Sperlonga, pasticcio dei consiglieri comunali: non passa l’incremento delle indennità per Sindaco e Giunta, poi incredibilmente rivotano e passa
Come noto, i commi da 583 a 587 della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 – al secolo la Legge di Bilancio 2022 (la cosiddetta ex Finanziaria) votata dal Parlamento italiano e partorita dal fu Governo Draghi – hanno previsto e finanziato un incremento delle indennità di funzione dei Sindaci dei Comuni capoluogo sede di città metropolitana e dei Sindaci dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario in una misura percentuale, proporzionata alla popolazione e al trattamento economico complessivo dei Presidenti delle Regioni, attualmente pari a 13.800 euro lordi mensili.
Il Governo Draghi e a ruota il Parlamento che ha votato, emendandola, la ex Finanziaria, hanno previsto una spesa dello Stato maggiore di 100 milioni per il 2022, 150 milioni per il 2023 e 220 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024.
Ad esempio, per il Sindaco di Latina, dal 2024 ci sarà a regime un’indennità mensile da 11.050 euro al mese. Il futuro primo cittadino di Latina otterrà una percentuale di incremento prevista all’80% rispetto al trattamento economico del Governatore del Lazio che percepisce 13.800 euro lordi mensili.
Per quanto riguarda il Comune di Sperlonga, che conta poco più di 3mila abitanti, l’aumento per il Sindaco, a regime nel 2024, sarà del 22% rispetto all’indennità del Presidente della Regione Lazio. Indennità aumentate anche per assessori e presidente del consiglio comunale.
Ebbene, l’incremento indennità di funzione spettante al sindaco e agli amministratori comunali era previsto in agenda anche nel consiglio comunale di Sperlonga di fine anno, in data 29 dicembre. Tuttavia, qualcosa, nel corso della votazione, è andato storto poiché la maggioranza ha evidentemente fatto male i conti. Dapprima, tutti tranne tre consiglieri comunali di maggioranza si sono astenuti provocando la confusione del Presidente del Consiglio Comunale Massimo Giovannangelo che dà, come si vede dai video, per bocciata la delibera, per poi tornare sui suoi passi attribuendo la validità del voto e l’approvazione dell’atto.
Al che il consigliere d’opposizione del gruppo “Sperlonga Cambia”, Marco Toscano, che aveva votato la sua contrarietà, fa notare che con soli tre voti la delibera non poteva passare: infatti, presenti 11 consiglieri comunali, occorrevano almeno 6 voti favorevoli. Il problema è che a cominciare dal Sindaco Armando Cusani, il primo beneficiario dell’incremento “draghiano”, la maggioranza aveva provato a far passare la delibera senza metterci la faccia, astenendosi da un voto evidentemente impopolare con soli 3 voti favorevoli, 2 contrari (opposizione) e 6 astenuti: approvare aumenti di indennità in un periodo storico di crisi economica, inflazione alle stelle e bollette che hanno fatto penare, non è proprio il massimo e difficilmente comprensibile agli occhi dei cittadini.
Dopo il pasticcio, nessuno – a parte il consigliere d’opposizione che lo faceva notare – dimostra di conoscere bene il regolamento d’aula. Il Presidente del Consiglio Comunale dà la colpa addirittura una sua personale “mancanza di zuccheri”.
Ad ogni modo, accortisi dell’errore, i consiglieri, su invito dello stesso esponente d’opposizione Toscano, hanno sospeso la seduta, si sono parlati e hanno deciso all’unanimità di riformulare la votazione: stavolta la delibera degli incrementi delle indennità ha visto la maggioranza compatta dare il via libera al provvedimento. E il sindaco Cusani? Ovviamente ha ripetuto il suo “beau geste” di astenersi, tanto c’era già una maggioranza che con una votazione irrituale (non si sa se, a rigor di procedimento amministrativo, così valida) ha garantito l’aumento nelle tasche degli amministratori pubblici.