Si chiama Ivan Mazzocchi, il quarantasettenne di Frosinone finito in carcere, con l’accusa di aver incendiato Pianeta Outlet
Ivan Mazzocchi, 47 anni, detto “Zio Fester” (così come viene chiamato nei cosiddetti ambienti criminali), difeso dall’avvocato Giorgio Picchi, sarà giudicato col rito abbreviato. È la Procura di Frosinone ad aver ottenuto nei suoi confronti il giudizio immediato.
Su di lui, lo scorso 22 novembre 2024, c’è stato un fermo di indiziato di delitto: alla vista degli agenti che erano andati ad arrestarlo, il 47enne aveva provato a fuggire. L’operazione della Squadra Mobile della Questura di Frosinone era scattata al termine di una serie di accertamenti condotti partendo proprio dal video della sorveglianza interna a Pianeta Outlet, il megastore inaugurato appena una settimana prima sulla via Monti Lepini dagli imprenditori Borrelli di Priverno, a pochi passi dal casello autostradale di Frosinone.
Nelle immagini compariva Mazzocchi, già noto alle forze dell’ordine per avere una serie di precedenti per spaccio, furto ed estorsione, con il volto parzialmente coperto, che da un ingresso laterale del negozio lanciava un ordigno incendiario, per poi darsi alla fuga.
All’alba del 16 novembre, il rogo che aveva distrutto il mega store aperto da pochi giorni. L’incendio era stato valutato sin da subito di natura doloso, come mostravano i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza installate all’esterno del negozio, pubblicati su Facebook dalla proprietà dell’azienda aperta dagli imprenditori di Priverno.
In meno di una settimana la Squadra Mobile di Frosinone, guidata dal vice questore Angelo Longo, era riuscita a risalire all’attentatore e per lui era scattato l’arresto. Grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’attività e ai riscontri dei poliziotti, l’attentatore era stato raggiunto dalla misura restrittiva e per lui si erano aperte le porte del carcere di Frosinone.
Una risposta tempestiva ed efficace, in termini di sicurezza, quella data dalla Questura di Frosinone. Le indagini proseguono per individuare i mandanti e gli investigatori starebbero seguendo una pista ben precisa.
Le immagini mostravano una persona vestita di nero e con un cappuccio che nascondeva il volto mentre si avvicinava a uno degli ingressi laterali dell’outlet, rompeva il vetro e gettava all’interno una tanica piena di benzina. Poi accendeva un innesco e lo lanciava all’interno della struttura, prima di scappare tentando di far perdere le proprie tracce.
C’era stato un altro tentativo di incendiare Pianeta Outlet prima di quello che ha distrutto il nuovo centro specializzato nella vendita di materiali da stock e fallimenti. Lo avevano accertato gli investigatori della Squadra Mobile di Frosinone. La Polizia aveva avuto modo di constatare che già nella notte tra l’11 e il 12 novembre 2024, c’era stato un tentativo di incendio messo in atto sempre dallo stesso uomo e non andato a buon fine per via della presenza della sorveglianza privata.
Dopo aver effettuato una perquisizione a casa di Mazzocchi, la Polizia aveva trovato gli abiti con cui l’uomo aveva incendiato l’outlet. Da indiscrezioni non confermate, il “lavoretto”, il cui movente è ancora oscuro, sarebbe stato pagato circa 1000 euro.
“Oggi sabato 23 novembre – aveva detto Delia Borrelli, figlia del titolare – a distanza di una settimana dall’incendio nel negozio a Frosinone, sono lieta di annunciarvi la riapertura del nostro primo negozio a Priverno. Ripartiamo da dove siamo nati. Non vediamo l’ora di riaprire, per noi è un momento difficile ma ce la stiamo mettendo tutta per superarlo. Grazie a tutti per averci sostenuto in questo momento complicato per noi e vorrei ringraziare, in particolar modo, le forze ordine che stanno andando avanti con le indagini”.
