“I SOLDI LI VOLEVA TUTTI”, LA TANGENTE DI TIERO. “FRATONE” RUPPE LA WEBCAM DEGLI INVESTIGATORI: UNA TALPA LO AVEVA AVVERTITO

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Enrico Tiero
Enrico Tiero

Latina, i Carabinieri e la Guardia di Finanza eseguono l’ordinanza che sottopone agli arresti domiciliari il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Enrico Tiero

Voleva seimila euro, li voleva tutti“. È questo uno dei passaggi più significativi dell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, che sottopone agli arresti domiciliari il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Enrico Tiero.

Il magistrato, come ormai noto, si riferisce alla tangente che l’esponente politico di lungo corso, con un passato, tra gli altri partiti, nella DC e in Forza Italia, si sarebbe fatto dare dal manager di Innova spa, Lorenzo Morabito (indagato), tramite un ristoratore del lungomare di Latina, nel cui locale si sarebbe consumata la cena aziendale considerata dai pubblici ministeri pontini una montatura per coprire la mazzetta. Una triangolazione che avrebbe portato nelle tasche di Tiero la somma di 6mila euro, un punto nodale dell’inchiesta che preoccupava anche la difesa del politico. “La Guardia di Finanza – spiega l’ordinanza – ha esattamente accertato come la fattura” della cena aziendale “sia stata emessa per operazione inesistente”. Soldi che sarebbero stata la contropartita per l’interessamento di Tiero a una gara dell’Asl di Rieti.

Tiero, come evidenzia l’ordinanza, si interfaccia con il ristoratore per avere i seimila euro che non arrivano subito tramite bonifico. Quando quest’ultimo lo avverte che il bonifico è arrivato, Tiero gli scrive: “Frate, tra un po’ passo”. I soldi vengono dati in più tranche e in altra conversazione il ristoratore dice a Tiero: “Vieni dove stavo l’altra sera, ti fermi là e ti do“. Il tutto mentre gli investigatori monitorano tramite Gps il posizionamento di Tiero, ravvisato nei pressi del lungomare di Latina, proprio dove si trova il locale del ristoratore.

L’indagine per corruzione su Tiero, scaturisce da un’attività d’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nucleo Pef della Guardia di Finanza pontini, coordinata dai sostituti procuratori Martina Taglione e Antonio Sgarrella. Le investigazioni hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine a condotte corruttive in capo ad Enrico Tiero ascoltato per tre ore, nell’ambito dell’interrogatorio preventivo, giovedì scorso 16 ottobre, dal Gip Cario che, in circa 24 ore, ha disposto il suo arresto ai domiciliari vietandogli di comunicare con chiunque tramite mezzo telefonico e telematico. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, nonché Presidente della Commissione Attività Produttive in Regione, è difeso dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Angelo Fiore.

A reggere, nell’ordinanza del Gip di Latina, sono quattro imputazioni su cinque. Viene meno, almeno per quanto riguarda le esigenze cautelari, la corruzione contestata a Tiero e all’imprenditore indagato dei Conad pontini, Maurizio Marasca (indagato). “Fratone”, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tramite attività di intercettazione e anche l’uso di un trojan nel telefono di Tier, ha fatto assumere conoscenti in un supermercato Conad di Latina.

Secondo l’ordinanza, l’attività politica di Tiero è “piegata agli interessi privati in violazione dei principi di imparzialità che regolano l’attività amministrativa pubblica“. È il caso dell’Icot che il politico favorisce dopo che la figlia era stata assunto a tempo indeterminato a luglio 2023. In cambio, Tiero si attiva per l’ampliamento degli accrediti sul fronte dei malati oncologici. Un interesse più che particolare, in quanto l’Icot, effettuando più esami, riceve più rimborsi dalla Regione Lazio con cui è in convenzione. Soldi pubblici. Nella vicenda dell’ospedale del gruppo Giomi, la vicenda odiosa è quella dell’assunzione della figlia di Tiero, in cambio dell’interessamento del politico presso la Regione e l’Asl di Latina in ordine a posti letto e risorse finanziare.

