IL CANTIERE INFINITO IN LARGO DELLE ROSE, LA DENUNCIA DEL M5S DI APRILIA

M5S: “Largo delle Rose: cantiere sì, cantiere no. Sembra che l’attuale Amministrazione non riesca proprio a stare al passo con i tempi”

“Mi riferisco – spiega in una nota Andrea Ragusa, attivista del Movimento Cinque Stelle di Aprilia – ai lavori di Largo delle Rose, iniziati sotto la passata amministrazione Civica, dove solo su una piccola parte di esso è presente ancora una recinzione di cantiere con relativo cartello.

I lavori, così come riportato nella cartellonistica di cantiere, avrebbero dovuto riguardare tutta la piazza, ma ad oggi, la stessa, risulta accessibile al pubblico malgrado sembri che gli interventi non siano terminati. Di fatto, sono presenti dei tubi che sporgono dal terreno (uno in particolare, sopra ad una panchina ad altezza testa, e dei secchi pieni di terra, massi e radici).

Qui, contrariamente che altrove, il nastro antibivacco, tanto amato dall’assessore (che solo per lui ha questa funzione!), non ha sortito i suoi effetti; infatti, sebbene intorno ai citati secchi ne è presente in abbondanza, alla base di essi si possono notare comunque lattine e bottiglie di birra, come d’altronde in altre parti della piazza, sarà forse dovuto all’assenza dei cestini?

L’arredo urbano sembra un continuo work in progress, e guardando il luogo nella sua interezza, verrebbe da pensare che in realtà Largo delle Rose è, con molta probabilità, ancora un’area di cantiere che, in quanto tale, in teoria, non potrebbe essere resa fruibile al pubblico, a meno che non sia stato effettuato l’eventuale collaudo e/o buona esecuzione dei lavori e che la Ditta esecutrice abbia consegnato l’area alla stazione appaltante ovvero, il Comune di Aprilia.

In aggiunta a ciò, il cartello di cantiere riporta sia una incongruenza relativamente ai nomi in calce (l’assessore Moroni ha avuto la delega dall’attuale sindaco, Principi, mentre non è mai stato assessore con il precedente sindaco, Terra, indicato come tale in calce al cartello) che rispetto alle date, in base alle quali i lavori sarebbero iniziati più di 8 mesi prima (261 gg.)  dell’aggiudicazione dell’appalto e quasi un anno prima (324 gg.) del contratto e sarebbero dovuti comunque terminare 231 gg. fa (Si legge sul cartello: Contratto: 7/2/2023 – Atto di aggiudicazione dell’appalto: 6/12/2022 – Data di inizio lavori: 20/3/2022 – Data prevista Ultimazione dei Lavori: 17/8/2023).

A settembre 2023 l’Assessore Marco Moroni spiegava, tramite alcune testate giornalistiche, che il primo step dei lavori era terminato, che per realizzare il secondo stralcio progettuale, quello che prevede la raccolta delle acque meteoriche e terminare i lavori, servivano ulteriori 50.000 € (da aggiungere ai 306 dell’appalto) e che al cantiere mancava ancora l’allaccio dell’energia elettrica. L’assessore asseriva anche di aver dato disposizione alla ditta appaltatrice di delimitare l’area cantiere e che ciò sarebbe stato fatto prima dell’avvio del secondo stralcio che prevede la piantumazione del verde, l’installazione dell’arredo urbano e la ripermeabilizzazione del suolo.

Eccoci arrivati ad oggi, a circa 1 (uno) anni oltre il termine ultimo previsto per la conclusione dei lavori, dove non si capisce quale sia l’area non più interessata dal cantiere, non essendo la cartellonistica ivi preposta, mai aggiornata in tal senso, e non si riesce a capire quali siano gli arredi urbani ancora mancati, sicuramente i cestini, questo è evidente e ci vogliamo augurare anche che le panchine attualmente presenti vengano ancorate diversamente da come lo sono adesso considerato che quattro piccoli bulloni a sostegno delle panchine fissate su delle betonelle autobloccanti a secco su sabbia, come quelle già montate, avrebbero veramente poca vita.

 Non vorrei però toccare la suscettibilità dell’Assessore Moroni, considerato il precedente sulla Scuola Montegrappa, in merito a collaudi e sicurezza e non vorrei, quindi, cadere in errore sopravvalutando l’evidenza ambigua di quell’area che è quasi completamente aperta al pubblico, che presenta solo una piccola superficie transennata, con tanto di cartello di cantiere, che però definisce l’intera area ancora cantiere.

Del resto, che tutta l’area sia ancora da considerarsi un cantiere è evidente anche dal fatto che i lavori non sono del tutto terminati e che stanno proseguendo, comunque senza le dovute misure di sicurezza previste per un cantiere.

Non vorrei però che per Largo delle Rose la presenza delle transenne in quella piccola frazione dell’area, sia finalizzata ad evitare, come per il nastro della Scuola Montegrappa, che diventi, nelle ore notturne, area di bivacco da parte di persone che potrebbero lasciare rifiuti ed escrementi.

All’ Assessore, a questo punto, mi viene spontaneo porre le seguenti domande:

•             L’area in questione è ancora un cantiere considerata la presenza sia delle transenne che della cartellonistica di sicurezza?

•             Se sì, come mai quasi tutta l’area è aperta all’utilizzo da parte dei cittadini e la restante parte è transennata?

•             E’ stato effettuato l’eventuale collaudo e/o buona esecuzione dei lavori e relativa consegna dell’area da parte delle impresa che ha effettuato ed eseguito i lavori?

•             Come mai inoltre, non vengono riportati, sul cartello di cantiere, gli oneri sicurezza che, nel caso di appalti pubblici devono esservi elencati e sono assenti anche la scomposizione dell’importo dei lavori tra opere a base d’asta e gli oneri per la sicurezza?

In considerazione, infine, che l’area e stata arricchita con varie essenze arboree, mi domando:

•             L’impianto idrico di irrigazione delle aree verdi di Largo delle Rose, che attualmente sembrerebbe essere ancora in “modalità” di cantiere, è funzionante? Oppure rientra anch’esso nel ritardo dovuto all’integrazione di ulteriori fondi che speriamo siano stati previsti nel recente bilancio 2024 da poco approvato che ricordiamo è stato anche sollecitato dal Prefetto poiché questa Amministrazione era, purtroppo anche qui, come i lavori di Largo delle Rose, in ritardo sulla sua naturale scadenza.

Speriamo di sì, speriamo che l’impianto di irrigazione funzioni, altrimenti se non si invia periodicamente l’autobotte ad innaffiare ci troveremo un’altra area verde, sì realizzata, ma abbandonata a se stessa e destinata pertanto a morire”.

Così, in una nota, l’attivista 5Stelle, Andrea Ragusa.

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