“I LUOGHI DEL CUORE” DEL FAI. SEZZE IN GARA CON IL MONASTERO DELLE CLARISSE, MA TANTE LE POSIZIONI DA SCALARE

Monastero delle Clarisse. Foto di Leone Caetani.

I Luoghi del Cuore è una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) in collaborazione con il gruppo bancario Intesa San Paolo. Il progetto, nato nel 2003 mira a coinvolgere concretamente tutta la popolazione, italiana e non, invitandola a segnalare luoghi italiani che sente particolarmente cari e importanti e che vorrebbe conservati intatti e valorizzati per le generazioni future.

Il progetto alterna una prima fase, quella del Censimento negli anni pari, con una seconda, quella del Bando negli anni dispari. Durante il Censimento si possono segnalare e votare i propri Luoghi del Cuore. I primi 3 luoghi in classifica e i vincitori della classifica speciale dedicata a un tema diverso in ogni censimento, riceveranno un contributo economico a fronte di un progetto concreto da concordare con il FAI.

Foto di Leone Caetani

Dopo ogni censimento viene aperto un bando, sul quale possono candidare un progetto tutti i luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti al censimento. Si può richiedere un contributo economico, o la collaborazione tecnica del FAI in specifici ambiti.

Nelle edizioni precedenti, sono stati raccolti oltre 7 milioni di voti, segnalati più di 37.000 luoghi e sostenuti 119 progetti a favore di luoghi d’arte e di natura in 19 regioni.

Sezze è stata inserita negli elenchi dei Luoghi del Cuore partecipando così al concorso del Fai con il Monastero di Santa Chiara. Il Comune, come si vede nella pagina Facebook Sezze l’amministrazione comunica, punta al raggiungimento di 2mila voti per intercettare contributi da destinare alla ristrutturazione di parte dell’edificio. Al momento risulta in testa alla classifica l’area urbana di Bergamo, al secondo posto il bacino del Rio Grande di Amelia in Provincia di Terni e al terzo l’Eremo di Sant’Onorio a Sulmona (L’Aquila). Il Monastero delle Clarisse si trova ancora oltre la 500esima posizione e sono tante le posizioni che dovrà ancora scalare durante il corso di quest’anno (vedi link per votare).

Foto di Leone Caetani

Il Monastero si trova da quasi cinque secoli tra Via Cavour e Via Corradini in pieno centro storico. Come si apprende tuttavia dal sito web della Provincia, in origine le monache di clausura, la cui presenza a Sezze è testimoniata già da una bolla di Papa Clemente V nel XIV secolo, avevano tuttavia sede presso il Castello di Trevi. Nello specifico attraverso la bolla del 27 aprile 1313 il Pontefice da Avignone, dove si era trasferito, concedeva indulgenze e privilegi vari.

Durante il secolo XV il Castello di Trevi venne raso al suolo dai setini e le Clarisse dovettero abbandonare la chiesa di San Francesco dove, per oltre un secolo, avevano pregato. Le Clarisse dimorano all’interno delle mura di cinta di Sezze dopo la peste del 1527. L’attuale Monastero, già preesistente come fabbricato, è stato fondato da due Clarisse venute dal Monastero di “San Silvestro in Capite” (Roma) intorno al 1556. Il fabbricato consta di un complesso di case a tre piani, con circa 100 vani e tre cortili interni. La chiesa è di forma circolare e conserva alcune tele, opera del setino Giuseppe Turchi.

Nella chiesa del Monastero, frequentata anche dalla Venerabile Caterina Savelli, San Carlo da Sezze venne rapito in estasi mentre vi si intratteneva in preghiera. Tra i Papi che hanno visitato il Monastero: SistoV, che aveva dimorato, come semplice religioso, nel locale convento di S. Bartolomeo, e Benedetto XIII. Con la soppressione del 1870 le monache dovettero abbandonare il Monastero, dove fu loro possibile tornare solo dopo alcuni anni per vivere la vita regolare. Per secoli hanno avuto l’incarico di preparare le bambine del luogo alla prima comunione, ammettendole addirittura dentro il Monastero. Questa consuetudine ha avuto termine nel 1951, per decisione dell’allora Vescovo della città, Mons. Emilio Pizzoni.

Negli anni ’90 le suore hanno venduto la struttura all’Amministrazione provinciale e, come emerge da un articolo dello scorso 24 ottobre pubblicato su “La Notizia Condivisa” (Ex Monastero delle Clarisse, di nuovo abbandonato che quasi quasi ci riesce il monaco), il Monastero vive da decenni una situazione di grave abbandono.

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