IL PARTITO DEMOCRATICO DI LATINA RICORDA PASOLINI

Sono trascorsi cinquant’anni dalla tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini, una ferita ancora aperta nella vita culturale e civile del Paese. Con la sua morte, l’Italia ha perso una delle voci più lucide e coraggiose del Novecento: un intellettuale capace di leggere con anticipo sorprendente le trasformazioni sociali, politiche e antropologiche dell’Italia del boom economico e della nascente società dei consumi.

Le sue riflessioni sulla contraddizione tra sviluppo e progresso, l’analisi dell’omologazione culturale indotta dal capitalismo avanzato, la rilettura critica della lezione gramsciana e del marxismo fanno di Pasolini un autore che continua a parlarci, oggi forse più di ieri. A cinquant’anni dalla sua scomparsa in tutta Italia si stanno moltiplicando iniziative, studi e momenti di confronto che testimoniano la vitalità di un pensiero tutt’altro che consegnato al passato.

In questo contesto, il Partito Democratico in collaborazione con autorevoli esponenti del mondo accademico promuovel’incontro “Pasolini politico, un laboratorio di idee”, in programma sabato 13 dicembre alle ore 16.00 presso l’Hotel Europa, in via Emanuele Filiberto 14.

“Un’occasione per riflettere pubblicamente sulla continuità e sull’urgenza di un pensiero che non ha mai ceduto al conformismo, che ha saputo denunciare le derive culturali del proprio tempo e che oggi risuona con una forza profetica, nella crisi della partecipazione democratica e nella semplificazione del dibattito pubblico”, dichiarano Salvatore La Penna e Leonardo Majocchi, tra i promotori dell’iniziativa.

“Pasolini ci ha consegnato un’eredità preziosa: leggere oltre il presente, osservare da prospettive inedite. Il suo pensiero politico rimane un patrimonio vivo che può innescare, a sinistra e nel Paese, nuove connessioni» sottolinea La Penna, consigliere regionale e vicesegretario del Pd Lazio. «In un’epoca segnata da superficialità, polarizzazioni e narcisismi, recuperare l’autenticità e la poliedricità del suo sguardo significa scoprire nuove chiavi di lettura e proposte di senso per la società”.

“Abbiamo voluto costruire un vero laboratorio di idee, non una semplice commemorazione. Pasolini ci costringe ancora oggi a misurare le nostre categorie politiche con una modernità che produce nuove omologazioni e nuove solitudini. Il suo sguardo inattuale ci serve per leggere ciò che cambia troppo in fretta e per orientare, con più consapevolezza, le direzioni del nostro futuro”, aggiunge il consigliere Majocchi, che introdurrà l’evento.

La conduzione è affidata al professor Angelo Favaro (Università di Roma “Tor Vergata”). Seguirà una tavola rotonda con gli interventi dell’on. Goffredo Maria Bettini, del professor Rino Caputo (Università di Roma “Tor Vergata”), della senatrice Cecilia D’Elia e del consigliere regionale La Penna.

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