Il caso Aprilia sarà trattato in commissione parlamentare antimafia il prossimo 10 luglio quando saranno auditi i magistrati
Saranno il Procuratore Capo di Roma Francesco Lo Voi e l’aggiunta e coordinatrice della Direzione Distrettuale Antimafia, Ilaria Calò, a illustrare i dettagli dell’inchiesta che ha terremotato il Comune di Aprilia con i ventitré arresti eseguiti lo scorso 3 luglio che hanno portato a sgominare la cosca Forniti e alla fine dell’amministrazione, con l’arresto dell’ex sindaco Lanfranco Principi.
Mercoledì 10 luglio, alle ore 14, è prevista un’audizione dopo che vedrà Aprilia come focus dell’incontro, e non poteva essere altrimenti, davanti alla commissione presieduta dalla deputata Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia).
“Nonostante le resistenze sull’esistenza della mafia nel lazio non si può dubitare della sua esistenza. Questa operazione ci conferma che non solo la mafia c’e’, ma che continua ad esserci nonostante le operazioni di livello che ci sono state a Roma e nel Lazio. Gruppi che hanno tutti le stesse caratteristiche di quelli che si trovano a Corleone, Partinico e in altri comuni della Sicilia e della Calabria. Forse, visti gli imponenti fondi del pnrr e con il giubileo alle porte, e’ importante sottolineare che la mafia c’e’ e che continua ad adeguarsi ed operare”. Cos ha affermato il Procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i risultati dell’operazione.
Il procuratore Lo Voi parla proprio di sistema mafioso impiantato ad Aprilia da parte dell’associazione mafiosa che la faceva da padrone in città tra estorsioni, usura, droga, acquisizione di attività commerciali. Una associazione talmente strutturata e in grado di imporre intimidazione e assoggettamento del territorio, tanto che quando c’era da costituirsi parte civile il Comune di Aprilia, all’epoca della Giunta Terra, fece fatica a farlo.
Secondo gli inquirenti, fu l’allora vice sindaco Lanfranco Principi a schierarsi contro la costituzione di parte nel processo che vedeva imputati per estorsione mafiosa, Sergio e Gianpiero Gangemi, Patrizio Forniti e Mirko Morgani.
Un sodalizio mafioso che vedrebbe la collaborazione di Lanfranco Principi, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Dia e Carabinieri hanno concretizzato anche sequestri di unità immobiliari, rapporti finanziari sparsi su vari istituti di credito locali e nazionali. “Un capitolo finanziario gestionale a quello tipicamente criminale legato a specifici reati”, ha detto Lo Voi.