La consigliera comunale e capogruppo M5S Latina, Maria Grazie Ciolfi, risponde a Fratelli d’Italia sull’impianto BESS
“In soli 20 giorni chiusa positivamente la conferenza di servizi decisoria per realizzare il più grande impianto BESS d’Europa senza garanzie né benefici per Latina. L’amministrazione Celentano impone una nuova servitù a Borgo Sabotino e a tutta Latina e FdI ne va orgoglioso. Per FdI la “riqualificazione urbanistica” significa riempire aree degradate con mega-impianti industriali. Intanto la città perde l’occasione storica di chiedere compensazioni e progettare la Marina, trasformandosi nell’ennesima servitù energetica d’Italia”
“Fratelli d’Italia parla di “svolta strategica” e di “interesse pubblico nazionale”, ma la realtà è molto più semplice e drammatica: Latina si vede imporre una nuova servitù, dopo quella nucleare, senza alcuna voce politica a difesa del territorio.
Il Comune di Latina, nella pausa di Ferragosto ha chiuso positivamente una conferenza di servizi decisoria indetta lo scorso 22 luglio, sulla Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) per la realizzazione di un mega impianto di accumulo di energia (BESS – Battery Energy Storage System) che sarà il più grande d’Europa. Meno di un mese è bastato al Comune di Latina per decidere di dare via libera alla realizzazione di un’infrastruttura unica in Italia, la più grande d’Europa, paragonabile per dimensioni e potenza a quelle presenti in California o in Australia. Tutto questo, però, nel silenzio assordante della politica locale.
Fratelli d’Italia – sindaca e assessori compresi – sono stati un mese in vacanza senza dire una parola, senza aprire alcun confronto con i cittadini e senza chiedere garanzie o compensazioni. E oggi, con un comunicato stampa, provano a coprire la loro assenza con parole di circostanza che non fanno altro che aggravare la loro posizione. Un impianto per la nazione, ma Latina paga il prezzo.
Lo stesso comunicato ammette che l’impianto servirà a “stabilizzare la rete nazionale”. Dunque, è evidente: Latina sopporta i rischi e le conseguenze di una servitù energetica a beneficio della nazione intera. Altro che sviluppo per il territorio: qui non è stata prevista nessuna compensazione, nessun beneficio concreto per la comunità locale.
Il Comune non ha chiesto nulla: nessun ristoro in bolletta per i residenti di Borgo Sabotino; nessuna gratuità per la pubblica illuminazione o per i servizi energetici comunali; nessuna cessione di aree Sogin strategiche per lo sviluppo della Marina e del porto, da decenni promessi dal centro destra al governo della città, ma mai realizzati; nessuna richiesta di un nuovo depuratore o ampliamento dell’esistente.
Ma soprattutto nessuna prescrizione o garanzia aggiuntiva a tutela della sicurezza e dell’ambiente. Ci chiediamo, seppure nel pieno rispetto delle competenze dei nostri servizi comunali, se per valutare l’autorizzazione per un impianto cosi immenso e innovativo, essendo il primo in Italia e il più grande in Europa, su cui non si ha ancora una regolamentazione legislativa comunitaria, ma neanche internazionale, infatti le leggi vengono modificate solo dopo che sono avvenuti gli incidenti che impongono nuove norme, controlli e prescrizioni, non sarebbe stato opportuno un confronto con un luminare in materia?
Ma a Latina si conferiscono incarichi esterni per la qualunque invece quando servono davvero ce ne priviamo.
Un impianto di queste dimensioni comporta rischi: chi conosce il tema sa bene che gli impianti BESS sono soggetti a rischi di incendio e criticità operative, soprattutto nel primo anno di funzionamento. Gli esempi non mancano; a Moss Landing (California), si è verificato un incendio che ha portato all’evacuazione di 1.200 persone; in Arizona, un impianto di soli 2 MW (contro i 266,50 di Latina, quindi 130 volte più piccolo) ha richiesto l’intervento di 150 vigili del fuoco.
Questi sono i dati reali. Ed è compito della politica affrontarli con serietà e responsabilità, non con slogan propagandistici.
La “riqualificazione urbanistica ” secondo Fratelli d’Italia. Nel suo comunicato, Fratelli d’Italia arriva addirittura a definire questo impianto “una vera e propria bonifica e riqualificazione di un’area degradata con un beneficio ambientale e urbanistico per il territorio”.
Ecco la misura della totale incompetenza politica e mancanza di visione. Come si può sostenere che un impianto BESS da 266 MW – il più grande d’Europa – rappresenti una riqualificazione urbanistica e ambientale?
Questo è follia! Se la vostra idea di urbanistica è trasformare aree dismesse in siti industriali di scala colossale, allora avete smarrito ogni visione di città. Prendetevi le vostre responsabilità di fronte ai cittadini.
Dove erano sindaca, assessori e consiglieri di Borgo Sabotino? Fratelli d’Italia ringrazia oggi l’assessore Muzio e l’assessore Di Cocco, ma la verità è che nessuno di loro era presente o ha detto una sola parola durante la conferenza di servizi, alla quale hanno partecipato oltre venti enti, tra cui due ministeri.
L’unico contributo del Comune di Latina? Nella determina dirigenziale si legge di una nota dell’agronomo comunale che certifica l’assenza di sugherete nell’area. Una scivolone politico per una città che dovrebbe far valere i propri diritti e difendere la propria comunità.
Banalmente mi chiedo: da quali fonti energetiche rinnovabili sarà rifornito questo mega impianto? sarà per questo che qualcuno tra le righe continua a parlare di nucleare, cercando di rassicurare, ma alimentando ancora più dubbi e timori?
Come possono continuare a restare in silenzio i consiglieri Scalco e Furlanetto, punti di riferimento politici per i residenti di Borgo Sabotino, di fronte ai loro elettori?
E se vogliamo andare oltre i potenziali rischi ci chiediamo: come ha potuto la Sindaca farsi passare sopra la testa questa “opportunità” che oggi FdI sbandiera? Qualsiasi altro Sindaco al suo posto avrebbe aperto un tavolo con Sogin non solo per capire di cosa stiamo parlando e per gestire il futuro del sito, o per ottenere misure compensative per la comunità, ma per avviare finalmente la progettazione della portualità a Foce Verde, magari chiedendo la cessione di aree del sito oggi non necessarie a Sogin ma strategiche per Latina. Il sostegno economico e la disponibilità di Sogin non sarebbero mancati, considerato che si tratta di un impianto che costerà centinaia di milioni e che resterà in vita decine e decine di anni: ciò che è mancata è stata la politica. Di cosa dobbiamo ringraziare allora gli assessori Muzio e Di Cocco? Dell’ennesima servitù per Latina?
Il M5S non è il “partito dei no”, ma quello del “sì con trasparenza e competenza”. Il Movimento 5 Stelle è favorevole alla transizione energetica e allo sviluppo delle rinnovabili, ma rifiuta la logica di piegarsi a decisioni calate dall’alto senza alcuna tutela per i cittadini.
La politica deve pretendere trasparenza, correttezza, partecipazione e compensazioni, non fare da megafono a scelte che neppure conosce. La verità è che la maggioranza di Fratelli d’Italia non sapeva nulla di questo progetto. Oggi fanno una difesa d’ufficio, ma restano colpevolmente assenti sul tema più strategico e delicato per il futuro di Latina.
Latina ha bisogno di una politica forte, capace di rappresentare i cittadini e non di subire decisioni che segneranno il destino del nostro territorio per i prossimi decenni”.
Così, in una nota, la consigliera comunale e capogruppo M5S Latina, Maria Grazie Ciolfi.