IL SEQUESTRO DI PERSONA ORDINATO DAL BOSS ELVIS DEMCE: L’INCUBO PER UN PONTINO LEGATO AL GRUPPO DI FONDI

Elvis Demce
Elvis Demce

Nella vicenda che ha portato nel carcere gli uomini legati all boss albanese Elvis Demce, emerge la storia inquietante di un commerciante di Fondi.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati hanno eseguito un’ordinanza, che dispone la custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale Ordinario di Roma, Antonella Minunni, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 uomini (3 sudamericani, 2 albanesi e un italiano) gravemente indiziati di essere, a vario titolo, i responsabili di due sequestri di persona a scopo di estorsione (di cui uno seguito dal tentato omicidio della vittima) commessi rispettivamente il 2 giugno 2024 ed il 19 giugno 2024 all’interno di un’abitazione di Lanuvio. Ad essere arrestati per il sequestro di persona del commerciante di Fondi sono il 32enne Alfredo Luis Toribio Martinez, originario della Repubblica Dominicana, Edinson Jhon Martinez Moreno, 33enne colombiano e l’altro dominicano 25enne Jose Vinicio Alcantara Fernandez.

I sequestri, entrambi documentati da video acquisiti agli atti, si ipotizza che siano aggravati dal metodo mafioso. L’attività costituisce la prosecuzione dell’indagine che il 20 giugno 2024 aveva portato all’esecuzione di un’ordinanza che disponeva la custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 cittadini sudamericani (destinatari anche dell’odierna misura), ritenuti responsabili del tentato omicidio – aggravato dal metodo mafioso – avvenuto l’11 maggio 2024 a Tor Bella Monaca, nei confronti del pregiudicato narcotrafficante, Giancarlo Tei, al momento latitante.

Circa i fatti contestati, i due uomini sudamericani sono gravemente indiziati di aver sequestrato, il 2 giugno 2024, in accordo con l’uomo italiano e su mandato di uno degli albanesi, un pregiudicato originario di Genova al fine di recuperare un credito di circa 60mila euro maturato nell’ambito del traffico degli stupefacenti. La vittima, in particolare, è stata incappucciata, ammanettata e minacciata di morte con un’arma da fuoco.

Sono invece gravemente indiziati dell’altro sequestro di persona, avvenuto circa due settimane dopo, il 19 giugno 2024, i due cittadini sudamericani (di cui uno indiziato di essere l’autore anche del sequestro del 02.06.2024) e l’altro albanese (quest’ultimo quale mandante), ossia Elvis Demce, commesso nei confronti del commerciante d’auto pontino, 47 anni, di Fondi, al fine di ottenere informazioni inerenti a un’organizzazione criminale antagonista nel contesto del narcotraffico. L’organizzazione antagonista è quella capeggiata da Alessio Ferri, al momento imputato insieme ad altri sodali nel processo scaturito dall’operazione Jars. Si tratta del gruppo criminale soccombente nella città di Fondi rispetto al sodalizio locale guidata da Massimiliano Del Vecchio.

La vittima, in questo caso, oltre ad essere stata ammanettata e minacciata, è stata anche attinta da un colpo di arma da fuoco all’addome da parte dei due sudamericani. Dopodiché si reca all’ospedale Icot di Latina dove spiega ai sanitari di essere stato sparato e rapinato. I carabinieri non gli credono e avviano le indagini.

Uno dei due cittadini albanesi destinatari del provvedimento, detenuto, è considerato essere uno dei narcotrafficanti più influenti dell’area romana e dei Castelli. Si tratta di Elvis Demce, l’ex braccio destro di Fabrizio Piscitelli detto “Diabolik”.

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Il commerciante di Fondi, proprio in seguito alla arresti dei Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Jars”, viene convocato dai sudamericani nella villa di Lanuvio. Lì inizia l’incubo. Siamo ad aprile 2024. L’uomo viene legato e picchiato selvaggiamente. I due narcos sudamericani sanno che ha lavorato per il sodalizio di Jars e vogliono sapere quanta droga e dove l’ha consegnata. Ne nasce una vera e propria tortura ripresa dai cellulari di Toribio Martinez, arrestato insieme all’altro complice il 20 giugno 2024 in seguito a un controllo a Cassino.

È stato Demce, secondo gli inquirenti, a dare mandato ai due sudamericani di compiere quel sequestro di persona che, poi, la vittima tenta di far passare, con l’aiuto della compagna, come una rapina finita male. È tanta la paura che l’uomo non ha il coraggio di dire la verità, poi rivelata nei video dei cellulari sequestrati dai Carabinieri.

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