INCENDI SUI MONTI AURUNCI: “NON SI PUÒ ESSERE SEMPRE IMPREPARATI”

“Scoprirsi impreparati non si può”, le associazioni locali intervengono con l’inizio della bella stagione che significa anche incendi

“E così, come una ricorrenza festiva, come il ferragosto, come le vacanze d’estate…è iniziata la stagione degli incendi sui monti Aurunci.

Il 13 luglio un violento incendio ha coinvolto il vallone di Caravalle, risalendo velocemente dal basso verso l’alto, alimentato dal vento. Sono intervenuti un elicottero e, probabilmente, anche un canadair, segno che i volontari della protezione civile, non sono riusciti ad avvistare tempestivamente le fiamme e ad arginarle.

Eppure il comune di Formia dovrebbe essere dotato di un sistema di monitoraggio h24, con la funzione di allertare immediatamente la centrale operativa della protezione civile locale in caso di presenza di fumo o fiamme avvistabili a distanza di chilometri.

A questo punto la domanda sorge spontanea: siamo sicuri che il sistema sia ancora in funzione? Chi dovrebbe vigilare e verificare che il sistema sia ancora attivo, permettendo ai volontari del V.E.R. di intervenire nel più breve tempo possibile? E, se il sistema non funziona, chi ha la responsabilità di riattivarlo? Sono domande che dovrebbero porsi tutti. Perciò non sarebbe male se l’amministrazione comunale di Formia e l’ente Parco degli Aurunci spiegassero pubblicamente ai cittadini le misure di contrasto messe in campo.

Apparentemente disattese e ormai cadute nel dimenticatoio le linee guida contenute nella delibera approvata dal consiglio comunale nel 2022, che prevedevano diversi interventi di prevenzione, il sistema di avvistamento tramite telecamera termica installata sulla collina di Campese rimane l’ultimo baluardo per tentare di affrontare questa piaga. Essa dovrebbe consentire un immediato intervento in grado di limitare i danni di un incendio boschivo.

Ma, probabilmente, gli incendiari non si fermeranno. L’estate è ancora lunga e l’esperienza insegna che il peggio può’ ancora accadere.

Le scriventi associazioni, comunque, non si arrendono e continuano a credere che la prevenzione, e non solo “l’eventuale” repressione, sia la strada giusta per limitare, se non eliminare del tutto, questo vero e proprio crimine. Altrimenti, con i cambiamenti climatici ormai quasi irreversibili, la natura si ritorcerà’ inesorabilmente contro tutti, incendiari inclusi”.

Così, in una nota, le associazioni del sud pontino “Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine” e “Incontri & Confronti”.

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