Altre interdittive antimafia firmate dal Prefetto di Latina, Vittoria Ciaramella, nei confronti di ditte che lavorano ad Aprilia
Non finiscono gli effetti dalla imponente operazione di Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Direzione Investigativa Antimafia e Carabinieri di Aprilia che, a luglio scorso, è sfociata in arresti eclatanti, primo tra tutti quello dell’ex sindaco Lanfranco Principi, costretto a dimettersi e tuttora ai domiciliari e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso.
Come noto, la DDA di Roma ipotizza che ad Aprilia ci sia una cosca autonomia retta da Patrizio Forniti (ancora latitante insieme alla moglie Monica Montenero) che, corroborata da presenze di peso criminale come quelle di Luca De Luca e Sergio Gangemi, riusciva non solo ad avere rapporti paritari con la ‘ndrangheta di Anzio-Nettuno e a rifornire di droga molti dei clan della provincia di Latina, ma anche a imporre i suoi uomini in politica – come l’ex sindaco – e a imporre ditte amiche negli appalti del Comune.
Come conseguenza, il Comune non solo è commissariata per via delle dimissioni di Sindaco e Consiglio Comunale, ma nell’ente si è insediata una commissione d’accesso disposta dal Prefetto che sta lavorando al probabile scioglimento per mafia.
Tra i primi effetti della operazione antimafia denominata “Assedio”, c’è stata, negli scorsi, l’interdittiva antimafia disposta dalla Prefettura di Latina nei confronti della ditta Tesei srl di Umberto Tesei, l’uomo indagato nella stessa indagine antimafia e raggiunto da un provvedimento di interdizione a contrattare con la pubblica amministrazione. L’impresa, che gestiva il trasporto pubblico e scolastico, e Tesei stesso erano stati messi al corrente, come prevede la legge, della probabile interdittiva antimafia. L’imprenditore, insieme all’ex sindaco Antonio Terra, all’ex assessore Luana Caporaso, all’altro ex sindaco Principi (all’epoca dei fatti vice di Terra), sono accusati di aver turbato la gara per l’affidamento del Trasporto pubblico locale ad Aprila.
La Prefettura, però, non si è fermata e ha disposto altre interdittive antimafia che hanno colpito altre società riconducibili a Urbano Tesei, considerato vicino alla cosca Forniti. Tre le società colpite: la Tesei&Tesei, la San Michele Holding di Cisterna e la Edilcost.
Non solo Urbano Tesei. Le interdittive antimafia hanno colpito anche le società della famiglia Antolini. I fratelli Marco e Fabrizio Antolini, entrambi indagati nell’indagine Assedio (Marco Antolini è finito in carcere), infatti, attraverso le società V&GA e Laziale Scavi hanno da sempre prestato servizi di manutenzione idrica, fognaria, edifici scolastici, ristrutturazione campo sportivo, cimitero comunale per il Comune di Aprilia.
Entrambe le ditte figurano come imprese che hanno avuto in subappalto dalla So.Ge.Im Spa i lavori al palazzetto dello sport di Aprilia. Una vicenda inquietante della cosca vede i fratelli Marco e Fabrizio Antolini interessati ad accaparrarsi i lavori in subappalto del nuovo Palazzetto di Aprilia nella zona di Via Carroceto. I lavori erano stati affidati alla società So.Ge.Im. spa, la società firmataria della convenzione. Il subentro nei lavori in subappalto degli Antolini, secondo la DDA, avvenne grazie ai “buoni uffici” del sindaco Antonio Terra che si faceva rappresentare presso la So.Ge.Im. spa dall’ex consigliere comunale Giorgio Nardin (prima elezione nel 1990), già membro del Consorzio Industriale Roma-Latina.
Secondo i calcoli della Direzione Investigativa Antimafia, la V&GA Costruzioni risulta avere appalti col Comune di Aprilia, alla data del 29 giugno 2023, per la somma di oltre 1 milione di euro. A maggio 2023, il nuovo palazzetto dello Sport fu inaugurato in pompa magna dall’amministrazione Terra, con in testa l’assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso. Campeggiavano sui muri d’ingresso del palazzetto i manifesti delle ditte degli Antolini: la V&GA (secondo gli inquirenti controllata anche da Sergio Gangemi) e la Laziale Scavi.
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Sia la V&GA che la Laziale Scavi, entrambe ubicate ad Aprilia, hanno subito l’interdittiva antimafia così come un’altra partecipata della medesima V&GA: la Zarah srl.
A finire interdetta anche una impresa riconducibile a un altra arrestato nell’operazione Assedio, Ivan Casentini, nipote del boss Patrizio Forniti. Si tratta della Si.co srl la quale, secondo gli inquirenti, sarebbe stata favorita dall’ex sindaco Principi. L’ex primo cittadino apriliano è accusato di un patto di scambio politico mafioso agevolando gli affari del gruppo Forniti tramite diverse azioni. Tra queste, anche l’affidamento diretto il 13 novembre 2018 alla ditta SI.CO di Ivan Casentini, partecipe al sodalizio, del “servizio di pulizia caditoie stradali del comune di Aprilia” per l’importo di 48.678 euro.