IMMOBILI GRAVATI DA USO CIVICO, “TESORI DEL CIRCEO” CHIEDE UN CONFRONTO CON GLI AVVOCATI

Tribunale di Latina
Tribunale di Latina

Associazione Tesori del Circeo richiede un incontro con I’Ordine degli Avvocati di Latina per un confronto sugli immobili gravati da vincolo di uso civico

L’associazione “Tesori del Circeo” chiede all’ordine degli avvocati pontini, tramite una missiva scritta dalla esponente Francesca Capponi, un confronto sugli usi civici dopo la manifestazione pubblica svoltasi presso il Tribunale di Latina.

Il tema del confronto sarà incentrato sulle pratiche esecutive pendenti presso il Tribunale dell’Esecuzione di Latina relative ad immobili gravati da vincolo di uso civico e comunque sottoposti ad esecuzione forzata.

“I beni di uso civico – – si legge nella missiva – sono assolutamente inalienabili, incommerciabili e non suscettibili di usucapione o espropriazione forzata, salvo che la loro alienazione sia autorizzata ai sensi di legge. La normativa italiana sui demani civici stabilisce l’impignorabilità dei beni gravati da usi civici, da tale impignorabilità ne dovrebbe discendere Ia nullità della eventuale procedura esecutiva e di ciascuno degli atti compiuti nei confronti di beni gravati dal c.d. “uso civico”.

Sul punto si è inequivocabilmente espressa Ia Suprema Corte statuendo che “II bene già gravato da uso civico può allora essere sottoposto a procedura esecutiva (e cosi, successivamente, alla vendita coattiva od assegnazione),ma soltanto se il pignoramento —che a quella procedura da, per scolastica nozione, inizio effettivo —sia successivo alla data del provvedimento di sclassificazione”. In sostanza, i beni gravati da uso civico non sono suscettibili di espropriazione forzata per il particolare regime di titolarità e circolazione, che si sostanzia in un vincolo di indisponibilità ancor più inteso rispetto al demanio pubblico, essendone impossibile Ia sclassificazione di fatto. Tuttavia da qualche anno il Tribunale di Latina si è distaccato da tale indirizzo giurisprudenziale e diversi terreni gravati da uso civico, edificati o non edificati, vengono comunque sottoposti a procedura esecutiva e messi all’asta a seguito di pignoramento promosso dal creditore, anche in assenza di precedente liquidazione dei diritti collettivi (c.d. sclassificazione). II Tribunale affida infatti al CTU la stima dell’immobile e delle somme necessarie per Ia eliminazione del vincolo a favore della collettività, che viene poi portato in detrazione dal prezzo che costituisce Ia base d’asta.

II Tribunale dell’Esecuzione poi, pur ponendosi il problema della pignorabilità dei beni gravati da use civico, in caso di opposizione dell’esecutato ha affermato in diverse ordinanze, che lo stesso non ha legittimazione a fare valere tale eccezione e che tale diritto spetta solamente all’Ente che rappresenta per legge la collettività dei cives (Comune, università agraria); aprendo in questo modo insoliti scenari per le future opposizioni di terzo. Tale procedura contravviene alla giurisprudenza della cassazione che afferma da sempre la impignorabilità dei beni gravati da usi civici; ed e ritenuta illegittima da numerosi giuristi e notai. Queste procedure oltre a penalizzare i debitori, creano spesso situazioni perniciose anche agli acquirenti, vale a dire a chi tenta di acquistasse all’asta: é infatti capitato che gli aggiudicatari dell’asta abbiano dovuto poi rinunciare al saldo del prezzo con tutte le conseguenze di legge, in quanto la Banca non ha concesso loro il mutuo vista la qualità solo dell’immobile acquistato all’asta.

Le iniziative delle associazioni – conclude la missiva – continueranno, e presto verranno presentate nelle apposite sedi interrogazioni regionali e parlamentari”.

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