INCHIESTA APRILIA: TANGENTI, TRASPORTI E L’IMPRENDITORE CHE CHIEDE A PRINCIPI DI ANDARE DA DURIGON

Non solo la ditta di trasporti Nuova Tesei Bus, ad Aprilia la Direzione Investigativa Antimafia ha analizzato anche un’altra impresa con lo stesso “core business”

Di Urbano Tesei detto “Picchio”, raggiunto dal provvedimento di interdizione a operare con la pubblica amministrazione, nell’ambito dell’indagine della DDA denominata “Assedio”, si è scritto molto. L’imprenditore che da quasi un ventennio la fa da padrone nella gestione del trasporto pubblico apriliano è considerato dagli investigatori come un personaggio vicino alla cosca mafiosa di Forniti/Gangemi.

Per il suo appalto e i favori che avrebbe ricevuto affinché se lo aggiudicasse, sono indagati per turbativa d’asta tre pezzi da novanta della politica apriliana: gli ex sindaci Lanfranco Principi e Antonio Terra e l’ex assessora e consigliera comunale Luana Caporaso, peraltro sfidante perdente alle ultime elezioni amministrative che hanno incoronato sindaco il medesimo Principi. Quest’ultimo, come noto, da sindaco, si è dimesso in seguito al suo arresto (domiciliari) e per via delle gravi accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso.

Tuttavia, l’inchiesta della DDA che ha coordinato la Dia e i Carabinieri apriliani rivela diversi fatti inquietanti: su tutti, i rapporti molteplici della famiglia Gangemi con la ‘ndrangheta dei De Stefano (la Dia è convinta che la famiglia reinvesta i capitali della cosca reggina), pezzi di massoneria e persino servizi segreti. Peraltro, secondo la stessa Dia, il fratello di Sergio, Gianpiero Gangemi si sarebbe avvalso come collaboratore di un ex poliziotto in pensione e fino al 2014 in forza al centro operativo della medesima Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria.

Al netto di un sistema che graviterebbe per lo più nella Capitale, centro di trame e interessi tra politica, criminalità organizzata, imprenditori e professionisti, ad Aprilia l’attenzione degli investigatori è caduta su appalti e i servizi erogati dall’ente.

Il traporto pubblico locale presenta praticamente una diarchia che vede da anni fare da padrone due imprenditori: il succitato Urbano Tesei e Roberto Onorati (non indagato) con la sua ditta di Albano Laziale, “Ago Uno srl”. Tra gare, affidamenti e proroghe, le due ditte sono presenti nel Comune di Aprilia da anni. Il servizio di trasporto pubblico locale, finanziato in parte con i fondi regionali ed in parte con i fondi comunali, è affidato, da circa 15 anni ed in proroga costante, in gran parte alla “Ago Uno srl” ed in minima parte alla “Nuova Tesei Bus srl”. Importi che assommati fanno milioni e milioni di euro per una città che fa 80mila abitanti ed è il quarto centro del Lazio. Interessi e affari che fanno gola.

Succede che nel gennaio 2019, il sindaco Terra e l’assessora Caporaso vanno su tutte le furie perché la Ago Uno srl di Onorati starebbe truffando il Comune perché in alcune zone le linee non passano, nonostante i pagamenti siano basati sui chilometri serviti e già conteggiati. L’amministrazione Terra vuole revocare la gara e affidarla a Tesei e spunta fuori anche un’altra circostanza affine: la ditta di Onorati avrebbe compiuto lo stesso giochino di calcolare i chilometri in maniera obsoleta, traendone profitto economico, al Comune di Pomezia, all’epoca amministrata dal 5Stelle Adriano Zuccalà, oggi consigliere regionale pentastellato. Praticamente, secondo gli investigatori, la ditta di Albano Laziale fatturerebbe servizi mai eseguiti.

È in questa circostanza piuttosto delicata che corre in soccorso di Onorati, l’immancabile ex sindaco e all’epoca vice sindaco, Lanfranco Principi. I due vanno a cena insieme e Onorati gli racconta che l’amministrazione apriliana lo vuole fare fuori. È su Pomezia però che Onorati spiega a Principi che avrebbe chiesto l’intervento dell’allora sottosegretario al Lavoro nel governo Conte I, Claudio Durigon. Il pontino della Lega, al momento sottosegretario al Lavoro nel governo Meloni, che è già stato sfiorato da diversi scandali, pur finendo sempre intonso e mai indagato, viene evocato dall’imprenditore a Principi, non si sa se per millanteria o altro di più solido dal punto di vista investigativo.

Tra le conversazioni captate tra Onorati e Principi, spunta fuori pure che, secondo il succitato Onorati, in merito a un contenzioso da circa 600mila euro tra al Ago Uno srl e il Comune di Aprilia per il pagamento di maggiori percorrenze del Tpl, negli anni compresi tra il 2005 e il 2012, si sarebbe concretizzata una “stecca” presa dal sindaco Antonio Terra.

In poche parole, Onorati avrebbe chiuso una vecchia vicenda con una transazione in accordo col Sindaco Terra, successivamente ricompensato con una mazzetta. Una circostanza che, però, non è contestata all’ex sindaco, indagato solo per la turbativa d’asta in merito ai favori a Urbano Tesei.

