IMPIANTO BIOGAS A LATINA SCALO. PER LA SOCIETÀ IL CANFORO RISOLVERÀ PERICOLO PUZZE E VOLATILI

Albero della canfora o canforo

Impianto di Latina Scalo: per la società Recall sarà la canfora a salvaguardare olfatto, vista e aerei del Comani

L’impianto che produrrà biometano o biogas in Via delle Industrie ha ottenuto il lasciapassare degli Enti preposti. La situazione è assodata, nonostante ricorsi amministrativi, proteste dei cittadini e persino qualche interrogazione di parte politica. A parte un infuocato consiglio comunale a Sermoneta, in realtà la politica locale non è che si sia vista troppo. Tant’è.

La struttura si estenderà per 30mila metri quadri circa, di cui coperti saranno 3511 mq, con una linea di digestione anaerobica di rifiuti urbani provenienti da raccolta differenziata denominata Forsu per produzione di biogas e successivo biometano e per una capacità produttiva di 35mila tonnellate all’anno. Saranno di 96 tonnellate al giorno i rifiuti trattati in Via delle Industrie, a fronte di poco più di 116 tonnellate di rifiuti conferiti tra biodegradabili da cucine e mense e quelli provenienti dai mercati; oltreché, naturalmente, al recupero dei rifiuti organici e allo stoccaggio di rifiuti speciali (non pericolosi).

Ormai, chi era contrario è rassegnato a veder sorgere a Latina Scalo un impianto che ha destato preoccupazione in più di qualcuno.

Il Comune di Latina, in sede di conferenza dei servizi, che è risultata positiva per la società proponente, aveva chiesto delucidazioni, nel novembre 2017, in riferimento alle misure di mitigazioni ritenute insufficienti. In soldoni, il Comune aveva rilasciato un parere positivo con prescrizioni poiché la barriera di vegetazione intorno al realizzando impianto che avrebbe dovuto disinnescare il pericolo “puzze” e “pugno nell’occhio” non risultava, per l’ente di Piazza del Popolo, efficace.

“Lo scopo della barriera – scriveva il Comune di Latina -, è vicino al piccolo nucleo di case sparse, dovrà essere quello di contrastare la dispersione di eventuali polveri e/o altri agenti inquinanti verso l’esterno dell’impianto. A tale scopo si ritiene insufficiente il numero di piante Eucalyptus Globulus (circa 40) e della loro altezza (circa 1.80) che costituiranno la cortina arborea perimetrale del lato occidentale dell’impianto proposto al momento della piantumazione. Per quanto attiene la dimensione degli Eucalyptus – continuava il parere del Comune -, sin dal momento della messa in dimora, l’altezza minima delle singole piante non dovrà essere inferiore a 3,6 metri. Il numero di essenze che dovranno essere piantumate dovrà essere aumentato anche allo scopo di realizzare una barriera vegetazionale a doppio filare o comunque al fine di garantire una larghezza minima della barriera superiore a 10 metri. Si raccomanda – concludeva la nota – anche una estensione, parziale o totale, della barriera lungo il lato perimetrale posto a sud dell’impianto”.

A distanza di quasi quattro anni, nell’aprile 2021, la società Recall ha protocollato una nota alla Provincia di Latina (ente capofila che ha rilasciato l’autorizzazione unica) trasmettendo le risultanze delle indagini e degli studi specialistici effettuati, al fine di ottemperare a quanto richiesto dal Comune di Latina.

Il punto nodale sarebbe rappresentato dalla qualità delle specialità arboree da piantumare, in modo che non fungano da richiamo e rifugio di avifauna di taglia media e grossa, così da garantire la sicurezza del volo aereo del vicino Aeroporto Militare “E.Comani”. Per evitare tali criticità, Recall ha individuato come specie arborea, la Canfora, Cinnamomum Camphora: un albero che, secondo la srl, grazie alle proprie caratteristiche e alle modalità di piantagione, permette di assicurare un’elevata schermatura sotto il profilo visivo ed olfattivo.

In un colpo solo, secondo Recall e Provincia di Latina, che prende atto, lo scorso 4 agosto, dell’ottemperanza alle prescrizioni del Comune del capoluogo, sarebbero stati risolti i problemi dei volatili che avrebbero intaccato la sicurezza degli aerei in volo dal Comani e la dispersione di eventuali polveri e/o altri agenti inquinanti verso l’esterno dell’impianto.

La presa d’atto dell’ente di Via Costa è stata trasmessa pochi giorni fa al Comune di Latina. Che diranno da Piazza del Popolo, considerato che l’oggetto delle loro prescrizioni verteva più sul lato del pericolo cosiddetto olfattivo? Qualcuno dalle parti di Latina Scalo aspetta una risposta.

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