IL COMUNE DI LATINA PROMUOVE INCONTRO “AMMINISTRATORI SOTTO TIRO”, DOVE A PARLARE SONO LE VITTIME DEL PIZZO

//
estorsione

“Il dito puntato del cittadino onesto in un’aula di Tribunale vale di più della loro pistola puntata”. Parole pronunciate da Rocco Mangiardi, imprenditore calabrese, di Lamezia Terme, invitato dall’Amministrazione comunale di Latina a raccontare la sua storia. Il racconto di un piccolo imprenditore della Calabria che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi estorsori. Rocco Mangiardi è intervenuto nel corso di un incontro promosso dal Comune, in collaborazione con l’associazione “Avviso Pubblico”, significativamente intitolato “Amministratori Sotto Tiro”, tenutosi nella sala “Enzo De Pasquale” del Comune di Latina, alla presenza di numerosi dipendenti comunali. Nel portare il loro saluto, il Vice Sindaco Maria Paola Briganti e la Segretaria/Direttrice Generale Rosa Iovinella, si sono soffermate sull’importanza del tema affrontato, ribadendo l’impegno dell’amministrazione nel contribuire alla conoscenza del fenomeno delle intimidazioni della malavita, fenomeno che deve essere controbilanciato da un impegno costante nella lotta per l’affermazione della verità e della legalità. È poi toccato al giornalista Claudio Forleo illustrare i dati raccolti nel rapporto “Amministratori sotto tiro” di Avviso Pubblico del 2017. Emozionante l’ascolto del racconto di Rocco Mangiardi, la sua testimonianza di come ha sconfitto la ‘ndrangheta e la sua richiesta di pizzo. Rocco Mangiardi dal 1988 ha un’attività di autoricambi a Lamezia Terme, città che egli ama profondamente. Nei primi anni 2000 la famiglia Giampà è impegnata in una faida spietata contro una cosca avversa: una guerra che i Giampà finanziano chiedendo il pizzo e ben presto anche l’attività di Rocco viene presa di mira. La richiesta estorsiva è di 1200 euro al mese, da versare al capo boss, “Zu Pasquale”. Rocco non abbassa la testa, si ribella e decide di collaborare con le Forze dell’Ordine, aprendo così una profonda crepa nel muro di impunità che sembrava avvolgere il clan. Grazie alla testimonianza di Rocco, il potente boss Pasquale Giampà, detto “millelire”, viene condannato assieme ad alcuni dei suoi killer più feroci. È l’inizio della fine per l’intera struttura del clan che si sbriciola sotto i colpi inferti dalla magistratura. Il messaggio finale di Rocco è significativo: “Ricordatevi una cosa, i mafiosi sono dei vigliacchi, quando ho puntato il dito con il braccio teso nella direzione del capo boss e dissi, rivolto al Presidente del Tribunale, è lui, il boss non sapeva più da che parte guardare”. Rocco Mangiardi vive dal 2009 sotto scorta e continua un’incessante opera di sensibilizzazione sui temi della legalità e della cittadinanza attiva, presso scuole, istituzioni, carceri, ovunque lo chiamino a testimoniare la sua battaglia e la sua lotta. “La paura c’è – ha dichiarato l’imprenditore calabrese – ma con l’arma dell’amore, della libertà, della dignità e della fede le tengo testa”. Nel corso dell’incontro si è anche parlato della morsa criminale che sempre più tenta di condizionare il lavoro delle amministrazioni locali. Ogni giorno, nei territori degli 8000 Comuni italiani, qualcuno dei 100 mila amministratori locali è costretto a difendersi dalle intimidazioni della malavita. Parliamo di sindaci, consiglieri comunali, assessori, personale dell’ente e delle aziende partecipate. Negli ultimi 5 anni si sono registrati ben 2181 atti intimidatori (incendi, scritte offensive minacciose, invio parti di animali, aggressioni, minacce sulla Rete), con un incremento del 153% rispetto al 2011. I Comuni coinvolti sono aumentati del 38% in tre anni. Per quanto concerne la distribuzione regionale di minacce ed intimidazione, la Regione Lazio è settima dietro Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Lombardia e Sardegna. I numeri sulla presenza di clan nel Lazio sono spaventosi: ben 93 i clan presenti. I servizi maggiormente a rischio di infiltrazione mafiose sono Urbanistica, Ambiente e Servizi sociali.  L’Amministrazione comunale di Latina vuole portare alla luce questi dati e queste testimonianze, affinché siano di esempio a tutti, perché nessuno rimanga “solo” a denunciare.

Articolo precedente

RIETI. ESPLOSIONE DI UN DISTRIBUTORE GPL IN VIA SALARIA: 2 MORTI E 17 FERITI

Articolo successivo

IL NARCOTRAFFICO DI CHA CHA E D’ALTERIO SBARCA A MILANO: DAL MOF ALLA MADONNINA COL METODO “BERLUSCONI”

Ultime da Attualità