Precipitata dal quinto piano di casa: la tragedia di Alexandra, la ragazza 17enne che, dopo la bocciatura all’esame di riparazione, ha deciso di togliersi la vita
Una tragedia infinita, sulla quale la Polizia, come si fa in questi casi, ha dovuto aprire una indagine. Ad ogni modo, sulle cause della sua morte non ci sono dubbi: Alexandra, la ragazza di origine rumena precipitata dalla sua casa in Via Don Luigi Sturzo, a Latina, ha deciso di togliersi la vita buttandosi dal quinto piano del su condominio. Oltre 10 metri che le sono stati fatali.
Domenico Aversano, il dirigente della scuola che frequentava, il liceo scientifico Ettore Majorana, e i docenti hanno firmato una lettera pubblicata sul sito della scuola. Si intitola semplicemente: “Ciao Alexandra”.
“Nella notte tra venerdì e sabato il Liceo Majorana ha perso un fiore. La giovane vita di Alexandra si è spezzata per sempre. Tutti noi ci stiamo chiedendo da giorni cosa sia sfuggito, cosa potevamo fare e non abbiamo fatto, cosa non abbiamo capito. Siamo stati giorni a discutere, ad interrogarci su cosa potevamo fare.
Quest’evento ha messo a dura prova tutti noi, ha scosso tutte le nostre certezze, ci ha fatto capire ancora una volta quanto sia complesso lavorare con i ragazzi. Il lavoro del docente è un lavoro che non si può paragonare a nessun altro. Esprimere un giudizio non equivale a misurare una distanza o una qualsiasi altra quantità. Abbiamo a che fare con persone a cui un giudizio negativo su una performance può significare un fallimento della persona stessa, dell’essere umano che quella performance ha espresso. Alexandra era una ragazza che aveva dei sogni, aspirava a fare la criminologa. Purtroppo, però, la sua vita è stata spezzata per sempre. I suoi sogni si sono infranti. Posso solo immaginare il dolore dei suoi genitori e del suo fratellino.
Vorrei fare un appello a tutti i nostri studenti: Parlate sempre delle cose che vi angosciano, parlate con i vostri genitori, parlate con i vostri professori, parlate con i vostri amici, venite da me, non tenetevi le cose dentro. E ricordatevi che non siete numeri, non siete un voto. Una verifica è andata male? Un anno mi hanno fermato? Va bene. Mi impegnerò di più e recupererò. Il voto è il risultato di una prestazione, non è un giudizio sulla persona. Siete tutti speciali e la vostra vita è troppo preziosa per buttarla via.
Vorrei fare un appello anche ai docenti: Ascoltiamoli i nostri studenti. Conosciamoli a fondo, lasciamo che ci confidino le loro ansie, i loro timori, i loro fallimenti e i loro successi. I ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento, hanno bisogno di essere ascoltati, compresi e, qualche volta, anche redarguiti. Qualche volta possiamo anche fare a meno di correre, di inseguire i tempi previsti nella programmazione disciplinare, per cercare invece di ascoltare gli Esseri Umani che abbiamo di fronte.
A voi genitori vi chiedo di interloquire sempre con la scuola. Venite, discutiamo insieme e cerchiamo di lavorare per il bene di questi ragazzi che diventano ogni giorno più fragili. Ciao Alexandra”.