INCHIESTA BARDELLINO: “LA CAMORRA CHE ABBIAMO SEMPRE DENUNCIATO”

Inchiesta Bardellino, anche l’associazione “Antonino Caponetto” interviene dopo la trasmissione di “100 minuti”

“In relazione a quanto emerso nella trasmissione “100 minuti” di Andrea Palladino, relativamente alla presenza sul territorio di Formia di elementi di spicco della criminalità organizzata, l’Associazione per la lotta alle illegalità e alle mafie “Antonino Caponnetto” ritiene opportuno evidenziare che quanto dalla stessa rappresentato non costituisce affatto l’apertura del vaso di Pandora, ma purtroppo realtà acclarata quanto attuale, che non può essere negata da chiunque, tanto più se rappresentante istituzionale, abbia una pur minima consapevolezza di quanto accade nel sud pontino.

Una consapevolezza che la nostra Associazione ha sin dalla sua costituzione, grazie all’intuizione del compianto Segretario Elvio Di Cesare, e sulla base della quale non abbiamo mai abbassato la guardia sulle dinamiche in essere sul territorio, con continui rapporti di collaborazione con le Forze dell’Ordine, e costituendoci Parte Civile nei processi che hanno riguardato e riguardano fatti collegati a reati di criminalità organizzata nell’intera provincia.

Quello che emerge, e che è sotto gli occhi di tutti, è che, come abbiamo sempre denunciato, personaggi legati alla camorra, in maniera diretta e/o per interposta persona, troppo spesso nell’ignavia quando non nella complicità delle istituzioni, operano nel sud pontino da oltre quarant’anni, infiltrandosi nella società civile e modificando nel tempo il modo di agire senza mai abbandonare la loro cultura ed i loro interessi.

La vicenda della mai rimossa sbarra a chiusura della strada dove abitano i Bardellino, come abbiamo avuto modo di dire in passato, né è un emblema.
Ma altre e più inquietanti aspetti sono emersi dalla trasmissione in questione, aspetti ripresi dall’On.le Ascari nella sua interrogazione al Ministro della Giustizia, che noi, come nostra consuetudine, porteremo all’attenzione anche delle autorità giudiziarie per indagarne gli aspetti che possano essere di interesse giudiziario.

La situazione sul territorio, come si evince anche dai report annuali della Prefettura di Latina, la presenza delle organizzazioni criminali nei settori del commercio, nell’edilizia, nel riciclaggio, nell’usura e nello spaccio di droga, rende sempre più attuale e pressante la necessità che venga istituita una sezione della DIA ed un super Commissariato dedicati che diano adeguato supporto alle attuali Forze dell’Ordine che pure svolgono in maniera encomiabile il loro compito istituzionale.

Si avverte inoltre sempre più pesantemente la mancanza di un presidio giudiziario, lamentando ancora oggi l’errore politico commesso con la abolizione della sezione di Tribunale di Gaeta che invece andava potenziato con una sezione della Procura della Repubblica. L’Associazione si fa portavoce di tali improcrastinabili esigenze, auspicando una sempre maggiore trasparenza delle Amministrazioni Comunali dell’ex circondario di Gaeta che potranno incontrarsi in un Osservatorio intercomunale tale da costituire una rete di collaborazione con tutte le associazioni antimafia del territorio”.

Così, in una nota, l’Associazione contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”.

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