IBI DI APRILIA, TRIPODI (FI): “SITUAZIONE INACCETTABILE, GESTIONE AZIENDALE DA VERIFICARE”

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Lavoro. Tripodi (Forza Italia): “IBI di Aprilia. Situazione inaccettabile, servono verifiche immediate sulla gestione”

I lavoratori della IBI (Istituto Biochimico Italiano) di Aprilia denunciano una situazione che definiscono gravissima e potenzialmente irregolare. A raccogliere e rilanciare l’allarme è il consigliere regionale Orlando Angelo Tripodi, che chiede chiarezza e interventi immediati a tutela dei dipendenti.
Secondo quanto riferito dai lavoratori, l’azienda prima ancora di ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) — aveva già proceduto ad assumere personale con contratti a tempo determinato e in staff leasing.

Una volta avviata la CIGS, invece di reintegrare il personale interno, l’azienda avrebbe scelto di mantenere attivi quei contratti esterni, collocando in sospensione 29 lavoratori altamente specializzati, molti con oltre vent’anni di esperienza.

È importante precisare che, dei 29 lavoratori inizialmente posti in CIGS, 15 hanno accettato una conciliazione, mentre gli altri risultano tuttora sospesi, con il rischio concreto di vedere compromesso il proprio futuro occupazionale. Sebbene i contratti esterni riguardino formalmente mansioni diverse, i lavoratori sottolineano come la maggior parte delle attività svolte dal personale assunto a termine siano perfettamente alla portata dei lavoratori storici oggi in CIGS, che in molti casi le hanno già svolte in passato. Una dinamica che, se confermata, risulta quanto meno discutibile: da un lato si fa ricorso ad ammortizzatori sociali pubblici, dall’altro si mantengono contratti precari e potenzialmente meno onerosi, penalizzando personale esperto e radicato.

A destare ulteriore preoccupazione è l’assenza di controlli: secondo i lavoratori, nessuno degli enti preposti avrebbe finora effettuato verifiche puntuali sulla gestione della CIGS né sul ricorso a personale esterno.

Tripodi sottolinea inoltre come l’IBI, pur avendo avviato una procedura così impattante per numerose famiglie, non avrebbe richiesto l’accesso ai Programmi GOL della Regione Lazio, strumenti fondamentali per la riqualificazione e il reinserimento occupazionale. “L’azienda sembra aver preferito mantenere contratti precari invece di reintegrare personale storico e qualificato — dichiara Tripodi —. Una scelta incomprensibile che richiede verifiche immediate. Gli ammortizzatori sociali non possono essere utilizzati per risparmiare sulla pelle dei lavoratori più esperti”.

I lavoratori chiedono alla Regione e agli organismi ispettivi di attivarsi senza ulteriori ritardi, affinché venga fatta piena luce sulla vicenda e siano garantiti diritti, dignità e futuro occupazionale alle persone coinvolte.

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