“HOME BANKING”, PRESCRITTI “QUASI” TUTTI I REATI: A GIUDIZIO IN QUATTRO

Operazione Home Banking, a rimanere in piede solo quattro posizione per reati di estorsione: si è conclusa l’udienza preliminare

Era fissata oggi, 11 aprile, una udienza preliminare che vedeva, davanti al Gup del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, ben 24 indagati, in attesa di sapere se dover affrontare il processo o meno. Il procedimento, per fatti anche di oltre dieci anni fa, nasce dall’inchiesta della Guardia di Finanza “Home Banking”, per la quale tre degli imputati, considerati la mente del meccanismo illegale, sono stati già processati. Si tratta di Raffaele Russo, Matteo Riggi e Marco Di Viccaro.

Era il luglio 2020, quando i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina – coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina – avevano disvelato l’esistenza di una collaudata organizzazione criminale, avente la propria “cabina di regia” nel capoluogo pontino, dedita alla sistematica frode fiscale nonché alla commissione di svariati delitti contro la persona (violenza e minaccia), il patrimonio (rapina, estorsione, riciclaggio, autoriciclaggio, ricettazione, trasferimento fraudolento dei valori, bancarotta fraudolenta) e reati di natura tributaria (emissioni di fatture per operazioni inesistenti, occultamento/distruzione di documenti contabili e indebite compensazioni tributarie).

Lo studio dei tre consulenti fiscali si occupava delle cartelle esattoriali notificate ai contribuenti che non riuscivano a pagare; poi, tramite stratagemmi e artifizi contabili, i tre riuscivano per mezzo dell’F24 a ottenere per i clienti una riduzione consistente dei debiti maturati con l’Erario attraverso crediti d’imposta fittizi (citati anche episodi in cui, con spregiudicatezza, venivano distrutti o comunque occultati documenti di clienti per impedire, al momento di eventuali controlli, di ricostruire il volume di affari e i redditi della ditta).

Oggi, 11 aprile, l’udienza preliminare ha stabilito che i reati di natura tributaria sono prescritti, potando la stragrande maggioranza degli indagati e lasciando in piedi solo quattro posizioni che avrebbero commesso i reati in concorso con gli stralciati e già processati Russo, Di Viccaro e Riggi.

In uno dei capi di imputazione, Salvatore Murano, una delle quatto posizioni che dovranno affrontare il processo, avrebbe minacciato, insieme a Raffaele Russo, un uomo. Solo in cambio di 40mila euro, gli avrebbero restituito la Porsche Carrera di cui i due si sarebbero impossessati.

L’attività investigativa, infatti, avrebbe permesso di accertare che, in taluni casi, alcuni imprenditori, non riuscendo ad onorare per tempo il debito contratto a titolo di compenso con la predetta organizzazione criminale, sarebbero stati costretti – con la prospettata minaccia di “riavviare” l’ordinaria procedura per il pagamento dei debiti erariali maturati – a trasferire al gruppo guidato da Russo la disponibilità di beni di lusso di valore di gran lunga superiore a quello pattuito

Le indagini – che sono state svolte sotto la direzione dell’allora Procuratore della Repubblica Dott. Giuseppe De Falco e del Sostituto Procuratore della Repubblica Marco Giancristofaro – si sono articolate in complesse analisi documentali, in un elevato numero di riscontri contabili presso soggetti terzi, nella disamina dei bilanci societari, nonché nell’effettuazione di mirate indagini bancarie e tecniche, disvelando l’intera associazione criminale, in relazione alla quale il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario – rilevata la solidità del quadro indiziario emergente dall’attività investigativa – aveva disposto la custodia cautelare nei confronti di 3 Russo, Riggi e Di Viccaro e l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, fino alla concorrenza dell’importo di oltre 6,5 milioni di euro.

Articolo precedente

VIABILITÀ LATINA-LATINA SCALO, COMUNE CHIUDE LA CAUSA CON I PRIVATI E VERSA OLTRE 800MILA EURO

Articolo successivo

OMICIDIO CAPRIO: L’ANZIANO ACCUSATO DEL DELITTO “SUL LIBRO MASTRO DELLA VITTIMA”

Ultime da Giudiziaria