Palazzina incendiata a Terracina: proseguono le indagini sull’incendio che ha causato la morte dell’avvocato Giorgio Pompei
Oggi, alle ore 16,30, si celebreranno i funerali presso la chiesa del Santissimo Salvatore, nel quartiere dove viveva la vittima: l’avvocato Giorgio Pompei, il 60enne che ha provato a rifugiarsi sul suo balcone dopo che un incendio era divampato in casa, invadendo i locali di fumo.
La circostanza fatale per l’avvocato Pompei è avvenuto intorno a mezzanotte e mezza del 30 agosto scorso, a Terracina, in via del Fiume 27. Un incendio che si è sviluppato all’interno dell’abitazione ubicata in una palazzina.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri della Compagnia di Terracina e i Vigili del Fuoco che si sono adoperati congiuntamente per far evacuare, mettendo in salvo, le persone che occupavano la palazzina ove si è sviluppato l’incendio. Durante l’evento è stato rinvenuto, disteso a terra sul balcone dell’appartamento interessato dalle fiamme, il corpo esanime dell’avvocato Giorgio Pompei, 60 anni, proprietario dell’abitazione.
Sono state evacuate cinque abitazioni per un totale di 15 persone che hanno trovato ospitalità presso parenti e amici. La salma di Pompei è stata posta a disposizione della Procura per l’esame autoptico disposto dal pubblico ministero Simona Gentile. I Carabinieri che stanno eseguendo l’indagine stanno cercando di risalire alle cause dell’incendio che, con tutta probabilità, è stato causato da un cortocircuito elettrico all’interno dell’abitazione.
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L’autopsia, affidata al medico legale Enrico Tripodi, avrebbe evidenziato che l’avvocato, prima di accasciarsi sul balcone di casa, è stato investito dal fumo causato dalle fiamme. Fumo che ha causato traumi al suo apparato respiratorio, rimaneggiato anche dal gas sprigionato dal rogo. L’uomo, prima di riuscire ad arrivare in balcone, avrebbe fatto molta fatica, considerato che l’appartamento era al buio. Istanti fatali che hanno fatto sì che l’avvocato respirasse una quantità considerevole di fumo. Sarebbe stata questa la ragione per cui, il 60enne, arrivato in balcone, dove ha potuto parlare e chiedere aiuto ai vicini nel frattempo scesi in strada, si è accasciato per terra, ormai esanime. Il suo corpo sarebbe stato vinto dalle esalazioni che non gli hanno lasciato scampo.
Sulle cause dell’incendio, dirimenti saranno le risultanze della relazione dei Vigili del Fuoco che sono intervenuti per spegnere le fiamme.