Emerge, inoltre, come la figlia non abbia avuto un comportamento integerrimo sul lavoro, facendosi richiamare per assenze e ritardi. Un’assunzione pilotata a tempo indeterminato che non finisce qui in quanto “Fratone” – sottolinea il Gip nell’ordinanza – si sarebbe interessato anche all’assunzione del fidanzato della figlia la quale aveva detto al padre: “Vole scappa’ via”, ricevendo una consolatoria pacca sulla spalla: “”Ci vado a vede’ – spiega Tiero alla figlia – se lo riesco a fa’ parla’ con qualcuno qua”. In pratica, Tiero vuole far parlare il fidanzato della figlia con qualcuno dell’Icot in ottica assunzione. Uno scambio perpetuo tra l’Icot e Tiero tanto che il 27 giugno 2023, dopo aver avuto il giorno prima una conversazione telefonica in cui il politico garantisce di attivarsi presso la direzione salute della Regione Lazio, arriva il posto fisso per l’erede donna di “Fratone”.

L’arresto scatta perché, oltre ai gravi indizi di colpevolezza, c’è il timore che possano essere reiterati i reati: “un pericolo concreto e attuale“, in quanto si è manifestata “pervicacia” con la quale Tiero ha realizzato la sua “attività delittuosa”, senza contare “la fitta rete di rapporti”.

Le indagini della Procura – stabilisce l’ordinanza – provano la spregiudicatezza con cui Tiero, nell’esercizio del suo mandato regionale, “tende a promettere, in alcuni casi, a favorire il buon esito delle richieste avanzate da vari impreditori della provincia in cambio di assunzioni, ma anche somme di denaro“. In questo modo, ottiene “il tesseramento e l’indicazione di candidati” così da raggiungere il “consenso che è stato esercitato in ambito congressuale del partito di Fratelli d’Italia, accrescendo il suo peso politico”. Tentava la scalata del partito, Enrico Tiero, motivo per cui non era e non è amatissimo neanche da alcuni suoi colleghi in vista, sia a Latina che a Roma.

In sostanza, Tiero avrebbe barattato la sua funzione pubblica per ottenere assunzioni di suoi raccomandati. In cambio, il pontino lavorava per autorizzazioni nell’ambito di rifiuti, sanità e attività commerciali.

Ma ricorre anche il pericolo di inquinamento probatorio e per provarlo il giudice per le indagini preliminari fa riferimento a quanto accaduto il 30 gennaio 2024, nel pieno dell’attività investigativa di Carabinieri e Finanza. Siamo all’interno dello studio privato di Enrico Tiero, a Latina, in Via Sezze. Qui,”Fratone” ha il suo “pied-à-terre” pontino nel capoluogo dove è solito ricevere politici, imprenditori ed elettori. Ad un certo punto, arriva a Tiero un messaggio Whatsapp che lo avverte: il politici inizia a cercare qualcosa nella stanza del suo ufficio. Un ricerca quasi disperata tanto che prima ribalta un telefono fisso sulla scrivania, poi controlla il quadro elettrico. La faccia di Tiero è visibile perché è ripreso dalla telecamera piazzata dagli investigatori nel suo studio.

Dopodiché, una volta scoperta la telecamera, il politico inizia a strappare fogli e “post-it”, ossia distrugge alcuni documenti. Chi ha avvertito Tiero riguardo alla telecamera installata dagli investigatori nel suo studio? Senza dubbio, una talpa che ha inquinato l’indagine. È altrettanto certo che Tiero distrugge quei fogli perché li considera pericolosi: sono compromettenti? Come noto, è proprio in uno di quei post-it (passerà anche dalle mani del direttore generale del Comune di Latina, Agostino Marcheselli, non indagato) che c’era scritto il nome della moglie del consigliere comunale di Pontinia, Matteo Lovato, per un concorso in provincia dove la donna è stata assunta proprio grazie alla medesima selezione.

LE ACCUSE – Per l’ipotesi accusatoria, Tiero, avvalendosi delle proprie funzioni, avrebbe agevolato le attività e gli interessi di alcuni imprenditori operanti in vari settori (commercio alimentari, sanitario, raccolta rifiuti) nell’ambito della gestione di pratiche e iter amministrativi e procedurali, a fronte di utilità, quali assunzioni lavorative e, in un caso, una somma di denaro e la sottoscrizione di schede di tesseramento a un partito politico.

Sono in tutto sette gli indagati nell’inchiesta eseguita dal Nucleo Pef della Guarda di Finanza e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina. Una inchiesta imponente quella dei pubblici ministeri Taglione e Sgarrella, composta da centinaia e centinaia di intercettazioni e una informativa degli investigatori. Tra gli indagati, infatti, c’è anche il direttore amministrativo dell’Icot del Gruppo Giomi, Roberto Ciceroni (indagato). Si tratta della struttura ospedaliera di Latina in cui lavora la figlia di Enrico Tiero.

