IMMIGRAZIONE CLANDESTINA TRA FONDI E TERRACINA: CONDANNE PER FAVOREGGIAMENTO, RIDOTTE LE MULTE

avvocati

Immigrazione clandestina tra Fondi, Terracina, Monte San Biagio, e Pontinia: la decisione del Tribunale di Latina

È stata pronunciata nel primo pomeriggio di ieri 7 marzo la sentenza nei riguardi delle persone imputate nel processo per sfruttamento della immigrazione clandestina.

A gennaio scorso, il Pubblico Ministero Valerio De Luca, nell’ambito del processo che si è celebrando in Corte d’Assise presso il Tribunale di Latina, aveva formulato le richiesta di condanna a carico di alcuni degli imputati: 10 anni per Islam NazurGiuseppe PeppeRoberto Pietrocini Maurizio Macaro; 7 anni per Carlo Macaro; 4 anni e 10 mesi Marco Capotosto; 5 anni e 4 mesi per Aldo Pizzi; e infine: 4 anni e sei mesi per Giampaolo ZizziMaria Concetta CanaleAlessandro RotunnoErcole RegaEzio Nardone Biagio Rizzi.

L’avviso di conclusioni indagini a carico dei 35 imputati arrivò nel 2017: a parte l’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione, fu contestata la contraffazione e il falso ideologico per aver indotto in errore pubblici ufficiali adibiti al rilascio di nulla osta di ingresso, visti di ingresso e rilascio di permessi di soggiorno.

Non solo richieste di condanna, il Pm aveva chiesto prescrizione e assoluzione per i restanti 22 imputati, compreso il collaboratore di giustizia Angelo Riccardi, un tempo affiliato al Clan Zizzo di Fondi, le cui dichiarazioni avevano corroborato le indagini per l’ipotizzato sistema di sfruttamento dei migranti che sarebbe stato messo in pratica dagli imprenditori sotto processo. Tra le assoluzioni anche quella dell’imprenditrice agricola Cristina Amato, difesa dall’avvocato Lorenzo Magnarelli. Gli altri avvocati del collegio difensivo erano Giuseppe Lauretti, Angelo Palmieri, Maria Cristina Sepe, Maria Antonietta Cestra, Emanuele Ceccano, Maurizio Forte e Giulio Mastrobattista.

Secondo l’accusa, gli immigrati pagavano anche fino a 15mila euro per ottenere il visto di ingresso così da entrare in Italia per poi vivere in clandestinità. Erano tutti più o meno giovani, soprattutto dal Bangladesh (anche da India e Pakistan), i quali sarebbero stati sfruttati da imprenditori, per lo più di Fondi, e da impiegati nei patronati.

A condurre le indagini furono, a partire dal 2014, i poliziotti della Questura di Latina e del Commissariato di Fondi che indagarono su delega della Procura della Repubblica di Roma – Direzione distrettuale antimafia.

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La Corte d’Assise presieduto dal Giudice Gian Luca Soana ha stabilito però che non c’è stato il vincolo dell’associazione per delinquere assolvendo gli imputati perché il fatto non sussiste e ha disposto la prescrizione per le accuse di falso. Condannati, invece, gli imprenditori per favoreggiamento con pene da un anno e otto e mesi a cinque anni e sei mesi di reclusione.

il Pubblico Ministero aveva chiesto, oltreché le condanne, anche multe a carico degli imputati per un totale di quasi 96 milioni di euro: un cifra calcolata in base a quanti immigrati entrarono sul suolo italiano in maniera illecita. Il Tribunale ha stabilito multe agli imprenditori per un totale di circa 15 milioni di euro.

Di seguito tutte le condanne e le multe stabilite dal Tribunale: Marco Capotosto 4 anni e 11 mesi più 550mila euro di multa; Giuseppe Arduini 4 anni e 11 mesi; Onorato Fiore 4 anni e 9 mesi più un milione e 100mila e euro di multa; Guido Marrocco 4 anni e 6 mesi più 680mila euro di multa; Annarita De Lucia un anno e 4 mesi (pena sospesa) più 100mila euro di multa; Assunta Mastrobattista 4 anni e 6 mesi più 360mila euro di multa; Biagio Rizzi 4 anni e 8 mesi più 270mila euro di multa; Gino Pezza 4 anni e 8 mesi più 400mila euro di multa; Tiziana Riccardi 4 anni e 7 mesi più 900mila euro di multa; Nino Di Veglia 4 anni e 6 mesi più 320mila euro di multa; Ercole Rega 4 anni e 8 mesi più 260mila euro di multa; Maurizio Vuolo 4 anni e 8 mesi più 130mila euro di multa; Teresa Palliccia 4 anni e 8 mesi più 1 milione e 100mila euro di multa; Tiziana D’Onofrio 4 anni e 6 mesi più 310mila euro di multa; Luigi Annarunni 4 anni e 8 mesi più 450mila euro di multa; Antonella Conte 4 anni e 7 mesi più 600mila euro di multa; Alessandro Rotunno 4 anni e 11 mesi più 160mila euro di multa; Ezio Nardone 4 anni e 6 mesi più 800mila euro di multa; Islam Nazur 4 anni e 11 mesi più 340mila euro di multa; Roberto Pietrocini 5 anni e 6 mesi più 1 milione e 100mila euro di multa; Giuseppe Peppe 5 anni e 2 mesi più 1 milione e 100mila euro di multa.

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