HIV, L’EPIDEMIA SILENZIOSA AL TEMPO DELLA PANDEMIA: A LATINA IL CHECK POINT

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Prevenzione Hiv e infezioni sessuali trasmesse nell’epoca della pandemia: il protocollo d’intesa tra Comune di Latina, Asl e Associazione Arcigay Latina Seicomesei-APS

La Giunta municipale di Latina ha approvato la delibera con cui aderisce al protocollo di intesa da sottoscrivere con A.S.L. Latina e Associazione Arcigay Latina Seicomesei-APS per la realizzazione del progetto denominato “Prevenzione HIV e infezioni sessualmente trasmesse in epoca di pandemia COVID-19: Check-point di Latina come integrazione ospedale-cittadinanza e territorio”.

L’atto è stato approvato in ragione di alcune evenienze occorse con la pandemia, prima fra tutte il calo della prevenzione riguardo all’Hiv e alle altre infezioni di natura sessuale.

L’avvento della pandemia da SARS-Cov2 ha messo in evidenza – si legge nelle premesse della delibera votata dalla Giunta Coletta il 15 aprile – tutte le criticità dei sistemi sanitari attuali in cui l’accentramento e l’impoverimento delle risorse sanitarie dedicate alla prevenzione e
all’assistenza delle popolazioni più fragili ha caratterizzato gli ultimi anni.

È emersa l’importanza di avere una rete territoriale dedicata alla prevenzione che sia in grado di prendersi cura delle persone a vari livelli, secondo i differenti bisogni.

Si può parlare, peraltro, di una vera e propria epidemia silenziosa HIV/AIDS: ecco perché gli interventi preventivi efficaci sono quelli basati sulla diagnosi precoce, sulla terapia come prevenzione (TASP, PreP e PeP) e sull’uso del condom. Fondamentali risultano il territorio e le associazioni utili a raggiungere le popolazioni più vulnerabili e con meno possibilità di accedere agli ambiti sanitari. Ciò è ancora più evidente – spiegano nella delibera – in epoca COVID in cui gli ospedali sono dedicati all’emergenza e sono visti come luoghi di possibile contagio.

Evidente è stato il rallentamento dei test per l’Hiv in epoca pandemica: solo a Latina è stata registrata una riduzione del 50% delle attività di testing e counselling in ospedale con un possibile impatto sulle nuove diagnosi. E mancare le nuove diagnosi significa non iniziare le cure precoci che evitano la progressione clinica e aumentano la contagiosità.

Nel territorio della ASL di Latina, coincidente con quello della Provincia, che si estende per 2.250 Kmq, con 574.891 abitanti registrati, i dati disponibili mostrano una situazione molto simile a quella nazionale, con una popolazione di nuovi infetti costituita da adulti/giovani adulti, che hanno contratto l’infezione prevalentemente per via sessuale e che nel 47% si trovano già in fase avanzata.

La via di trasmissione è essenzialmente sessuale con 42% attribuibile a trasmissione eterosessuale e 42% a quella in maschi che fanno sesso con maschi (MSM). Nonostante l’introduzione di terapie efficaci ancora si registrano 571 segnalazioni di nuovi casi di AIDS, pari a un’incidenza di 0,9 nuovi casi per 100.000 residenti. Il 70% dei casi di AIDS segnalati nel 2019 era costituito da persone che non sapevano di essere HIV positive. Le regioni con l’incidenza più alta sono il Lazio, la Lombardia, la Liguria e l’Emilia-Romagna.

La ASL di Latina con il Centro di Riferimento per le Malattie Infettive si occupa della diagnosi e della cura dell’infezione da HIV e delle altre IST, tra cui HCV, HBV e sifilide. Circa 550 persone sono HIV+ e per il 99% si trovano in trattamento antiretrovirale efficace.
Il Comune di Latina, da anni impegnato con la rete città sane nella prevenzione della salute, collabora con il centro clinico in numerose iniziative che hanno coinvolto la popolazione giovanile e non, entrando quest’anno nel network europeo delle Fast-track cities.

Per la prevenzione, l’Ente di Piazza del Popolo mette a disposizione l’immobile per il check point che si trova in via Legnano indicato in una convenzione della durata di 3 anni da sottoscrivere con Asl e Arcigay Seicomesei.

Nella convenzione dei tre organismi si legge che sarà garantita la fruibilità al Latina Check Point di Via Legnano e l’anonimato tramite un codice alfanumerico, a cura dell’Arcigay. La persona verrà invitata ad attendere l’esito del test che sarà comunicato verbalmente dopo pochi minuti. In caso di reattività al test, si inviterà l’utente presso l’Ambulatorio di Malattie
Infettive del Presidio Ospedaliero S. Maria Goretti di Latina per test di conferma e presa in carico terapeutica, utilizzando lo stesso codice identificativo ricevuto al Check Point.

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