Il Comune di Latina, con una nota, spiega il funzionamento e gli obiettivi del progetto “Consulenza alla pari”, un’iniziativa rivolta ai disabili visivi e che si pone come obiettivo l’inclusione degli stessi nella società.
IL PROGETTO
Il Comune di Latina è tra gli enti collaboratori del progetto “Consulenza alla pari”, una iniziativa dell’Associazione Ciiva Onlus (Ciechi, Invalidi civili, Ipovedenti e Vedenti Assieme) nell’ambito dell’avviso pubblico “Comunità Solidali”, promosso e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Lazio.
Il progetto, al quale collaboreranno anche la sezione di Latina dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione (IRiFoR) e il Centro Regionale S.Alessio – Margherita di Savoia per i Ciechi, consiste nella formazione di un gruppo di persone con disabilità per lo svolgimento di consulenza alla pari sui territori dei Comuni di Latina, Cisterna di Latina e Fondi.
Con il termine “consulenza alla pari” si indica una peculiare pratica di colloquio, dove gli attori condividono una problematica comune: da una parte c’è il consulente, in possesso di specifiche competenze idonee a poter condurre la seduta; dall’altra un utente che espone le proprie problematiche.
Le dinamiche della consulenza alla pari si basano sull’empatia che va a instaurarsi tra consulente e consultante. L’obiettivo finale è l’acquisizione della consapevolezza, da parte di chi riceve la consulenza, di avere a disposizione delle risorse interne utili al superamento dei limiti, apparentemente insormontabili, della disabilità. I colloqui attivano tali risorse personali fino a portare all’emancipazione dell’individuo nella comunità: il processo che conduce al raggiungimento di tale consapevolezza viene innescato dall’incontro con il consulente, una persona pienamente integrata a prescindere dalle problematiche relative alla disabilità. Nel momento in cui la persona comprende di poter tornare ad essere il protagonista della propria vita, dopo averne visto le possibilità concrete nella figura del consulente, metterà in atto nuovi comportamenti.
Il progetto presentato oggi si pone come obiettivo l’individuazione dei destinatari da coinvolgere nell’attività di consulenza alla pari, concentrandosi su quei cittadini con cecità e ipovisione intervenuta nel corso della vita, che non conoscono strumenti e strategie utili a un proficuo adattamento, che si sono quindi ritirati dalla società e che spesso vivono in condizione di grave emarginazione sociale e profonda sofferenza esistenziale.
Attraverso questa attività verranno inoltre avviati dei gruppi di auto-mutuo-aiuto distribuiti territorialmente rispetto agli utenti coinvolti, al fine di strutturare, al termine del progetto, dei contenitori stabili di consulenza alla pari e auto-mutuo-aiuto.
Un progetto di consulenza alla pari per persone con disabilità visiva favorisce l’autonomia e l’inclusione di quelle persone cieche o ipovedenti che sono maggiormente emarginate e permette alla società di poter contare su una rinnovata risorsa in grado di mettere le proprie competenze di nuovo al servizio di tutti.