IL COVO DOVE MORÌ DESIRÉE MARIOTTINI SARÀ RIGENERATO. AL VIA LE MANIFESTAZIONI D’INTERESSE

TRE FERMI PER MORTE DESIREE, PER ORE IN BALIA DEL BRANCO
Via dei Lucani nel quartiere di San Lorenzo dove è stato ritrovato il corpo di Desirée. Roma, 26 ottobre 2018. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Omicidio-Desirée
San Lorenzo, Roma

Da ieri si è avviato l’iter per la manifestazione di interesse per il recupero degli spazi abbandonati del Programma di rigenerazione urbana San Lorenzo – Via dei Lucani. Nell’area, rientra anche lo stabile abbandonato, quel covo di morte e disperazione in cui morì, lo scorso ottobre, Desirée Mariottini in seguito alla droga assunta e alle violenze sessuali subite. È quanto fa sapere il Campidoglio, secondo l’Ansa: entro i prossimi 90 giorni a partire da ieri 26 agosto potranno quindi essere presentate a Roma – Capitale Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica le proposte preliminari che saranno oggetto di una consultazione online sul portale istituzionale aperta ai cittadini che potranno lasciare i loro contributi rispetto alle proposte pervenute.

Il programma di rigenerazione urbana punta alla riqualificazione di un’area di circa 10mila mq, la cui proprietà è suddivisa tra diversi proprietari privati, tra cui alcuni immobili sottoposti a pignoramento e affidati a custodi giudiziari; solo una parte minore è di proprietà comunale. 

autolinee latina
Autolinee di Latina

La vicenda di Desirée scosse il Paese intero nell’ottobre del 2018, in particolare la provincia di Latina dal momento che la giovane era di Cisterna di Latina e, circa un mese prima, era stata fermata e identificata alle Autolinee del capoluogo dalla Polizia per possesso di stupefacenti.

Dal punto di vista giudiziario, la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro delle sette persone indagate dalla magistratura per la morte della ragazza di Cisterna.
Sono i quattro cittadini di nazionalità africana, Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe, che devono rispondere a vario titolo di omicidio, violenza sessuale e spaccio di stupefacenti.

Secondo i pm Maria Monteleone e Stefano Pizza, i 4 avrebbero abusato a turno della ragazza che aveva assunto il miscuglio letale di droghe.

Decisivi gli esiti degli esami del Dna sulle tracce trovate sul corpo della ragazza. Un altro dei coinvolti, Alexander Asumado, dovrà rispondere solo di cessione di droga all’interno dell’edificio, mentre Antonella Fauntleroy e Marco Mancini, accusati anche loro di spaccio, hanno chiesto il patteggiamento della pena.

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