sua ammissione la Villa ha vinto grazie alla camorra) le hanno perse. Per coerenza l’ex sindaco Villa, sapendo di essere stata eletta con il contributo elettorale della camorra, avrebbe dovuto immediatamente rassegnare le dimissioni dalla carica.
Probabilmente per qualcuno la camorra va combattuta solo quando non è utile ai propri fini. Verrebbe da chiedere come mai la camorra abbia votato lei e non altri, ma sono domande alle quali non ci interessa avere risposta perché a noi interessa solo lavorare per il bene della Città e risultati unici come la “bandiera blu”ottenuta per la prima volta ne sono la conferma.
E’ però sconfortante che certa televisione pubblica possa prestarsi a tanto pur di fare ascolti! Sì, ascolti sulla pelle di tantissime donne e uomini che vivono qui a Formia solo con i frutti del loro onesto ed onorato lavoro. Padri e madri orgogliosi di crescere qui i propri figli.
Sono offeso per il discredito gettato sulle nostre Forze dell’Ordine che ogni giorno con abnegazione, impegno e serietà lavorano per garantire sicurezza al nostro territorio ed alle nostre vite. Chi potrà ristorare questi onesti servitori dello Stato dall’infamia gettatagli addosso con una trasmissione televisiva messa su per smania di apparire di qualcuno? qualcuno che afferma di aver ricevuto i voti della camorra!
Una trasmissione artatamente voluta da una parte politica che ha dipinto una pagina della storia di Formia di 40 anni fa e che oggi non appartiene più a questo territorio, una pagina che la serietà e l’impegno della attuale Amministrazione comunale ha contribuito a far voltare. La lotta alla criminalità si fa con le azioni e con gli atti, non con le vetrine pubblicitarie di ex amministratori attenti alla legalità… purché riguardi gli altri.
Sono stato eletto Sindaco per la prima volta tre anni fa. Nonostante alcune presenze note a tutti, personalmente mai in questi 3 anni sono stato avvicinato da alcuno.
Con la mia Amministrazione, dopo appena pochi mesi dall’insediamento, abbiamo avviato una azione di riorganizzazione degli uffici sulla scorta delle indicazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Per la prima volta nella storia del nostro Comune, la mia Amministrazione ha attuato la rotazione del personale e dei dirigenti, per assicurare il ricambio nella gestione delle pratiche comunali e per garantire la regolarità delle procedure di affidamento delle commesse pubbliche. Misura principale prevista dalla legge per prevenire fenomeni di mala amministrazione e di infiltrazione. In questo percorso abbiamo incontrato non solo la ferma ritrosia del personale, in parte comprensibile.
La cosa grave è stata la critica feroce e gli attacchi persistenti e continui che abbiamo subìto proprio da quella parte dell’opposizione consiliare andata in televisione a denunciare il malaffare presente a Formia. Quella parte dell’opposizione che ci accusava di aver “smantellato” uffici, che loro, invece, avevano tenuto per anni e anni ben saldi in posizioni nevralgiche.
Quelle stesse persone che oggi gettano fango sulla nostra Città parlando di camorra e malaffare come di un sistema consolidato ed ordinario a Formia, quando ricoprivano la carica di Sindaco nessun provvedimento hanno adottato e nessuna azione hanno intrapreso.
La mia Amministrazione ha sottoscritto protocolli di legalità con le Forze dell’Ordine del territorio, in particolare con la Guardia di Finanza alla quale abbiamo concesso l’utilizzazione dell’immobile sequestrato alla criminalità. L’ex Sindaco Paola Villa all’epoca se ne guardò bene dal farlo, gli atti furono avviati dal commissario prefettizio e da noi portati a termine.
Chiedo ai miei predecessori cosa abbiano fatto loro, tanto bravi a vendere una personale immagine di perbenismo nelle apparizioni televisive, ma molto meno bravi nei fatti e negli atti. Perché questi “bravi” politici non spiegano davanti alle telecamere come è stata da loro gestita la FRZ e lo smaltimento dei rifiuti negli anni in cui hanno amministrato questa Città?