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Secondo gli inquirenti, per fatti avvenuti nel 2023, Tiero avrebbe favorito, per l’appunto, una struttura sanitaria privata, l’Icot di Latina del gruppo Giomi, in cui lavora la figlia. All’Icot, questa agevolazione avrebbe garantito ulteriori posti letto in convenzione. Un altro degli indagati è Maurizio Marasca, imprenditore e gestore del Conad a Latina dove vi sarebbe stata l’assunzione di una ragazza indicata da Tiero. Ad essere indagati, inoltre, ci sono gli imprenditori Leonardo Valle e Francesco Traversa del Gruppo Cosmari che si occupa di trattamento dei rifiuti, oltreché a Leonardo Morabito. Infine, ad essere indagato, anche l’assessore ai Rifiuti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera. Per quanto riguarda l’imprenditore Marasca, il Gip ha escluso il capo d’imputazione riguardante lui e Tiero, rigettando la misura cautelare solo per questa accusa.

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Le indagini di Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina e Guardia di Finanza hanno fatto sì che a Tiero siano contestati dalla Procura pontina cinque capi d’imputazione, tanto da chiedere per lui la misura cautelare personale. L’inchiesta peraltro è partita da un approfondimento per un presunto caporalato che si sarebbe consumato nella catena Conad di Marasca. Intercettando l’imprenditore, sono venute fuori le conversazioni con il politico.

Tiero, secondo gli inquirenti, avrebbe asservito la sua funzione di consigliere regionale per ottenere utilità a suo vantaggio come, ad esempio, l’assunzione a tempo indeterminato della figlia all’Icot. In cambio, non solo posti letti in più presso due reparti, ma anche budget finanziari per gli esami diagnostici di pazienti oncologici.

Per quanto riguarda il gruppo Cosmari, che opera nel campo dei rifiuti, Tiero avrebbe agevolato un incontro tra Traversa e l’assessore regionale Ghera “Ho attrezzato in questa maniera – “Fratone” a Traversa – alle ore 16″.

Secondo le indagini, una delle società del gruppo – la Refecta – avrebbe ottenuto in affidamento, durante un periodo di emergenza dovuto alla chiusura dell’impianto Rida di Aprilia, il servizio di trattamento rifiuti. Il consigliere regionale avrebbe avuto in cambio l’assunzione di un suo segnalato e 40 tessere sottoscritte in Fratelli d’Italia. È lo stesso tiero a spiegare a Traversa che, sebbene Rida Ambiente sarebbe tornata a pieno regime con il trattamento rifiuti, “A noi conviene farlo perché la convenzione, il contratto poi lo fanno un prospettiva e quindi a te conviene, tu vai avanti quello che devi fare”. Infatti, il 5 dicembre 2023, la Regione Lazio autorizzava un incremento di 2500 tonnellate di rifiuti annue del rifiuti “34”, ossia quello che interessava la Refecta di Francesco Traversa che aveva avanzato una richiesta di variante non sostanziale.

Altra accusa è quello per gli aiuti per far aprire una clinica dentistica (velocizzando la pratica in Regione), riconducibile all’imprenditore Leonardo Valle (indagato), con l’assunzione di una ragazza da lui segnalata. Alla fine la figlia del ristoratore (quello della tangente), per cui Tiero caldeggiava a Valle l’assunzione, non viene presa nella clinica dentistica gestita da “Excellence srl”, bensì è la stessa figlia di Valle ad aver trovato il cosiddetto posto di lavoro.

Infine, gli aiuti alla società Innova spa di Morabito, che opera anche nella ristorazione in campo sanitario, avendo in cambio l’assunzione di due giovani e la mazzetta da 6mila euro tramite il ristoratore.

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Lo scorso giovedì 16 ottobre, Enrico Tiero, assistito dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Angelo Fiore, ha svolto l’interrogatorio preventivo (così come impone la riforma Nordio) dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario. Il politico, così come dichiarato dai suoi legali, ha risposto alle domande e offerto la sua versione dei fatti. Tiero si era detto tranquillo al termine dell’interrogatorio. A poco più di 24 ore di distanza, il Gip ha emesso, però, l’ordinanza di arresti domiciliari.

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