“IL FUTURO DI SABAUDIA NON PUÒ NASCERE DA UN PROGETTO SBAGLIATO E NON CONDIVISO”

“La città non ha bisogno di opere qualsiasi ma ha bisogno di scelte giuste. Quando si parla dei “vuoti urbani” di Sabaudia, non si parla solo di spazi rimasti incompleti. Si parla di identità, di memoria e di futuro. Il centro di fondazione, con l’ex mercato coperto abbattuto e l’area del Brigantino, rappresenta una delle zone più delicate della nostra città. Un cuore che chiede cura, coerenza e competenza.

In campagna elettorale, si era detto chiaramente che per quest’area serviva un percorso trasparente e partecipato, la collaborazione con il mondo culturale e architettonico, ed una visione rispettosa del piano originario. Parole che avevo condiviso, perché coincidevano con la mia idea di città.

L’allora candidato sindaco Mosca proponeva una conferenza urbanistica con queste parole “E’ altresì urgente – prosegue il candidato sindaco – definire un quadro d’ insieme complessivo, costa, Centro, Borghi, aree agricole, Parco. In questa direzione mi impegno a promuovere entro il primo semestre della Consiliatura una ‘Conferenza Urbanistica’, nel cui ambito individuare e proporre una proposta complessiva sull’assetto generale del territorio. Una proposta aperta al confronto concreto degli altri Enti, Regione, Parco, Ministeri, ma soprattutto della cittadinanza e delle diverse Categorie e Associazioni.”

Queste le sue parole: “Vi è poi un tema molto delicato e complesso – commenta ancora Mosca – che riguarda il centro di fondazione che, purtroppo, non è mai stato completato. Mi riferisco ai ‘vuoti urbani’, quegli isolati mai realizzati o addirittura resi tali da inopinate demolizioni, come la struttura del mercato coperto, oggi Piazza Santa Barbara. E’ proprio questo spazio, poi oggetto di una discutibile sistemazione, insieme all’isolato contiguo (il sedime che ospitava il Brigantino) che costituisce l’area nevralgica per ipotizzare il completamento ed il rilancio del Centro di Fondazione. Su questa area con la mia Squadra abbiamo già individuato delle ipotesi di lavoro e anche delle indicazioni progettuali sviluppate da diversi tecnici che si muovono sulle previsioni del piano originario; il tema è però così delicato sotto il profilo disciplinare e delle ricadute concrete che richiede il pieno coinvolgimento della cittadinanza, del mondo della cultura storica ed architettonica e degli Enti che hanno competenza. È necessario sviluppare un percorso trasparente e condiviso che eviti errori, poi non più recuperabili”. Oggi, invece, ci troviamo davanti a un cambio di rotta radicale.

Qualcuno ha mai sentito parlare di questa Conferenza Urbanistica? Qualcuno ha mai visto i progetti elaborati in sede di campagna elettorale di cui si vantava l’allora candidato sindaco Mosca?
Oggi si porta avanti un progetto della precedente amministrazione, contestato e addirittura peggiorato e chiaramente senza alcun reale coinvolgimento della cittadinanza.
In consiglio comunale è stato evidente l’imbarazzo dell’assessore all’urbanistica, relatore, di fronte a questa incoerenza.

Le risorse della SIS, frutto di 12 anni di gestione dei parcheggi, potevano finanziare opere strategiche quali ad esempio il parcheggio al Campo di Marte o il recupero delle Querce e dei campi da tennis. Destinarle altrove significa rinunciare a interventi urgenti e davvero utili per il vivere quotidiano dei cittadini.

L’area ex Brigantino è un luogo già compromesso dalla demolizione del mercato coperto, e proprio per questo merita un progetto capace di restituirgli valore urbano, storico e sociale. Nel passato abbiamo affidato studi qualificati alla Summer School on Urban Design del prof. Paolo Colarossi (La Sapienza), che produsse proposte serie e lungimiranti. Oggi quegli elaborati sono stati dimenticati, come se non fossero mai esistiti. Perché non coinvolgere i cittadini?

Ho posto questa domanda in consiglio comunale, ricordando l’esperienza della Piazza del Comune, dove aprire il confronto alla comunità fu fondamentale per ottenere un buon risultato.
Qui, invece, ogni richiesta di partecipazione è stata ignorata.

Sempre più spesso emerge una sensazione pericolosa. Interventi presentati senza visione, senza ascolto, senza un percorso chiaro. Progetti che sembrano comparire solo per mostrare “movimento”, più che per rispondere a un disegno urbanistico serio e condiviso.
Ma la città non cresce con annunci o operazioni di facciata. Cresce con pianificazione, cura, studio e soprattutto trasparenza.

Ed è proprio per coerenza con questi principi che il mio voto non poteva essere altro che contrario. Non si tratta di politica contro qualcuno ma si tratta di difendere un’idea di Sabaudia che non accetta improvvisazioni”.

Così, in una nota, Maurizio Lucci, Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia Sabaudia.

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