IL COMANDANTE DELLA STAZIONE DI SPERLONGA TRASFERITO, L’ASSOCIAZIONE “LIVATINO” CHIEDE TRASPARENZA

Trasferimento del Luogotenente Capasso: l’Associazione Antimafia “Rosario Livatino” chiede massima trasparenza istituzionale

La Costituenda Associazione Livatino esprime profonda preoccupazione e chiede un immediato chiarimento istituzionale in merito al trasferimento d’autorità del Luogotenente dei Carabinieri Salvatore Capasso, già Comandante della Stazione di Sperlonga.

“Il provvedimento – spiega una nota dell’associazione -, che destina l’investigatore a funzioni “amministrative” in un reparto di stanza a Roma, ha sollevato e solleva forti interrogativi, specialmente in considerazione del ruolo cruciale svolto dal Luogotenente Capasso nelle indagini della nota Operazione Tiberio (2017 e 2019). Tali indagini coinvolsero l’attuale Sindaco di Sperlonga per presunti reati contro la Pubblica Amministrazione. Gli atti giudiziari e la cronaca hanno già cristallizzato i presunti tentativi di pressione ed ostruzione subiti dal Luogotenente Capasso all’epoca, oggetto di intercettazioni che ne chiedevano la rimozione per il suo presunto “eccessivo rigore”. La Costituenda Associazione Livatino evidenzia che l’allontanamento avviene in un momento delicato, secondo notizie di stampa, di potenziale riaccensione o sviluppo di nuove indagini collegate all’attività investigativa originariamente svolta”.

“Questo scenario – si legge nella nota dell’associazione – rischia di compromettere la continuità operativa delle indagini in corso; minare la percezione da parte dell’opinione pubblica locale e non dell’assoluta autonomia delle Forze dell’Ordine; causare una grave perdita di leadership e legalità per la cittadinanza di Sperlonga, che riponeva profonda fiducia nel rigore indiscutibile del Luogotenente.

Per garantire la massima trasparenza, la Costituenda Associazione Livatino ha promosso con urgenza l’Interrogazione Parlamentare. L’iniziativa è stata affidata alla sensibilità della On. Stefania Ascari (Movimento 5 Stelle) ed è stata promossa sotto l’impulso di Nicola Morra (ex Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia) e Francesca Alessandra Capponi( Coordinatore Territoriale ).

L’Associazione Livatino chiede l’esplicitazione dei criteri oggettivi che hanno informato il provvedimento di trasferimento, garantendo che non costituisca una deminutio professionale e che non venga percepito come atto di sudditanza da parte delle Forze dell’ordine nei confronti dei poteri politici locali coinvolti nell’inchiesta, dal momento che il rischio di tale percezione sembra essere fortissimo dato il contenuto di intercettazioni già riportate da organi di stampa del territorio!

La costituenda Associazione Livatino continuerà a vigilare affinché il servizio degli operatori della legalità, che hanno dimostrato autonomia professionale in contesti assai complessi, sia pienamente tutelato e valorizzato, a tutela della certezza del diritto e dell’imparzialità dell’azione di repressione del crimine”.

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