Cisterna, Formia e Sezze: tre ballottaggi per decidere il sindaco in tre realtà piuttosto diverse tra di loro. Nel paese lepino la lezione alla classe dirigente del Partito Democratico
A Cisterna andrà al ballottaggio Valentino Mantini (37,07%), ex dirigente della Regione Lazio, sostenuto da una coalizione il cui primo partito è risultato essere la sua sua lista: “Conosco Cisterna” ha ottenuto il 9,83%. A seguire Partito Democratico (6,7%), Sempre Cisterna (6,07%), Movimento Cinque Stelle (5,42%) e Lista Innamorato Melchionna (5,05%). I pentastellati hanno perso parecchi consensi, avendo ottenuto nel 2018 oltre duemila voti con l’allora candidato sindaco Marco Capuzzo.
A sfidare Mantini sarà Antonello Merolla (35,87%) la cui coalizione ha ottenuto più voti del candidato sindaco: Fratelli d’Italia è il primo partito in assoluto nella città dei butteri con oltre il 14%.
Terzo Pierluigi Di Cori (21,76%). La Lega che lo sosteneva è arrivata al 10% collocandosi come seconda forza politica in città. Ma è evidente che il risultato è deludente e anche in questo caso potrebbe pesare sul proseguo della guida Durigon in provincia di Latina.
La sfida al ballottaggio si presenta agguerrita, anche perché non è così scontato un apparentamento tra le forze di centrodestra e, soprattuto, nella città ci sono dinamiche e alleanze che vanno al di là del voto e che vengono influenzate da personaggi che assommano consensi e orientamenti.
A Formia, il risultato era pressoché scontato: se la vedranno nella sfida finale del 17 e 18 ottobre i due candidati di centrodestra. Ci sarà Gianluca Taddeo (36,62%), uomo appoggiato da Fazzone e Fratelli d’Italia, da sempre mister preferenze di cui si ricordano pochi interventi nel consiglio comunale (a dire il vero, come sostengono i suoi detrattori, la sua linea è stata sempre votata all’afonia). E ci sarà il medico Amato La Mura (27,45%) che, inizialmente appoggiato da Durigon in persona, è riuscito a tenere e ad arrivare al ballottaggio.
A tenere anche il Partito Democratico con il più giovane dei candidati Sindaco: Luca Magliozzi ha raggiunto oltre il 16%. A seguire il sindaco uscente Paola Villa che ha ottenuto poco più del 10% (male il Movimento Cinque Stelle sotto il 3%), un risultato che le consentirà di tornare sui banchi dell’opposizione.
Tuttavia, il risultato più degno di nota è quello verificatosi a Sezze dove è andato in scena il peccato di hybris in capo al Partito Democratico il quale si è ostinato, senza tenere conto della percezione politica e sociale della loro città, a scegliere di nuovo Sergio Di Raimo (32,27%). Il primo cittadino uscente, la cui amministrazione è stata commissariata nella scorsa primavera dopo lo scandalo del cimitero, non è indagato né ha responsabilità diretta nelle pesanti vicende giudiziarie che hanno travolto la città e il Partito Democratico (vedi inchiesta su concorsopoli Asl e l’arresto del segretario provinciale Claudio Moscardelli). Tuttavia, ciò che la città si aspettava era un accenno di rinnovamento che non c’è stato, anche perché, al di là del cimitero e della vicenda della cultura omertosa con un uomo aggredito in pubblica piazza e quasi in fin di vita, l’amministrazione Di Raimo non aveva convinto sotto tutti i punti di vista, tra scelte e organizzazione discutibili.
Il PD ha avuto l’arroganza di non voler fare i conti con i cambiamenti in atto e ha perso, persino superato da una delle liste nella coalizione: Sezze Futura è arrivata al 14%, il PD si è fermato al 10%.
Il vincitore è senza dubbio il collega di Di Raimo, il commercialista Lidano Ludici (oltre il 39%): un successo personale perché, a differenza di Di Raimo che è andato sotto, ha preso più voti delle sue liste. Identità Setina, una delle tre liste che lo sostiene, è il primo partito nella città lepina con il 17%.
Buon risultato anche per Serafino Di Palma (20,35%) che potrebbe essere ago della bilancia al ballottaggio Lucidi-Di Raimo, anche se la percezione (quella ignorata dai Dem) è che i cittadini setini voteranno in maggioranza Lucidi a prescindere da ogni indicazione di voto.
Più staccata e ultima tra i contendenti Rita Palombi (poco più del 7%) che non ha bissato la sorpresa delle scorse amministrative: Sezze Bene Comune si è fermata al 6,33%. Il suo posto è stato preso da Lucidi che ha saputo colpire l’elettorato e presentarsi come il rinnovamento.