Dopo l’incendio che ha colpito l’area di smaltimento dei rifiuti di Malagrotta, parte die rifiuti indifferenziati saranno conferiti a Castelforte
È stato ridotto da 6 a 3 chilometri il raggio di azione in cui sono previste restrizioni nella zona. Restano vietati, nel raggio di 3 chilometri, la coltivazione e il consumo di prodotti agroalimentari, il pascolo e il razzolamento di animali. Sono consentite invece le attività sportive all’aria aperta ed è rimossa la raccomandazione a tenere chiuse le finestre
Nell’impianto di Malagrotta andato a fuoco, al momento inagibile, venivano trattate 650 tonnellate di rifiuti romani al giorno, per un totale di 200 mila l’anno. L’azienda comunale Ama, che gestisce il ciclo dei rifiuti, sta lavorando per individuare sbocchi alternativi e il sindaco Gualtieri ha chiesto supporto sia al Governo sia alla Regione Lazio. L’assessore ai regionale ai Rifiuti, Fabrizio Ghera, ha fatto sapere che il 25 dicembre è stata chiesta una disponibilità all’impianto di Castelforte, in provincia di Latina, il quale accoglierà 1.300 tonnellate alla settimana di scarti secchi e indifferenziati.
L’impianto gestito dalla società Csa ha recentemente perso una battaglia al Tar che ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Cassino e alla Corte dei Conti “per gli eventuali seguiti di competenza”. Nel mirino, infatti, potrebbero esserci le autorizzazioni fornite dalla Regione Lazio alla Csa di Castelforte che non avrebbe, a monte, potuto ricevere i rifiuti.
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