IMMIGRAZIONE CLANDESTINA E PASSAPORTI FACILI: LA STORIA CHE HA COINVOLTO IL REGISTA DI LATINA

Immigrazione clandestina e associazione per delinquere: la Cassazione si pronuncia sul regista di Latina e altri due imputati

Erano diversi i reati contestati al regista di Latina, Cristian Miglioranza (il quale di recente ha presentato al cinema Oxer di Latina un mediometraggio sulla violenza di genere), alla moglie Emanuela Colantoni e a un altro imputato, Davide Cioccarelli.

Nei loro confronti erano ascritti i reati di di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; solo nei confronti di Crlistian Miglioranza e Emanuela Colantoni anche i reati di truffa continuata e di illecito conferimento di onorificenze. Tutti fatti commessi, secondo gli inquirenti, sino a tutto l’anno 2012.

Con sentenza pronunciata in data 28 marzo 2022 la Corte di Appello di Roma, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha escluso l’aggravante dell’utilizzo di mezzi internazionali di trasporto e la recidiva contestata a Cioccarelli, rideterminando la pena inflitta in 7 sette di reclusione per il medesimo Cioccarelli, 8 anni di reclusione per Miglioranza e in 7 anni e 4 mesi di reclusione per Colantoni, con conferma nel resto.

La storia inizia quando le titolari di una tipografia di Roma riferiscono riferito di aver ricevuto da Cioccarelli l’ordine di stampare 70 libretti stile “passaporto” da realizzare con le caratteristiche di tre passaporti rilasciati allo stesso Davide Cioccarelli e a un altro uomo, Salvo Francesco Callegaro.

In seguito sarebbe stato accertato, anche tramite perquisizioni, che i passaporti erano falsi e che il nominativo dell’uomo, Salvo Francesco Callegaro, si qualificava come Gran Maestro dell’ordine cavalleresco Cavalieri di Malta. Gli inquirenti avrebbero inoltre accertato l’avvenuta costituzione, nel novembre 2009, del citato ente “Cavalieri di Malta” e, nel luglio 2011, dell’associazione “Volontari di Protezione Civile”, per opera di un gruppo di persone i fra i quali Callegaro, Cristian Miglioranza e Emanuela Colantoni.

Il problema è che sia l’ente che si presentava come ordine cavalleresco Cavalieri di Malta, sia l’associazione “Volontari di protezione civile” non erano stati costituiti dal vero Ordine dei Cavalieri di Malta né erano iscritti alla rete delle associazioni di protezione civile.

Presso l’abitazione di Cioccarelli, poi, furono, rinvenuti passaporti di cittadini tunisini con cartellini di appartenenza all’ente Cavalieri di Malta, attestati di assicurazione temporanea in favore di cittadini tunisini durante la loro permanenza a Roma dal 15 novembre al 15 dicembre 2012 e copia di un richiesta inviata al Ministero degli Affari Esteri dall’associazione Volontari di protezione Civile per il rilascio di visto d’ingresso in favore di 350 cittadini tunisini iscritti ad un corso di formazione sull’uso del defibrillatore in programma in un hotel di Pomezia dal 23 al 25 novembre 2012.

Nel novembre 2012, all’aeroporto di Fiumicino, arrivarono, tramite volo da Tunisi, 66 cittadini tunisini, privi di visto di ingresso, ma muniti di lettera, apparentemente rilasciata dal Ministero Affari Esteri in favore dell’associazione Volontari di Protezione civile di autorizzazione al transito del personale dell’associazione.

In relazione a questo intervento, che aveva determinai:o l’arresto dei tre cittadini italiani – Salvo Francesco Callegaro, Renzo Pampalon e Ettore Giuffrida -, lo stesso giorno, 23 novembre 2012, Emanuela Colantoni inviava al Centro Visti del Ministero Affari esteri richiesta di intervento urgente in merito alla situazione dei 66 cittadini tunisini bloccati all’aeroporto.

Venivano acquisite sommarie informazioni testimoniali, dalle quali risultava che i cittadini tunisini avevano pagato rilevanti somme di danaro per raggiungere l’Italia con la prospettiva di trovarvi un impiego, e non quella di frequentare il corso di formazione all’uso del defibrillatore.

Veniva anche accertato che l’ordine cavalleresco “Cavalieri di Malta”, sin dall’anno 2009, aveva rilasciato, dietro pagamento di somme variabili da € 3.000 e € 10.000, nomine, onorificenze e decorazioni, nel corso di cerimonie dove i soggetti in rappresentanza dell’ente indossavano abiti riproducenti le immagini identificative del “Sovrano Ordine Cavalieri di Malta”, ente di diritto internazionale.

Veniva quindi accertato che gli imputati, in concorso con gli altri soggetti che avevano operato in nome delle due associazioni, avessero costituito e partecipato ad associazione finalizzata al compimento di truffe connesse al rilascio di fittizie onorificenze e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

La condotta associativa di Miglioranza, spiega ora una sentenza di Cassazione, era desumibile dalla partecipazione ai momenti costitutivi delle due associazioni, dalla sua presenza alle cerimonie di conferimento delle onorificenze, il cui prezzo aveva incassato in numerose occasioni, dall’invio della richiesta al Ministero Affari Esteri di rilascio dei visti di ingresso per i cittadini tunisini nel novembre 2012.

Davide Cioccarelli si era attivato per la realizzazione dei falsi passaporti diplomatici e per il reperimento di documentazione idonea a consentire l’ingresso in Italia.

Emanuele Colantoni aveva partecipato alla costituzione dell’ordine cavalleresco ed era intervenuta per rendere possibile l’ingresso dei cittaini tunisini bloccati all’aeroporto di Fiumicino.

Contro la sentenza della Corte d’Appello datata marzo 2022, gli avvocati difensori di Miglioranza, Colantoni e Cioccarelli hanno presentato ricorso chiedendone l’annullamento per violazione di legge e difetto di motivazione per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per il reato di truffa continuata non risultando una denuncia ed essendo un reato procedibile a querela.

Assenza di motivazione del giudizio anche per il capo di imputazione contestato a Miglioranza e Colantoni in riferimento all’associazione per delinquere.

Secondo la Corte di Cassazione, i ricorsi risultano in parte fondati tanto i giudici del terzo grado hanno annullato la sentenza impugnata nei confronti di Miglioranza e Colantoni per quanto riguarda il reato di truffa poiché, motiva la sentenza, l’azione penale non poteva essere proseguita per difetto di querela in relazione ai fatti commessi in danno di tutte le persone offese, tranne solo due che avevano effettivamente querelato, ed in ordine ai fatti commessi in danno di questi per essere il reato estinto per prescrizione.

Inoltre, la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Miglioranza e Colantoni in ordine al reato di illecito conferimento di onorificenze poiché prescritto.

Annullata anche la sentenza impugnata nei confronti di Colantoni relativamente ai reati di associazione per delinquere e immigrazione clandestina, con rinvio per nuovo giudizio ad altra sezione della Corte di Appello di Roma; annullata, inoltre, la sentenza impugnata nei confronti di Miglioranza e Cioccarelli in ordine alle circostanze attenuanti generiche e al trattamento sanzionatorio con rinvio per nuovo giudizio ad altra sezione della Corte di Appello di Roma.

Inammissibili, invece, i ricorsi di Miglioranza e Cioccarelli per quanto riguarda l’associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per questi ultimi due capi d’imputazione, la sentenza diventa irrevocabile.

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