La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Sperlonga. Ecco la decisione della magistratura contabile sull’ente comunale
La Corte dei Conti del Lazio, tramite decisione deliberata lo scorso 21 settembre, ha assunto quella che nel gergo tecnico-giuridico si chiama “decisione”. Per i giudici contabili, a chiusura della relazione firmata dal giudice Marilena Colucci, l’ente dovrà adempiere a diverse richieste.
Innanzitutto, l’ente dovrà proseguire con le misure di risanamento intraprese – essendo sotto osservazione da tempo – con particolare riferimento al miglioramento dell’efficienza delle attività di riscossione delle entrate e del consolidamento della liquidità nelle casse comunali.
La magistratura contabile richiede che la situazione finanziaria del Comune continui a essere attentamente monitorata dagli organi tecnici e politici dell’ente. Inoltre, si riserva ogni più approfondita verifica delle risultanze contabili relative agli esercizi finanziari 2021 e 2022, ferme restando le valutazioni di competenza (procedurali e di merito), sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale adottato con la delibera n. 30 del 29 giugno 2022, con riguardo anche alla durata del piano.
Infine, la Corte dei Conti laziali richiede all’organo di revisione di monitorare l’evoluzione della situazione finanziaria dell’ente in vista, in particolare, dell’approvazione e implementazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
Una serie di focus aperti sulla salute dei conti del Comune di Sperlonga che non lasciano dormire sonni tranquilli dal momento che la stessa Corte dei Conti a partita a scandagliare quelle che chiama “criticità contabili, suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari dell’ente”.
Tante e diverse le suddette criticità a Sperlonga a leggere l’elenco della Corte dei Conti: determinazione della cassa vincolata; residui attivi cospicui e vetusti e verifica del loro stralcio dal conto del bilancio; incapacità di riscossione delle entrate; carenza costante di liquidità, con fondo cassa al 31 dicembre pari a 0; reiterato e cospicuo ricorso all’anticipazione di tesoreria con ingenti somme non restituite al 31 dicembre; incongruità del fondo rischi contenzioso e mancato riconoscimento di debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva; sforamento di parametri di deficitarietà, per cui l’ente, in ragione dello sforamento, nel 2020, di 4 parametri su 8, è in condizioni di deficitarietà strutturale.
Un quadro da brividi amministrativi tanto che la Corte dei Conti ha accertato il tempestivo riscontro da parte del Comune alle richieste formulate, ordinando, nel contempo, la trasmissione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e dei documenti di bilancio 2021 e 2022.
Il 4 luglio 2022, l’ente ha trasmesso il piano, nel quale sono riportati i dati di rendiconto 2021, dopo aver approvato anche approvato il bilancio di previsione 2022-2024. I dati del rendiconto 2021 e del bilancio
di previsione 2022-2024 – specifica la Corte dei Conti – sono stati acquisiti tramite Bdap, in quanto non formalmente trasmessi dal Comune. Sempre il 4 luglio 2022, l’ente ha trasmesso la delibera n. 23 del 14 giugno 2022, con cui è stato riconosciuto il debito fuori bilancio afferente alla vertenza Cara (Consorzio acquedotti riuniti degli Aurunci), per l’importo di 1.570.353,48 euro, già oggetto di rilievi da parte della Corte dei Conti.
Ad ogni modo, nonostante il piano di riequilibrio, l’analisi della magistratura contabile non appare lusinghiera per l’ente. Dai dati di rendiconto 2021 formalmente approvati, emerge un disavanzo di
amministrazione pari a – 5.840.424,37 euro. Rispetto a quello del 2020 – continua la Corte dei Conti -, quest’ultimo è peggiorato perché era pari a -2.734.737,55 euro.
Dall’esame del prospetto del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2021, inoltre, il fondo cassa al 31 dicembre risulta sempre pari a 0 e il fondo rischi contenzioso, sino al 2020 palesemente incongruo (quantificato, al 31 dicembre 2020, in 379.733,85 euro), risulta aumentato e pari a 2.922.076,28 euro.
La Corte dei Conti rileva, inoltre, una riduzione dei residui attivi al 31 dicembre 2021 rispetto all’annualità precedente: il loro ammontare passa da 21.702.060,18 euro (2020) a 12.601.345,27 euro (2021).
Per il 2022 (in continuità con il precedente triennio 2019-2021), l’ente risulta in una situazione di deficitarietà strutturale, risultando sforati 4 (su 8) degli indicatori previsti dalla legge.
C’è inoltre un dato significativo e positivo per l’ente, che la Corte dei Conti sottolinea, ma che tuttavia, a leggerlo col senno di poi, testimonia una mancanza di trasparenza del passato. La Corte, infatti, valuta positivamente l’operazione di messa in trasparenza dei dati contabili e di situazioni debitorie da parte del Comune. Tuttavia, l’operazione che i giudici definiscono “verità” ha determinato un netto peggioramento del disavanzo di amministrazione, che risulta, al 31 dicembre 2021, pari a quasi 6 milioni di euro, tanto da aver indotto a ricorrere al piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Insomma, è stata necessaria un’operazione verità per far sì che l’ente guardasse in faccia i conti.
La ricetta è sempre la stessa per Sperlonga: “migliorare l’efficienza delle attività di riscossione delle entrate”, anche “per superare la grave carenza cronica di liquidità”; proseguire nelle misure di risanamento che appaiono ancor più necessitate alla luce del ricorso allo strumento del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, del quale la Corte ha stigmatizzato l’utilizzo abusivo.