INCENDIO ALLA FARLA, SINDACA ORDINA AI CITTADINI DI SPEGNERE ARIA CONDIZIONATA E CAMBIARE FILTRI

Maxi incendio alla Farla, il Comune emette la terza ordinanza in dodici ore. Il Sindaco Matilde Celentano risponde alle critiche

2La gestione dell’emergenza è stata coordinata direttamente dalla sala operativa della Prefettura di Latina e comunque sia il dirigente Daniela Prandi, la vice comandante della Polizia Locale Daniela Brancato e l’assessore Gianluca Di Cocco erano in stretto contatto con gli uomini della Protezione civile per quelle che erano le competenze del Comune di Latina. Sono state ore concitatissime che ci hanno tenuti svegli per tutta la notte con notizie provenienti dalle istituzioni preposte soggette a continue evoluzioni.

A riprova di ciò vi fornisco un ulteriore aggiornamento: abbiamo emesso questa sera una terza ordinanza su richiesta della Asl, sempre a scopo precauzionale, volta ad estendere il divieto di raccolta, consumo e vendita di prodotti di ortofrutta coltivata entro un chilometro dal luogo dell’incendio, il divieto di tenere gli animali al pascolo all’aperto. Vengono raccomandate regole di buonsenso, come la chiusura di porte e finestre anche nelle strutture ricettive e di non uscire di casa se non necessario.

In quanto alle famiglie che vivono all’Ex Rossi Sud, sono cittadini come tutti gli altri, tutelati al pari degli altri anche in questo caso”.

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Intanto, la stessa Sindaca ha firmato una terza ordinanza. È la terza in circa dodici ore.

La ASL Dipartimento di Prevenzione UOC Igiene Sanità Pubblica ha ulteriormente proposto, a margine del suddetto evento, che venga raccomandato alla popolazione e alle strutture ricettive nell’area interessata di mantenere chiuse porte e finestre al fine di prevenire il possibile ingresso di sostanze pericolose contenute nelle eventuali polveri di ricaduta; di evitare gli spostamenti inutili nell’area in questione e la permanenza/attività all’aperto laddove non necessari. Occorre inoltre provvedere a disattivare gli impianti di areazione forzata con immissione di aria dall’esterno e attivarsi nel più breve tempo possibile per la sostituzione o pulizia dei filtri degli impianti di condizionamento; di provvedere al lavaggio, esclusivamente con acqua, delle superfici esterne oggetto di accumulo di polveri, evitando getti che possono rimettere in circolo le medesime; il divieto di raccolta, consumo e vendita di prodotti vegetali quali frutta e verdura potenzialmente esposti, nonché di tutti i prodotti di origine animale coltivati/allevati nell’area come sopra individuata; il divieto, in via precauzionale, di effettuare pascoli itineranti e obbligo di mantenere gli animali da cortile “in stabulazione chiusa”.

L’ordinanza, quindi, dispone quanto segue. Dal giorno della pubblicazione all’albo pretorio della presente Ordinanza e per 2 giorni consecutivi: la chiusura delle finestre e di ogni altra forma di apertura degli immobili, ubicati ad una distanza lineare entro 1 km dallo stabilimento della FARLA sito in Latina in via Monti Lepini km 51 e che nel contempo siano accuratamente lavate tutte le verdure e la frutta prodotte nello stesso predetto perimetro. Alla popolazione e alle strutture ricettive nell’area interessata di mantenere chiuse porte e finestre al fine di prevenire il possibile ingresso di sostanze pericolose contenute nelle eventuali polveri di ricaduta. Evitare gli spostamenti inutili nell’area in questione e la permanenza/attività all’aperto laddove non necessari. Occorre inoltre provvedere a disattivare gli impianti di areazione forzata con immissione di aria dall’esterno e attivarsi nel più breve tempo possibile per la sostituzione o pulizia dei filtri degli impianti di condizionamento; provvedere al lavaggio, esclusivamente con acqua, delle superfici esterne oggetto di accumulo di polveri, evitando getti che possono rimettere in circolo le medesime.

Infine, disposti il divieto di raccolta, consumo e vendita di prodotti vegetali quali frutta e verdura potenzialmente esposti, nonché di tutti i prodotti di origine animale coltivati/allevati nell’area come sopra individuata e il divieto, in via precauzionale, di effettuare pascoli itineranti e obbligo di mantenere gli animali da cortile “in stabulazione chiusa”.

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