Il 7 marzo 2019 è una data da cerchiare col rosso. Per la Dia “si rivelava una giornata fondamentale, in cui si raccoglievano una serie di elementi convergenti che portavano a concludere che, in certi uffici dei palazzi comunali apriliani, spesso e volentieri si ricorreva al pactum sceleris tra corrotto e corruttore“.

È Principi che si informa sul contenzioso finito in Tribunale tra Comune e la ditta di Onorati. Per farlo va dall’avvocato del Comune, Massimo Sesselego. La ditta vanterebbe un credito, in questo caso, e vuole essere pagata di più dall’ente. Si scopre, nella conversazione tra Principi e Sesselego (estraneo alle indagini), che la Giunta, nel 2013, aveva sottoscritto una transazione da 400mila euro con la Ago Uno srl. Ecco perché anche nel caso del contenzioso del 2019, Principi suggerisce di arrivare a una transazione con la ditta di Onorati il quale, sapendo di quanto fatto a suo favore dal vice sindaco, gli proporrebbe una mazzetta da distribuire anche ad altri funzionari pubblici: “Lanfranco, buscateli anche tu un po’ di soldi“, è la raccomandazione che fa l’imprenditore all’allora vice sindaco. Un favore non da poco se si considera che erano in ballo 400mila chilometri di percorrenza in esubero. La mazzetta, secondo i calcoli dell’imprenditore, avrebbe dovuto tra il 5 e il 7% dell’importo preteso da Ago Uno srl. Onorati rivolto a Principi gli dice, sempre in merito alla mazzetta da elargire: “Tu c’avrai pure delle spese…tu c’avrai delle spese Lanfranco…tu qualcuno lo devi pagare!…eh, tu qualcuno lì dentro lo devi pagare eh“.

A questo punto Principi, dopo aver parlato con l’imprenditore, si sarebbe recato nel garage comunale insieme al sindaco Antonio Terra. In questo frangente, sarebbe emerso di nuovo l’accordo trovato nel 2013, che praticamente si vuole fotocopiare nel 2019: l’imprenditore, all’epoca, avrebbe incassato 400mila euro di transazione a fronte di una mazzetta data a Terra. Un’operazione che Principi mette in dubbio potesse essere stata conclusa con l’allora assessore alle finanze, Antonio Chiusolo “Perché – parlando Principi con un interlocutore – io conoscendo la “belva” (nda: Antonio Terra), ma una cosa…un’operazione di queste gliela lasciava…? A Chiusolo, hai detto bene tu, a Chiusolo gli ha dato qualcosina“.

È lo stesso Onorati, in altra conversazione con Principi, a spiegare che nel 2013 il sindaco Terra avrebbe fatto in modo di chiudere l’accordo transattivo tra il comune di Aprilia e la Ago Uno srl in cambio di un compenso non dovutogli, pari al 5% dei 440.000 versati. Il pagamento della “mazzetta” sarebbe avvenuto dopo che Onorati aveva incassato il denaro: “Lui (nda: riferito a Terra) mi ha detto “dammi il cinque per cento, almeno per ricordo”, “a posto…fammi incassare”, mi ha detto “tranquillo…”, ci ha messo poco a chiuderla“.

Per quanto riguarda la seconda vicenda del 2019, alla fine, il contenzioso con Aprilia si traduce in una sanzione di appena 11.600 euro, senza che il Comune abbia mai presentato denuncia alla magistratura. Eppure la Caporaso avrebbe parlato di prove schiaccianti e di una vera e propria truffa della Ago Uno srl.

A marzo 2019, invece, per la questione contestata a Onorati dal Comune di Pomezia, avviene un nuovo incontro tra Onorati e Principi nel quale il primo chiede al vice sindaco di intercedere con il sottosegretario Durigon affinché questi intervenisse presso l’ente pometino per risolvere l’altro contenzioso che lo riguarda. C’è di più, perché Onorati chiede a Principi di intercedere con Durigon per far entrare una persona di sua fiducia nel consiglio di amministrazione di Busitalia – Sita Nord srl, per gestire così una serie di appalti su Roma e provincia.

Richieste che Onorati fa a Principi in quanto consapevole che l’ex sindaco apriliano è in stretti rapporti con Durigon. E proprio il 4 marzo 2019, Principi si reca a una cena, a Latina, con alcuni esponenti della Lega, tra cui Claudio Durigon. Poco dopo, sempre quel giorno, Principi telefona a Onorati. Secondo la Dia, gli riferisce che il deputato pontino lo avrebbe “aiutato” per la questione di Pomezia, mentre per “l’operazione Busitalia” la cosa era un po’ prematura.

Principi e Onorati favoleggiano su cosa avrebbe potuto fare Durigon e che non sappiamo se essere solo millanterie e rapporti concreti. Secondo Onorati, Durigon potrebbe rivolgersi a Giovanni Pascone, noto per aver lavorato al Comune di Pomezia. In quel momento governano i Cinque Stelle a Palazzo Chigi e Pomezia, ecco perché l’imprenditore presuppone che, per superare il contenzioso col comune pometino, Durigon si sarebbe potuto rivolgere a Pascone. Il motivo: “Chiamiamo Giovanni Pascone o Conte il Presidente del Consiglio, sono proprio amici, amici, perché Conte andava spesso a Pomezia in Comune”.

Parole, probabilmente speranze mai realizzate. Eppure tra Pomezia e Aprilia, il filo rosso di Principi sembra un treno impazzito verso la fine politica arrivata lo scorso 3 luglio con il suo arresto.

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