Concluso il rito abbreviato per Vincenzo Palaia arrestato a maggio scorso dai Carabinieri della Sezione Radiomobile ad Aprilia
Doveva rispondere di detenzione abusiva d’arma, il 44enne di Latina, Vincenzo Palaia, difeso dall’avvocato Stefano Iucci. Il latinense è stato condannato alla pena di 6 anni di reclusione dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale, Giuseppe Cario. Il pubblico ministero Valentina Giammaria aveva chiesto una pena di un anno inferiore: 5 anni. Palaia è stato condannato per detenzione in luogo pubblico di arma clandestina e ricettazione.
Dopo l’arresto di maggio scorso, il 44enne di Latina era stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mara Mattioli. Palaia era stato arrestato ad Aprilia per aver detenuto in auto una pistola alterata pronta a sparare. L’uomo, recluso in carcere, difeso dall’avvocato Stefano Iucci, aveva scelto di rispondere alle domande del magistrato nell’ambito dell’interrogatorio di convalida dell’arresto.
Palaia aveva sostenuto che l’arma con cui è stato trovato mentre viaggiava in auto l’aveva con sé perché era intenzionato a venderla, non avendo nessuna intenzione di sparare. Il Gip aveva convalidato l’arresto medesimo e disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dove Palaia è tuttora ristretto.
È nella notte dello scorso 10 maggio, che i Carabinieri della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale di Aprilia lo avevano tratto in arresto con l’accusa di detenzione abusiva di arma alterata. Si tratta, per l’appunto, di Vincenzo Palaia, più volte coinvolto in indagini e processi soprattutto per reati di rapina, ma anche di droga. L’uomo, infatti, è tuttora a giudizio in un maxi processo per spaccio, insieme a calibri un tempo importanti della malavita latinense, come Mario Nardone.
Per la cronaca, il processo, per fatti risalenti a circa 14 anni fa, è incardinato al momento presso il terzo collegio del Tribunale di Latina ma, al momento, non è stata ancora svolta una udienza di dibattimento. Venerdì scorso, il processo è stato rinviato al prossimo 14 novembre per l’assenza giustificata dell’investigatore della Guardai di Finanza che avrebbe dovuto relazionare.
Tornando all’ultimo arresto, i Carabinieri, durante un servizio di perlustrazione, in via Toscanini, avevano sottoposto a controllo Palaia che stava viaggiando a bordo della propria autovettura insieme ad una donna.
Nel corso del controllo, i militari dell’Arma avevano deciso di sottoporre entrambi a perquisizione, poi estesa anche al veicolo. È stato proprio all’interno dell’autovettura che i Carabinieri avevano rinvenuto una pistola scacciacani priva di matricola, alterata e munita di serbatoio contenente 4 colpi calibro 7,65. Ulteriori mirati accertamenti avevano permesso di riscontrare come l’arma fosse nella esclusiva disponibilità dell’uomo.
Palaia, espletate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, era stato tradotto presso la Casa Circondariale di Latina.
Vincenzo Palaia, nato a Catanzaro, è un personaggio di elevata pericolosità sociale, come scrisse in una nota la Questura di Latina, con numerosi precedenti penali a suo carico per reati contro il patrimonio, in particolar modo rapine. Infatti, poco prima dell’arresto per la rapina alla filiale di Pontinia della Banca Popolare di Fondi, il pontino era stato scarcerato il 21 novembre 2019 in quanto condannato quale autore di un’altra rapina consumata in danno della Banca Credem, agenzia di Latina, l’11 agosto 2016.
Nel 2011 fu coinvolto nell’indagine denominata “Lucignolo” che, nel 2008, aveva portato all’arresto di 8 persone costituenti un’associazione per delinquere finalizzata, sempre, alle rapine ad esercizi commerciali.