Come mai persone tanto attente alla legalità ed alla lotta alla camorra non hanno informato i giornalisti della rete televisiva La7 che il Tar Latina ha inviato alla Procura della Repubblica gli atti relativi al conferimento dei rifiuti alla società CSA di Castelforte, per il periodo della loro gestione? Sappiamo bene che nella gestione dei rifiuti si annidano i più grandi affari della criminalità, ma di questo in televisione hanno preferito tacere. Peraltro la stessa emittente LA7 era presente in una seduta di Consiglio comunale in cui questi concetti furono ben evidenziati.
I cittadini di Formia hanno diritto ad avere queste spiegazioni, invece di doversi sentire abitanti di terra di criminalità.
Perché non hanno spiegato davanti alle telecamere le ragioni per le quali hanno fortemente osteggiato e contrastato la scelta di questa Amministrazione di affidare con gara pubblica ed aperta la gestione del servizio di assistenza ai disabili in una struttura confiscata alla criminalità?
Perché non spiegano le ragioni per le quali avrebbero voluto che si continuassero ad erogare centinaia e centinaia di mila euro di denaro pubblico a due imprenditori? La criminalità organizzata ed il malaffare si nascondono in tante pieghe ed assumono tante forme.
Perché la consigliera Villa non ha spiegato davanti alle telecamere de La7 come mai solo ora che non è più Sindaco si è avveduta di una sbarra, da lei ricondotta alla criminalità, posizionata da oltre 40 anni in via La Pira, dove lei vive? Ora che non è più sindaco ha visto la sbarra, prima probabilmente aveva la vista offuscata.
L’attuale amministrazione invece è sempre attenta e vigile e sulla famosa “sbarra dei Bardellino” (così da lei denominata) questa amministrazione è intervenuta con decisione e senza tentennamenti.
Sono state poste in essere innumerevoli attività su beni simbolo della criminalità, ad essa confiscati e finanche acquistati.
L’Agenzia per i beni confiscati ci ha riconosciuto un contributo di 150.000,00 euro per la riqualificazione del sito confiscato di via dei Platani a Penitro; più di un mese fa abbiamo presentato domanda di partecipazione ad un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri per i siti dismessi e, anche in questo caso, abbiamo concentrato la nostra attenzione sull’immobile ex discoteca “seven up”, anch’esso simbolico, prevedendone la riqualificazione in polo culturale con accademia della danza e della musica.
Per assicurare un controllo più capillare del territorio e favorire l’azione delle Forze dell’Ordine, abbiamo realizzato il 1° lotto dell’impianto di videosorveglianza, anche fornendo direttamente agli uffici delle forze del territorio tutta la strumentazione necessaria per accedere direttamente ai video ed ai dati così da garantire un intervento più immediato nell’azione di prevenzione e di repressione.
Siamo in procinto di affidare anche la realizzazione del 2° lotto, implementando le zone sottoposte a controllo.
Cari Concittadini, potrei continuare ad elencare le numerose attività di prevenzione da noi portate avanti e le innumerevoli situazioni di contraddittorietà ed incoerenza di una certa parte politica, ma non è questo che mi interessa, come del resto mi lascia del tutto indifferente l’attacco calunnioso e gravemente diffamatorio diretto alla mia persona.
Mi sento, invece, profondamente ferito per le infamie gettate sulla Comunità e per l’immagine della nostra Città volutamente distorta, che qualcuno ha voluto offrire in pasto a giornalisti per pura smania di protagonismo o, peggio, per ignobili giochi di bassa politica.
Purtroppo, nessuno potrà ristorarci per i danni subìti, forse anche economici, ad opera di chi non ama la nostra terra e le nostre radici, ma di certo non per questo vacilleremo.
Era necessaio questo mio intervento per ristabilire la verità che avevo già espresso ai microfoni del giornalista de LA7 durante l’intervista.
Una intervista che la rete televisiva ha preferito tagliare mandando in onda solo un breve spezzone in cui le mie parole sono state disturbate e coperte con sovrapposizioni della voce del giornalista.