“Il ladro di chimere”, pubblicato dalla casa editrice romana Ensemble, è il romanzo d’esordio di Giacomo D’Ambrosio. Il libro di 356 pagine è dedicato in memoriam allo scrittore Antonio Pennacchi e parla della “malattia” di oggi che si chiama disagio giovanile. Ansia, panico e depressione tra i giovani sono lo specchio di una società fragile e in crisi. Così il senso di solitudine, di insicurezza e di paura.
D’Ambrosio lo fa partendo da una storia vera. Per colpa di un “bastardo” – come scrive il giovane autore pontino. Da qui imbastisce la trama del romanzo. Infatti, Paolo è il filo conduttore in tutta l’ossatura del romanzo e ha come coprotagonisti una ragazza di nome Sara e la psicoterapeuta, la dottoressa Frida Battisti.
“Questa storia è una sorta di diario terapeutico – scrive nella sua nota lo scrittore parigino Guillaume Chpaltine – che diventa romanzo, a volte ironico e dissacrante nei confronti del disagio psicologico giovanile, dell’amore e dei tradimenti, delle situazioni reali del mondo di oggi. Scrittura scorrevole, originale, a volte surreale, ricca di riferimenti e citazioni (come le sceneggiature di Quentin Tarantino o di Jean-Luc Godard), di autori famosi che Giacomo D’Ambrosio, nonostante la sua giovane età, ben conosce e ha letto, visti e ascoltati. Poeti, cantautori raffinati, filosofi come Baudelaire o Battiato, Ligabue o Bukowski, Rousseau, Schopenhauer o Platone che gli danno fiducia”.
Così come i luoghi narrati, reali o onirici, vissuti o immaginati. Da Parigi a New York, da Buenos Aires a Helsinki a Roma, la distanza è breve. C’è una descrizione di fatti e di luoghi, che riportano nella sua onirica realtà. I giovani comunque non vanno delusi e presi in giro. E, Giacomo D’Ambrosio diventa la loro voce, li difende e denuncia questi “ladri di sogni”.
“Sono colpito – evidenzia sempre Chpaltine – soprattutto dal suo lirismo. Un lirismo non abusato e senza rischi di farsi bruciare le ali come Icaro. Ammiro anche la sua immaginazione felliniana. Un romanzo affascinante”.
Giacomo D’Ambrosio è nato a Priverno nel 1996, maturità classica al liceo Dante Alighieri di Latina e laurea magistrale in Lettere all’università degli Studi di Roma Tor Vergata. S’interessa di cinema e di teatro, oltre che di critica e di geopolitica. “Il ladro di chimere” è il suo primo romanzo.