Nel corso del Consiglio Direttivo di IMPRESA Associazione dell’Industria e delle Piccole e Medie Imprese, riunitosi per avviare ufficialmente il percorso di rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2026-2029 che interesserà Latina, Roma e Frosinone, IMPRESA ha ospitato il Senatore Nicola Calandrini, Coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e Presidente della 5ª Commissione Bilancio del Senato.
Il Senatore Calandrini, primo firmatario della Legge 130 del 6 settembre 2024, dedicata al Centenario della Città di Latina, ha ringraziato IMPRESA per l’invito e ha illustrato i contenuti e le prospettive di questo importante provvedimento legislativo, che rappresenta un unicum in quanto frutto di iniziativa parlamentare e sostenuto trasversalmente da tutte le forze politiche.
Il Senatore ha sottolineato come la Legge 130/2024 abbia trovato concreta attuazione nella creazione della Fondazione Latina 2032, i cui soci fondatori sono Regione Lazio, Provincia di Latina, Comune e Camera di Commercio.
La Fondazione Latina 2032, con una dotazione di quasi 10 milioni di euro, accompagnerà la Città di Latina verso il suo centenario, fornendole gli strumenti necessari a dare uno sguardo fiducioso verso il futuro.
“Si tratta di qualcosa di molto positivo, un’opportunità che va colta e capitalizzata al massimo – osserva Giampaolo Olivetti Presidente – e in particolare, c’è un aspetto che mi è sembrato finora non sufficientemente evidenziato: la Legge sul Centenario e Fondazione obbligano società civile, politica, sindacati, imprenditoria, enti locali, associazioni, a unirsi tra loro, a fare fronte comune con l’obiettivo di ottimizzare al massimo la possibilità di rilanciare l’immagine della città e dare vita a nuove infrastrutture culturali e questo creerà una condivisione corale che riporta, anche soggetti contrapposti, a ragionare insieme per un fine comune. Occorre dunque creare una massa critica, senza steccati ideologici”.
Dello stesso avviso, anche il Direttore Generale d’IMPRESA Motolese: «la dotazione economica della Fondazione deve costituire un moltiplicatore di vantaggi, che culminino nella creazione di infrastrutture e attività culturali in grado di attirare turismo. Sarà l’occasione anche per consacrare Latina come una vera città universitaria, dove si creano i medici, gli ingegneri, i manager e gli imprenditori del futuro e la classe dirigente che guiderà il territorio. Latina può diventare un punto di riferimento culturale».
Dagli interventi di alcuni membri del Consiglio Direttivo è stato evidenziato che il mondo imprenditoriale può dare tanto, nel progetto del Centenario, sostenendo economicamente alcune iniziative. Queste però, devono avere un ritorno oggettivo, certo, concreto, immediato. Altrimenti, le risorse andranno disperse.
Un altro momento importante dell’incontro è stato l’annuncio da parte del Senatore della presentazione, nei prossimi giorni, di un emendamento volto a istituire una zona franca doganale nelle province di Latina e Frosinone.
Si tratta di un’iniziativa di straordinaria importanza per il tessuto produttivo e occupazionale del territorio che consentirebbe alle imprese di beneficiare di vantaggi fiscali e semplificazioni doganali, aumentando la competitività sui mercati nazionali e internazionali.
Ciò attrarrebbe nuovi investimenti industriali e logistici, valorizzando la posizione strategica di Latina al centro del Mediterraneo e contribuirebbe a rafforzare il ruolo della provincia come polo economico di interesse nazionale, in grado di generare crescita e nuove opportunità di lavoro.
“Come Presidente di un’Associazione di imprenditori manifatturieri, molti dei quali esportano ed importano, – queste le parole di Olivetti – non posso che applaudire questa iniziativa. L’istituzione di una zona franca per le province di Latina e di Frosinone rappresenterebbe una parziale compensazione per il mancato ingresso del Lazio nella ZES. Si tratterebbe di un’opportunità importante che darebbe ossigeno alle imprese del basso Lazio, soprattutto se attuata in una cornice più ampia. Mi ricollego alla recente approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge costituzionale per il riconoscimento di Roma Capitale, che potrebbe segnare un passaggio fondamentale per l’Italia e soprattutto per il Lazio. La Città Eterna merita, per storia, funzione e peso internazionale, uno status costituzionale distinto, che le consenta di agire con strumenti adeguati al suo rango. Ma questo riconoscimento porta con sé una riflessione altrettanto urgente: il ruolo delle altre province del Lazio. Latina e Frosinone, che insieme contano oltre un milione di abitanti e un tessuto produttivo diffuso, hanno subito negli anni una marginalizzazione crescente, schiacciate dall’ingombrante presenza di Roma.
“Un esempio emblematico – afferma il Direttore Generale d’IMPRESA Saverio Motolese – riguarda la recente esclusione del Lazio dalla ZES unica: la media del reddito pro capite regionale, gonfiata dai numeri della Capitale, ha reso il territorio nel suo complesso non idoneo a beneficiare degli incentivi. Così, mentre le Marche e altre regioni hanno ottenuto strumenti fondamentali di attrattività e di incentivi per le imprese, il Basso Lazio si è visto privato di un’occasione decisiva per il rilancio industriale e occupazionale, nonostante sono acclarati gli elementi di fragilità economica e occupazionale di tale distretto. Questa situazione, protratta da anni, ha prodotto effetti tangibili: desertificazione industriale, perdita di competitività per le imprese, fuga di investimenti. Oggi, con la prospettiva di una Roma finalmente riconosciuta come Capitale a livello costituzionale, si potrebbe aprire anche una possibilità concreta di riequilibrio interno”.
“Il riconoscimento di Roma come Capitale – conclude il Presidente Olivetti – deve essere accompagnato da un percorso parallelo di valorizzazione delle province, affinché non si crei un divario insostenibile, ma al contrario una crescita equilibrata, solidale e inclusiva dell’intero territorio regionale”.
L’incontro ha rappresentato un momento di dialogo prezioso tra il mondo imprenditoriale e quello politico-istituzionale, confermando l’impegno di IMPRESA nel favorire proposte concrete e strategie di sviluppo a beneficio del territorio e delle sue aziende.