INCENDI APPICCATI PER I SOLDI DELLA REGIONE: CESTRA RIMANE AI DOMICILIARI

Sabaudia, rimane ai domiciliari il 71enne Enzo Cestra arrestato dai Carabinieri del Gruppo Carabinieri Forestale di Latina

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha rigettato la richiesta della difesa per una sostituzione o revoca della misura cautelare. Enzo Cestra, 71 anni, l’ex carabiniere e Presidente dell’associazione di Protezione Civile di Sabaudia, rimane ristretto agli arresti domiciliari. È accusato, come noto, dei reati di incendio boschivo e truffa aggravata.

L’uomo, assistito dall’avvocato Enrico Del Monte, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia svoltosi lo scorso 25 marzo, aveva risposto al gip Giuseppe Cario e al pubblico ministero Giorgia Orlando, firmataria dell’indagine eseguita dai militari del NIPAAF del Gruppo Carabinieri Forestale di Latina, guidati dal tenente colonnello Vittorio Iansiti, insieme al Nucleo Carabinieri “Parco” di Sabaudia.

Cestra aveva negato le accuse, fornendo la sua versione dei fatti e sostenendo di aver partecipato ai bandi della Regione Lazio per i soldi che l’ente metteva a disposizione. Peraltro, alcuni dei soldi contestati sarebbero finiti sul conto della sua associazione quando, invece, avrebbero dovuto essere a favore dei Vigili del Fuoco.

L’avvocato difensore aveva chiesto la revoca della misura cautelare e, in subordine, un provvedimento più lieve degli arresti domiciliari a cui Cestra è sottoposto dallo scorso 17 marzo. Il Gip Cario si era riservato sulla decisione.

In poche parole, secondo l’accusa, colui che avrebbe dovuto prevenire gli incendi, li faceva causare così da intervenire con la sua squadra, per poi chiedere i soldi alla Regione Lazio. Nei confronti di Cestra sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza con riferimento ad almeno due incendi, divampati, in data 28 agosto, nel Comune di Sabaudia, in località Sorresca e in via degli Artiglieri, in zona boschiva, trattandosi di aree prossime al centro urbano, con interessamento di aree coperte da eucalipti e querce, tutte in zone di altissimo pregio ambientale.

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I due incendi avevano investito due aree, rispettivamente di 8000 mq e 3000 mq, procurando pericolo per l’incolumità pubblica, concretamente determinato a carico delle numerose presenze che si registrano a Sabaudia in piena stagione balneare. Attraverso una meticolosa attività d’indagine si è potuto appurare Cestra, posto agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, era il mandante che aveva incaricato un altro individuo (un quarantunenne anche lui volontario della Protezione Civile), il quale, dietro suo compenso, aveva appiccato materialmente le fiamme. L’esecutore materiale, già individuato e denunciato a settembre scorso, è indagato per il reato di incendio boschivo. Si tratta di un soggetto fragile, in cura presso il Dipartimento di salute mentale dell’Asl di Latina, tanto che il Gip ha rigettato la richiesta della misura dell’obbligo di firma, lasciandolo libero.

Il mandante, invece, abusando dei poteri inerenti al suo incarico di servizio di prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi, oltre che per incendio boschivo, è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato avendo causato dolosamente gli incendi finalizzati a conseguire un illecito profitto costituito dai finanziamenti regionali previsti per la relativa Associazione; l’istigatore di tale eventi incendiari, ottenendo le sovvenzioni regionali, induceva così in errore la Regione Lazio, Ente erogatore dei fondi rimborso.

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Secondo gli inquirenti, che hanno ricostruito le fasi degli ordini impartiti da Cestra al suo volontario, i roghi erano appiccati dietro corresponsione di 20 euro. Le indagini, infatti, si sono avvalse di intercettazioni sia telefoniche che ambientali, così da documentare la presenza dell’esecutore 41enne sia alla Sorresca che in via degli Artiglieri. Una volta ripreso dalle telecamere di video-sorveglianza, a bordo della sua bicicletta, il 41enne è stato sentito a sommarie informazioni dagli inquirenti, ammettendo di aver ricevuto 20 euro e sopratutto indicando il suo mandante che aveva lo scopo di ottenere i fondi regionali. Dal 2021 al 2024 la Protezione Civile Anc di Cestra ha ottenuto dalla Regione 32mila euro: nel 2024, l’anno degli incendi appiccati, la cifra è stata di 7mila euro.

Cestra, da ciò che emerge dalla intercettazioni, era ben consapevole della sua condizione a rischio: “Mo’ m’arrestano, me danno i domiciliari”. Peraltro, il 71enne avrebbe provato a retrodatare le dimissioni del volontario incendiario e consigliato all’uomo di non relazionarsi con gli inquirenti.

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