HOTEL GROTTA DI TIBERIO, IL SUOCERO DI CUSANI CHIEDE I DANNI AL COMUNE

Hotel grotta di tiberio
Hotel Grotta di Tiberio

Sperlonga, il suocero del sindaco, Armando Cusani, fa causa al Comune e chiede il risarcimento per l’hotel Grotta di Tiberio

La penultima ultima puntata della storia infinita dell’hotel Grotta Tiberio, la struttura completamente abusiva come certificato da Tar e Consiglio di Stato, era arrivata a marzo scorsa quando il terzo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Mario La Rosa, ha accolto l’appello presentato dalla società Chinappi Aldo Erasmo & C. s.a.s, assistita dall’avvocato Luigi Panella, disponendo il dissequestro.

Il Tribunale aveva dovuto però mantenere l’indisponibilità del bene, essendo stato acquisito sin dalla scorsa primavera 2024 al patrimonio del Comune di Sperlonga, rimandando tutto al giudice civile verso cui la Chinappi avrebbe dovuto rivolgersi.

E, infatti, non sono passate molti mesi che Chinappi Aldo Erasmo & C. s.a.s., il cui rappresentante legale è proprio Aldo Erasmo Chinappi, suocero del sindaco di Armando Cusani ed ex proprietario dell’hotel (di cui lo stesso Cusani è stato comproprietario), ha intentato causa al Comune di Sperlonga. Lo si evince dalla delibera del Comune di Sperlonga chiamato a difendersi nell’ambito della causa civile intentata dal suocero del primo cittadino, tramite la sua società.

L’atto di citazione è stato notificato in data 23 aprile 2025 per per l’udienza del 6 ottobre 2025, innanzi
al Tribunale civile di Latina, “al fine di ottenere la condanna del Comune di Sperlonga al risarcimento, in favore di essa società attrice, di tutti i danni patrimoniali subiti a causa di asseriti illeciti di cui all’atto introduttivo del giudizio, “quanto al valore del compendio immobiliare in sé, oltre al danno emergente per la perdita dell’azienda e dell’avviamento ed al lucro cessante consistente nella preclusione dell’esercizio dell’impresa alberghiera o della messa a reddito dell’immobile mediante contratto di locazione e di affitto di azienda, nella misura da quantificarsi in corso di causa, anche in via equitativa in correlazione al danno consistente nella perdita di chances, nonché tutti i danni non patrimoniali derivati dai medesimi illeciti, anch’essi quantificati in via equitativa ai sensi dell’art. 1226 c.c.”.

L’ente comunale sarà difeso nella causa civile dall’avvocato del foro di Roma, Romolo Reboa.

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