INCENDIO ALLA ECO-IMBALLAGGI: ECCO COSA DICONO LE ANALISI ARPA

Incendio alla Eco-Imballaggi di Anzio, sono usciti gli esiti del monitoraggio svolto dall’Arpa Lazio intervenuta con il posizionamento di un campionatore.

Lo scorso 14 luglio, l’azienda di stoccaggio della zona Padiglione ad Anzio ha subito un maxi incendio. Le fiamme hanno divorato i rifiuti stoccati nel parcheggio dell’azienda e i terreni limitrofi. La colonna di fumo nero era visibile tra Anzio e Aprilia. Sul posto vigili del fuoco, i soccorritori del 118 e le forze dell’ordine. Paura anche per i residenti di tutta l’area che sono stati invitati a tenere le finestre chiuse.

A distanza di tre giorni, l’Arpa Lazio è in grado di pubblicare i risultati delle analisi del monitoraggio dell’aria. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha installato nell’immediatezza dell’incendio un campionatore ad alto volume, vale dire lo strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine. Le attività di monitoraggio, ad ogni modo, sono ancora in corso. Di seguito la tabella con i primi risultati.

Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. L’OMS stima concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina.

Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili il benzo(a)pirene è l’unico composto per il quale la normativa prevede un valore limite come concentrazione media annua pari a di 1 ng/m3; tuttavia tale limite, appunto in quanto media annua, non è direttamente confrontabile con i valori misurati in occasione di incendi, e viene riportato solo come riferimento informative.

Nemmeno per quanto riguarda i Policlorobifenili (PCB) esistono limiti normativi. II già citato documento OMS indica che le misure di concentrazioni in area ambiente danno risultati estremamente variabili oscillanti tra 3 pg/m3 (in siti non industriali) e 3.000 pg/m3 (in siti industriali o aree urbane).

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