Dopo 39 anni nell’Arma dei Carabinieri è andato in pensione Luigi Spadari, che è stato un personaggio molto importante nel recente passato di Latina
Ha comandato infatti per nove anni fino al mese di settembre 2013, con il grado di capitano, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina.
In tale periodo si è distinto per numerose inchieste che hanno lasciato il segno. Una per tutte la cosiddetta “operazione Damasco”, che ha riguardato le infiltrazioni mafiose nel mercato ortofrutticolo di Fondi e nell’amministrazione comunale di Fondi, inchiesta che ha trovato riscontro nelle Aule di Giustizia fino ad arrivare alla emanazione di molte condanne definitive.
Dopo l’esperienza al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, esattamente dal primo ottobre 2013, Luigi Spadari ha preso servizio presso il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Il reparto, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero della Cultura, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale sia sotto forma di prevenzione sia mediante la repressione delle attività illecite.
Si tratta di una vera e propria eccellenza italiana, tanto che Il Comando è impegnato anche nell’ambito di operazioni internazionali particolarmente complesse e importanti, alle quali ha partecipato lo stesso Spadari. Quest’ultimo, inoltre, si è distinto nella attività di tutela del patrimonio culturale in aree di crisi (ad esempio per eventi bellici), addestrando le forze di polizia locali alla salvaguardia di siti archeologici e poli museali.
LUIGI SPADARI E SPILLO ALTOBELLI
Alessandro Altobelli, detto Spillo, è stato uno dei migliori attaccanti italiani nel periodo che va dalla seconda metà degli anni settanta alla fine degli anni ottanta. Nella sua splendida carriera, ricca di gol e successi, ha vinto con la Nazionale italiana il campionato del mondo del 1982, impreziosendo la sua partecipazione all’epico evento con la realizzazione del terzo gol alla Germania nella finale vinta per 3 a 1.
Una volta terminata la carriera, un giornalista chiese ad Altobelli quale fosse stato il suo gol più bello. Spillo, con l’ironia che lo ha sempre contraddistinto, rispose: “Quello che non ho segnato”.
Il grande attaccante intendeva dire che, alle volte, si fanno delle azioni straordinarie, che magari fanno venire giù lo Stadio, ma, per un nonnulla, non si concludono in rete, ad esempio perché la palla va a stamparsi sul palo oppure il portiere avversario compie un miracolo.
In qualche modo la stessa cosa può dirsi per Luigi Spadari in riferimento ad una specifica indagine condotta nel periodo in cui ha comandato il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina.
Invero, Luigi Spadari e i suoi uomini si sono resi protagonisti di una importantissima indagine avente ad oggetto reati contro la Pubblica Amministrazione riguardante il Comune di Latina (nel periodo in cui la carica di Sindaco era ricoperta da Vincenzo Zaccheo); ma tutto è finito nel nulla per colpa di una mano che ha deviato la palla che stava finendo in rete.
La mano, però, non era quella del portiere avversario, ma di qualcuno appartenente alla stessa squadra di Spadari, quella delle Istituzioni, che, forse, si era venduto la partita. Sempre una mano infedele ha fatto sì che anni dopo il fascicolo con i rapporti dei Carabinieri e le intercettazioni sparisse dalla Procura di Latina, mentre la Procura della Repubblica di Perugia (competente a verificare i comportamenti dei magistrati laziali) stava chiedendo delucidazioni su quanto accaduto a Latina.
IL TEMPO È GALANTUOMO
Si usa dire che nei proverbi vi è la saggezza dei popoli. Ebbene, tale massima viene confermata da quanto successo nel caso dell’indagine del Nucleo Investigativo dei Carabineiri di Latina sul Comune di Latina, in cui veramente il tempo è stato galantuomo.
Le carte giudiziarie dell’indagine affossata sono state pubblicate in due libri, entrambi editi da “Il Levante”, che hanno avuto un grande successo di vendite.
Il primo, dal titolo “Storie Nascoste di Latina”, è uscito a luglio del 2021; il secondo, dal titolo “Storie nascoste di Latina – Parte II – Le altre carte giudiziarie” è uscito a giugno 2022.
In tal modo, l’encomiabile e meticoloso lavoro del Nucleo Investigativo di Latina, comandato da Luigi Spadari, è entrato a far parte della Storia della nostra città, che ha potuto apprezzarne la rilevanza e, al tempo stesso, porsi molte domande.
Come è stato possibile che un vicesindaco, intercettato mentre chiedeva una tangente, continuasse tranquillamente a ricoprire il proprio incarico?
Come è stato possibile che un Sindaco continuasse tranquillamente a ricoprire il proprio incarico, anche se nel frattempo dava notizie sull’indagine al proprio vicesindaco?
Come è stato possibile che, nonostante l’indagine in corso, Sindaco e vicesindaco continuassero ad avere rapporti e parlare di appalti con l’imprenditore concusso? Come è stato possibile che il Sindaco, intercettato mentre parla con il Dirigente dei Lavori Pubblici su chi deve aggiudicarsi un determinato appalto, continuasse tranquillamente a ricoprire il proprio incarico?
Come è stato possibile che il Sindaco, consapevole di essere intercettato, definisse impunemente “stronzi” i Carabinieri che stavano svolgendo il proprio lavoro, tra le risate del proprio Capo di Gabinetto Agostino Marcheselli?
Come è stato possibile che nonostante i Carabinieri abbiano individuato l’uomo infedele dello Stato che avrebbe fatto la spia al Sindaco, tutto sia stato lasciato cadere nel vuoto?
Come è stato possibile che un fascicolo così delicato e consistente rimanesse fermo per anni fino ad arrivare in zona prescrizione e venisse trasmesso al Giudice per le Indagini Preliminari privo di tutti i rapporti dei Carabinieri?
Dopo la frustrazione patita nel 2009 nel vedere la propria indagine affossata, dopo il rischio di dover subire lo smacco che certi personaggi tornassero al Governo della città, Luigi Spadari e i suoi uomini questa volta hanno segnato un gol bellissimo, anche se fuori dalle aule di un Tribunale: la loro indagine sul Comune di Latina, costituita da centinaia di pagine di rapporti e intercettazioni, è di dominio pubblico.
Nel nostro ordinamento giuridico, le sentenze vengono emesse in nome del popolo italiano. In questo caso, la mano infedele di cui abbiamo parlato ha evitato che si celebrasse il processo.
Nonostante l’indagine sia stata affossata, il popolo latinense, vale a dire ogni cittadino di Latina, presente e futuro, ha però la possibilità di leggere tutte le carte e di farsi la propria opinione.
Chi è sfuggito al giudizio di un Tribunale non può e non potrà sfuggire al giudizio della Storia.