In tanti ieri, nel flashmob organizzato dalle forze progressiste, hanno testimoniato solidarietà ai concessionari del primo e del quinto chiosco, vittime di incendi di chiara matrice dolosa che hanno devastato le due strutture appena allestite. “Questa deve essere la risposta della città e della politica di fronte a scenari inquietanti su cui il governo cittadino dovrà vigilare – spiega Lbc in una nota – Confidiamo nel lavoro investigativo delle forze di polizia che, siamo certi, darà risposte adeguate come sempre accaduto. Ma crediamo anche che, mentre le indagini faranno il loro corso, i riflettori debbano continuare a restare accesi e che la politica non possa restare a guardare”.
La vicenda dei chioschi del resto parte da lontano. “Non si può non ricordare – aggiunge Damiano Coletta – come, nel 2016, nell’imminenza delle assegnazioni delle concessioni balneari, due rinunce da parte di imprenditori assegnatari delle concessioni del primo chiosco, mi costrinsero a presentare un esposto contro ignoti e a svincolare il primo chiosco da quel bando per poi assegnarlo, con un altro avviso pubblico, a un’associazione per scopi sociali. Dal 2016 tutti i chioschi sono stati affidati con procedure trasparenti e chi ha voluto fare impresa con regole chiare ha avuto la possibilità di farlo”.
“Ora si rivela un clima intimidatorio e un messaggio ben chiaro – dichiara ancora Lbc in una nota – da cui occorre prendere le distanze con altrettanta chiarezza e trasparenza. Al di là dello sdegno e della solidarietà alle vittime, occorre che la politica ribadisca che a Latina non c’è più spazio per l’illegalità, che la città deve restare libera e sicura. Sarà importante inoltre, come segno di grande valore simbolico, che il Comune si costituisca parte civile contro i responsabili di questi odiosi reati”.