IL GRIDO DI DOLORE DEGLI OPERATORI DEL MERCATO DEL PESCE A GAETA, LETTERA APERTA DEGLI AMBULANTI

La lettera aperta dell’associazione nazionale ambulanti al Sindaco Cristian Leccese per la ripresa del mercato del pesce a Gaeta

“Nei giorni scorsi – scrivono il Presidente e il Segretario dell’associazione nazionale ambulanti Ivano Zonetti e Marrigo Rosato – gli operatori del mercato del pesce di Gaeta ci hanno interpellato pregandoci vivamente di recarci presso di loro per farci rendere conto della drammatica situazione in cui versano.

Finora non ci eravamo mai interessati della loro storia, sebbene ne avevamo sentito parlare ed avevamo vissuto dall’esterno la vicenda del trasferimento del mercato dal luogo storico in cui esercitavano – in Lungomare Caboto – alla nuova struttura.

Ecco, appunto: la nuova struttura, nella quale furono trasferiti dal 2021 circa 15 operatori commerciali di prodotti ittici del mercato del pesce di Gaeta. Situata in un luogo lontano dalla strada di transito e dai flussi turistici, nascosta dietro ad altri edifici, posizionata in un contesto poco adatto in quanto contigua a cantieri navali e moli di attracco di imbarcazioni.

Un luogo inospitale e quasi inarrivabile per i cittadini e sicuramente non facilmente accessibile. Sicchè quella struttura moderna, realizzata in legno lamellare, sicuramente costata alcune centinaia di migliaia di euro, in meno di tre anni, ha mostrato tutta la sua inadeguatezza commerciale ad ha prodotto la fine di una antica tradizione dell’economia di Gaeta: il mercato del pesce.

Di quella antica tradizione non è rimasto quasi più nulla. 

È stata spazzata via da decisioni sicuramente motivate da ragioni nobili ma che hanno prodotto il fatto che di circa 15 commercianti ambulanti di prodotti ittici oggi ne rimangono solo in 3 (sì, soltanto 3 di numero) e di quella antica storia del mercato del pesce di Gaeta, non è rimasto altro che un antico ricordo che vive nella memoria dei gaetani o nella nostra che lo frequentavamo per gli acquisti.

Ora a noi non interessa capire per responsabilità di chi è accaduto tutto questo, a noi interessa il fatto che davanti ad una situazione così drammatica non ci si giri dall’altra parte e – mettendo da parte ogni situazione circa la struttura – si ragioni su questo argomento: come riprendere l’antica tradizione del mercato del pesce di Gaeta e come consentire, in un nuovo luogo, lo svolgimento di questa attività che era un tratto caratterizzante della città e dell’economia di Gaeta.

Stiamo parlando quindi di trovare una soluzione – urgente, anzi urgentissima – a 3 operatori ambulanti che hanno resistito e sono ancora testimoni viventi di una attività che rischia di perdersi definitivamente e che non può essere consentita solo ai piccoli pescatori che la svolgono in maniera sicuramente approssimativa sulla banchina.

Caro Sindaco, conosciamo la tua sensibilità verso il piccolo commercio ed il tuo impegno per lo sviluppo e la crescita economica e sociale di Gaeta, per il quale ti prodighi incessantemente ogni giorno.

Siamo perciò sicuri che tu comprenderai le ragioni di questa nostra lettera aperta che ha come unico scopo soltanto quello di sollecitare l’Amministrazione Comunale di Gaeta a ripensare una decisione che purtroppo non ha dato i risultati sperati ed ha provocato solo danni a circa 15 attività facendo fallire una antica tradizione commerciale della città.

Ma bisogna riprendere e far rivivere quella antica tradizione commerciale che aveva contraddistinto Gaeta nel panorama delle città di mare e che aveva fatto del mercato del pesce uno degli elementi trainanti della propria economia, che determinava flussi commerciali in tutto l’arco dell’anno, per non parlare di ciò che accadeva durante le tradizionali festività di fine anno.

Per questa ragione ti invitiamo a promuovere quanto prima un incontro con la nostra Associazione e con gli operatori interessati al fine di valutare una soluzione che consenta la ripresa del mercato in un luogo diverso dall’attuale sito, che l’Amministrazione Comunale potrà sicuramente destinare ad altre finalità”. 

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