I consiglieri di minoranza Germana Silvi, Aristide Proietti e Evaristo Silvi informano la cittadinanza che “Il Sindaco De Lillis ha inserito nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale fissato per il 28 ottobre comunicazioni sul progetto Housing First.
“Scelta alquanto singolare, considerato che a distanza di circa quattro mesi dalla prima richiesta di accesso agli atti avanzata dalla Minoranza, all’inizio del mese di luglio, non ha mai risposto, ed ora vorrebbe venire in Consiglio a raccontare le sue verità senza che siano suffragate da documentazione”.
Il progetto PNRR, con un finanziamento di 710mila euro gestito dal Distretto Socio-Sanitario LT1 con Aprilia Comune capofila, ha prodotto la ristrutturazione dei locali di proprietà del Comune di Cori per la realizzazione di una casa di accoglienza per il recupero di persone senza dimora con problemi di salute mentale e in condizione di disagio socio-abitativo nei locali sottostanti la scuola materna di Via del Soccorso.
Progetto fantasma, basti pensare che in risposta ad un’interrogazione consiliare della minoranza del 2023, il Sindaco De Lillis affermò che la struttura di Cori era stata esclusa dal progetto, anche se non ne chiarì le ragioni.
Invece, a quanto pare, non fu così, pertanto, sottolineano i Consiglieri di Minoranza, appare difficile, oggi, credere alle parole del Sindaco.
Infatti, De Lillis, proprio per placare gli animi arrabbiati dei residenti delle zone limitrofe alla casa di accoglienza, ha fatto indire da un cittadino su Facebook un incontro con gli stessi residenti, senza premurarsi di convocare i membri del Consiglio Comunale. All’incontro tenutosi il 17 settembre scorso si è presentato De Lillis con la Presidente del Consiglio Comunale e Delegata ai Servizi Sociali del Comune di Cori Annamaria Tebaldi, con la Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Cori Annalisa Tognin, con la Responsabile dell’Area Welfare del Comune di Cori Elena Merluzzi e con la Responsabile dell’Ufficio di Piano del Distretto LT1 Stefania Zanda e, in quella sede, ha rassicurato i residenti sulla sicurezza dell’attività, promettendo una serie di misure di controllo, tra le quali, telecamere, vigilantes, e via dicendo, ma il Sindaco sapeva bene di non poter dar seguito alle promesse fatte. Nello stesso incontro è stato comunicato che i primi ospiti sarebbero stati accolti entro una decina di giorni.
Ed invece, ad oltre un mese da quell’incontro, sempre a mezzo social, sulla pagina del Comune di Cori (osserviamo orami che Facebook ha sostituito l’attività della Giunta e del Consiglio Comunale) è apparsa la comunicazione: “In merito al Progetto Housing First, si comunica che, in virtù delle varie richieste dei residenti di Via Cesare de Rossi, abbiamo momentaneamente sospeso l’inizio delle attività del centro”.
Sul punto sorgono molteplici interrogativi: come mai non esiste un atto amministrativo motivato relativo alla comunicata sospensione? bisogna dire che il progetto è in mano al Comune di Aprilia. Ma sembrerebbe che non vi siano atti riguardanti tale decisione né sull’Albo Pretorio del Comune di Cori né su quello del Comune di Aprilia.
Sul progetto sono stati sollevati molti dubbi sulla regolarità urbanistica dell’intervento, suffragati anche dalla risposta dell’Ing. Cerbara, l’unica pervenuta a seguito dell’accesso agli atti della minoranza. Sembrerebbe che la nuova responsabile dell’Urbanistica del Comune di Cori, l’Ing. Junior Annalisa Tognin, nominata nuovo RUP al posto dell’ing. Cerbara, non abbia provveduto al cambiamento di destinazione urbanistica dell’immobile né al rilascio di una qualche forma di autorizzazione a costruire.
Inoltre, per queste tipologie di progetti, il PNRR prevede che quei locali del patrimonio comunale dovranno conservare la destinazione di casa di accoglienza per almeno 20 anni a fronte di una concessione in uso a qualche ente/istituzione. Decisione che sarebbe dovuta passare, necessariamente, in Consiglio Comunale. Ma anche questo non è stato fatto. Di chi sono le responsabilità?
Se l’amministrazione comunale avesse risposto alle nostre richieste – sottolineano i Consiglieri di Minoranza – non si sarebbe arrivati all’esposto promosso da un cittadino al NIPAAF e alla Procura della Repubblica.
Non sarà forse l’intervento della Magistratura la ragione della “momentanea sospensione dell’inizio delle attività del centro”?
Quali sarebbero le conseguenze su questo finanziamento PNRR di 710mila euro se tutte queste ipotesi fossero confermate? E di chi sarebbero le responsabilità?
Si prospetta l’ennesima situazione urbanistica grave, frutto dell’assenza di governo da parte di un assessorato silente che in tutti questi anni non ha mai fatto sentire la sua voce ne’ sugli abusivismi privati e pubblici, né sul progetto faraonico del Borgo Protetto, e su molto altro ma, si è limitato ad avvallare le decisioni del Sindaco De Lillis”.
“L’Housing First poteva essere un intervento meritevole a sostegno di persone fragili – rimarcano i Consiglieri di Minoranza -, un’occasione di integrazione, di recupero di un immobile inutilizzato, ma non di certo quello sotto la scuola materna.
Invece la gestione non partecipativa, la mancanza di confronto sia istituzionale sia pubblico, la mancanza di rispetto delle norme ha inasprito gli animi della cittadinanza facendo emergere gli aspetti meno nobili delle diffidenze e paure verso il diverso. E, oltre tutto, rischia di provocare una catastrofe finanziaria. Ma per valutare puntualmente tutto ciò, ci aspettiamo atti ufficiali, prima del Consiglio Comunale, aldilà delle parole del Sindaco De Lillis”.
