In auto con 600 grammi di hashish a Formia: annullata la condanna per uno dei tre albanesi fermati nel 2015 dai Carabinieri
I tre albanesi furono sorpresi nel centro di Formia dentro un’auto che nel cui tappetino anteriore lato passeggero i militari trovarono alcuni panetti di hashish, per oltre 600 grammi, con un particolare: sui panetti di “fumo” c’era la scritta “casa” che, secondo gli investigatori, significava una partita di stupefacenti con destinazione Sud Pontino.
A febbraio 2020, per quell’episodio, la Corte d’Appello di Roma assolse Dhurim Shini, difeso dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, dopo aver subito una condanna in primo grado a tre anni di reclusione. Il giovane aveva sempre detto di essersi trovato in quell’auto per caso, dopo aver incontrato gli altri due a Napoli dove si era recato per lavoro. Diverso destino per un altro degli uomini fermati dai Carabinieri: l’Appello condannò Zefi Rind a 3 anni di reclusione. L’uomo si trovava sul sedile anteriore dell’auto e la Corte non ritenne credibile che non fosse a conoscenza della presenza dei 6 panetti di hashish nell’auto proprio ai suoi piedi.
Ora, dopo il ricorso presentato da Rind, sempre tramite l’avvocato Cardillo Cupo, la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna accogliendo l’istanza.