Si chiude dentro una stanza d’albergo: allertati i poliziotti della Squadra Volante, l’uomo è stato trovato con una pistola rubata
Si è svolto stamani, 18 dicembre, l’interrogatorio di convalida dell’arresto del 39enne di Latina, arrestato (ai domiciliari) dagli agenti della Squadra Volante di Latina lo scorso 15 dicembre per detenzione d’arma e ricettazione.
L’uomo pernottava da qualche giorno in un noto albergo di Latina senza dare particolarmente nell’occhio. Al che, venerdì 15 dicembre, chiamati da un famigliare dell’ospite che non riusciva a mettersi in contratto con lui e timoroso che lo stesso avesse intenti suicidi, i titolari dell’hotel hanno chiamato le forze dell’ordine in quanto l’uomo non voleva saperne di aprire.
È stato grazie all’intervento dei poliziotti che il 39enne ha aperto la porta della stanza d’albergo, fino ad allora serrata. Una volta entrati, gli agenti di Polizia hanno prima trovato una cartuccia lasciata su un tavolino della stanza. Un particolare che ha fatto scattare una perquisizione più approfondita nella stanza d’albergo dove, a un certo punto, è spuntata una pistola Beretta calibro 7,65, con la matricola abrasa, il che vuol dire che l’arma era di provenienza sconosciuta e illecita. Rubata, in una parola.
L’uomo, che aveva con sé e nella sua auto noleggiata anche altre cartucce, è stato arrestato per detenzione d’arma da fuoco (sequestrata dalla magistratura) e ricettazione (si presuppone che l’arma sia rubata), su disposizione del sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano.
Oggi, 18 dicembre, il 39enne (che si trova ristretto ai domiciliari presso l’abitazione di un parente), assistito dagli avvocati Italo Montini e Giancarlo Vitelli, ha affrontato l’udienza di convalida del suo arresto, davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone.
Il 39enne ha deciso di rendere dichiarazioni davanti al magistrato, sostenendo di non avere il porto d’armi e di aver comprato l’arma clandestina da un extracomunitario così da difendersi dai furti frequenti nella zona di Latina dove vive. Pochi giorni prima dell’arresto, il 39enne ha spiegato di essere andato in albergo, pur essendo residente a Latina, per via di un litigio con la coniuge, portando con sé l’arma in modo da evitare che qualcuno, in casa, potesse utilizzarla e farsi male.
Parole che non hanno convinto il Gip Bortone, che le ha giudicate inverosimili, convinto che l’arma sia stata portata insieme alle cartucce, con l’intento di utilizzarla, anzi sarebbe stata proprio pronta per l’uso. Per tali ragioni, il giudice, oltreché a convalidare l’arresto, ha disposto, confermandola, la misura degli arresti domiciliari.