Estorsione per posti vip al concerto di Geolier a Napoli: da uno stralcio dell’inchiesta di Terracina, le angherie del rampollo del clan Liccardi
Sono tornati in pianta stabile a Napoli nel 2021, dopo l’arresto della reggente del clan, Maria Licciardi. Ed è proprio a Napoli, secondo gli atti trasmessi dai Carabinieri di Latina e dalla DDA di Roma all corrispettiva Antimafia partenopea, che la famiglia di Patrizia Licciardi avrebbe subito attirato le attenzioni degli inquirenti.
Protagonista dell’estorsione di cui si occupa la DDA di Napoli è il rampollo di casa Licciardi, il 29enne Genny Marano (figlio di Patrizia ed Eduardo Marano, arrestato il 17 dicembre nell’operazione “Porta Napoletana” che ha portato ai domiciliari l’ex consigliere comunale di Terracina, Gavino De Gregorio, per voto di scambio politico mafioso), coinvolto anni fa, in terra pontina, nell’operazione anti-droga della Polizia di Latina, denominata Terminal, relativa a un giro di spaccio di cocaina, hashish e marijuana, con tanto di intimidazioni e pestaggi per i debitori.
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Stavolta il banco di prova per le “imprese” di Genny Marano, a suo agio come figura emergente del clan Licciardi, centrale nelle dinamiche camorristiche dell’Alleanza di Secondigliano, è un concerto del cantante Geolier, idolo napoletano tra giovani. e meno giovani. Quattordici posti nell’area vip al concerto a Napoli, pretesi come fossero uno scalpo.
Appena concluso lo spettacolo al Palapartenope, ci sono alcune parole intercettate dai Carabinieri. “Manuele è un cantante, una brava persona. Lui mica è il fratello di Michael Jackson, è il fratello di Geolier … questo è scem”. Secondo gli atti, a pronunciarle sarebbe stato proprio Gennaro Marano appena finito il concerto. Marano sarebbe responsabile di una tentata estorsione ai danni del manager del cantante, Cristian De Rosa. L’obiettivo sarebbe stato ottenere 14 ingressi gratuiti nell’area vip del Palapartenope in occasione del concerto. I particolari emergono dalle carte che la Direzione distrettuale antimafia di Roma ha trasferito, per competenza territoriale, alla Dda di Napoli.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, guidati dal tenente colonnello Antonio De Lise, hanno ricostruito anche una serie di interessi che il clan avrebbe avviato in Campania. Secondo gli investigatori dell’Arma, il clan avrebbe preteso posti d’onore gratuiti per assistere al concerto. In una conversazione intercettata, Genny Marano afferma di voler stare nell’area riservata come i giocatori del Napoli e “nonostante fossero stati accontentati erano stati dei veri aguzzini per tutta la serata”.
Secondo quanto riportato negli atti, il fratello di Geolier, Gaetano Palumbo, sarebbe apparso infastidito dalla situazione. A quel punto Marano lo avrebbe minacciato, rivolgendosi al manager Cristian De Rosa con parole dirette: “Lo faccio chiudere dentro un box”. Il manager avrebbe risposto cercando di rassicurarlo: “Non si sarebbe permesso, sa che voi siete la famiglia nostra”.
Questi particolari sarebbero stati riferiti dallo stesso Marano alla madre Patrizia Licciardi. Nelle intercettazioni viene riportata anche un’ulteriore affermazione: se le pretese non fossero state soddisfatte, avrebbero massacrato di botte De Rosa.
