Inchiesta Abc, le difese chiedono l’annullamento delle misure interdittive a carico degli indagati nel procedimento penale
Le difese dei coinvolti nell’indagini della Procura e dei Carabinieri di Latina hanno presentato appello cautelare contro le misure interdittive disposte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli. A presentare appello cautelare presso il Tribunale del Riesame di Roma, tra gli altri, anche l’ex direttore generale Silvio Ascoli e i due funzionari sospesi di Abc, Paola Del Mastro e Stefano Berna, oltreché all’imprenditore Emilio Tullio. Gli indagati sono rispettivamente difesi dagli avvocati Gianni Lauretti, Flaviana Colardarci, Gaetano Marino e Massimo Frisetti.
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Lo scorso 13 gennaio, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina ha dato esecuzione alla misura cautelare personale interdittiva, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio nei confronti di 3 funzionari dell’Azienda per i Beni Comuni di Latina (ABC), di cui uno non più in carica, e del divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica Amministrazione nei confronti di 4 imprenditori, in entrambi i casi della durata di 12 mesi, tutti ritenuti, a vario titolo, presunti responsabili di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio e frode nelle pubbliche forniture.
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Il provvedimento cautelare scaturisce dall’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina e condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina, diretto dal tenente colonnello Antonio De Lise, che va dal febbraio 2021 al marzo 2022. L’indagine ha permesso di documentare diverse condotte che si ritiene abbiano condizionato l’iter di taluni procedimenti amministrativi di ABC, facilitando l’aggiudicazione delle gare d’appalto ad una cerchia ristretta di imprenditori, attraverso bandi appositamente predisposti, in cambio di una serie di vantaggi personali, a titolo di controprestazione corruttiva.
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L’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinati dal Procuratore Capo Giuseppe De Falco e dai sostituti Daria Monsurrò e Giorgia Orlando, si è concentrata su diverse gare d’appalto e spacchettamenti delle stesse gare d’appalto affidate poi direttamente o comunque a ditte di imprenditori che si mettevano d’accordo tra di loro per ottenere il servizio.
Ad essere destinatari delle interdittive sono i due funzionari di ABC, Paola Del Mastro e Stefano Berna, oltreché all’ex direttore generale dell’azienda speciale che si occupa della raccolta e dello smaltimenti dei rifiuti a Latina, Silvio Ascoli. Gli imprenditori raggiunti dalla misura cautelare che gli vieta di lavorare con la Pubblica Amministrazione sono il titolare di fatto della Scau Ecologica srl e amministratore unico della Era Ecologica srl, Emilio Tullio, l’imprenditore di Agro Verde/Giardini di Gaia Paolo Picicco:, il Presidente e amministratore delegato della Achab srl, Paolo Silingardi e l’amministratore unico della società Like srl, Franco Fioroni.
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ABC, fondata dalla prima amministrazione del Sindaco Damiano Coletta, cavallo di battaglia di Latina Bene Comune, riesce a fagocitare quasi tutto in un vortice di malcostume, quantomeno. Non manca neanche la cena luculliana al ristorante “Il Granchio” di Terracina offerta dall’imprenditore indagato Emilio Tullio ai due funzionari di Abc, Paola Del Mastro e Stefano Berna. Presenti anche altre tre persone, tra cui un altro degli imprenditori indagati, Franco Fioroni. Costo del pranzo: 800 euro, dopo che lo stesso Tullio si era aggiudicato con la società da lui controllata di fatto, Era Ecology, la gara per la fornitura sacchi da 104mila euro. In tutto sono 14 gli indagati.
L’indagine si origina da alcuni episodi maleodoranti. Ad essere sollevate sono questioni di appalti, turbative,INCHIESTA ABC, ARRIVANO 7 INTERDITTIVE: TRA DI LORO L’EX DG ASCOLI, DUE FUNZIONARI E 4 IMPRENDITORI costi come il noleggio degli automezzi che avrebbe potuto essere soddisfatto con risorse interne, senza essere esternalizzato; opacità sulla selezione del contraente; affidamenti spacchettati proprio per evitare di andare a gara.
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